PAPA: VISITA IN CROAZIA PER RILANCIARE FAMIGLIA E RADICI CRISTIANE
Salvatore Izzo
(AGI) - Zagabria, 3 giu.
In tutta la Croazia c'e' "una grande attesa" per la visita di Benedetto XVI che arriva domani a Zagabria. "I giovani lo attendono con tanto entusiasmo", assicura ai microfoni della Radio Vaticana il cardinale Josip Bozanic, arcivescovo della capitale croata e vice presidente dei vescovi europei, riferendo che "per le famiglie, sono state svolte delle speciali catechesi preparatorie" a partire dal motto del viaggio che e' 'Insieme in Cristo', scelto per ricordare a un Paese oggi esposto al rischio, come gli altri, di secolarizzazione, che "Cristo e' la roccia su cui ogni fedele, ogni famiglia cristiana deve costruire la propria casa per poter percorrere le vie della vita".
"La Croazia - rileva il cardinale Bozanic - e' aperta all'Unione Europea e si sta preparando ad entrarvi" ma come Chiesa "siamo anche consapevoli delle difficolta' e delle possibilita' che l'ingresso della Croazia nell'Unione Europea puo' comportare. Dinanzi a questo passo, ci sembra importante sottolineare la logica dello scambio: solo nella conoscenza reciproca della propria identita', cultura, storia e costumi, i popoli europei possono costruire insieme una casa comune". Secondo Bozanic, la sfida maggiore per la Chiesa in Croazia oggi e' "quella della secolarizzazione che e' sempre piu' presente nella nostra societa' e che mostra il suo influsso soprattutto sulle nuove generazioni". "La Chiesa - aggiunge - sente forte l'appello a dedicarsi alle famiglie, anch'esse colpite dalla cultura secolarizzata, e che in questo periodo appaiono colpite dalla mancanza di lavoro, in questa situazione di difficolta' sociali ed economiche generalizzate.
La nostra preoccupazione per le famiglie vuole giungere a sensibilizzare anche le istituzioni civili perche' sappiano intervenire a favore della famiglia, non solo a parole ma anche con veri interventi. La famiglia e' un'istituzione che va tutelata: nella famiglia risiede il futuro della Chiesa e della societa'".
Nell'intervista Bozanic ricorda anche che la Croazia "e' chiamata ad essere ponte per l'Europa" perche' qui "si incontrano e convivono sia persone che professano la fede cristiana - appartenenti o alla Chiesa cattolica o alla Chiesa ortodossa - sia persone che professano la religione musulmana, e' chiamata ad essere luogo di dialogo confessionale e interreligioso".
Con il suo viaggio, spiega il porporato, il Papa indichera' alla societa' croata il cardinale Aloise Stepinac, l'arcivescovo martire del comunismo beatificato da Giovanni Paolo II nel 1998, come "un modello di fedelta' a Cristo, alla Chiesa, alla Santa Sede". Il beato Stepinac, ricorda Bozanic, "fu un vero pastore: lui si prodigo' per difendere i diritti fondamentali di ogni uomo e di ogni popolo, per difendere chi era vittima di persecuzioni.
E' stato per noi e per la Chiesa un vivo testimone della speranza cristiana; con la sua vita ha saputo testimoniare la speranza cristiana che nasce dalla piena fiducia nella fedelta' di Dio, che porta alla vittoria del bene. Il Beato Stepinac fu anche uomo di coscienza: per non tradire la propria coscienza e venire meno alla parola data a Cristo e alla Chiesa, non cedette a nessun compromesso, accettando consapevolmente anche il martirio".
Quanto Benedetto XVI dira' in Croazia "si udira' anche al di fuori del Paese e attraversera' le frontiere d'Europa. Vorremmo che per lui questo viaggio sia di incoraggiamento per costruire il futuro e la societa' sui valori morali e spirituali fondamentali. Il Santo Padre partecipera' alla Giornata nazionale delle Famiglie cattoliche per incoraggiarle in questo difficile momento di crisi e inviare loro un messaggio di fede e di speranza", tiene a rilevare da parte sua l'arcivescovo di Spalato, monsignor Marin Barisic, intervistato dall'agenzia cattolica Ika. Proprio per l'importanza del viaggio ad accompagnare il Papa, oltre al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, tra gli altri ci saranno anche il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il nuovo sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, l'arcivescovo Giovanni Angelo Becciu al suo primo viaggio con tale incarico, e l'arcivescovo croato Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo dei Vescovi. "I negoziati tra la Croazia e l'Unione europea durano gia' da sei anni; sono quasi finiti, sono stati completati 30 dei 35 capitoli, e pensiamo che si potrebbero concludere entro la fine di giugno. In questo caso l'accordo di adesione potrebbe essere firmato entro la fine dell'anno, tra ottobre e novembre. Alla firma segue la ratifica da parte di tutti i membri del Parlamento, che durera' all'incirca diciotto mesi; questo significa che la Croazia potrebbe diventare membro Ue verso la meta' del 2013. Pero' esiste il rischio che tutto venga posticipato. Il principale problema e' il capitolo 23 sui diritti umani e sul sistema giudiziario e molti altri criteri che bisogna soddisfare. Se questo capitolo verra' concluso si propone di introdurre in Croazia, fino al momento dell'adesione, il monitoraggio in quest'ambito; e questo si farebbe per la prima volta. Una cosa simile si e' fatta in Romania e in Bulgaria, ma solo dopo l'adesione", ricorda infine l'ambasciatore croato presso la Santa Sede Filip Vucak.
"Credo - sottolinea il diplomatico - che la Santa Sede abbia rapporti speciali con la Croazia. La Santa Sede e' stata tra i primi Paesi a riconoscere ufficialmente la Repubblica di Croazia e i croati lo hanno molto apprezzato. Oggi i rapporti tra i due Paesi sono molto buoni e lo testimoniano le tre visite di Giovanni Paolo II e adesso la quarta visita di Benedetto XVI: pochi Paesi sono stati visitati dai Papi cosi' spesso come la Croazia: la prima visita fu nel 1994 e adesso ci sara' la quarta". Inoltre "i presidenti e i premier croati sono stati piu' volte ricevuti in visita ufficiale presso la Santa Sede, l'ultima nell'ottobre del 2010 quando il nostro presidente ha visitato il Vaticano.
I rapporti tra la Chiesa cattolica di Croazia e lo Stato sono molto buoni grazie anche ai quattro accordi che regolano la restituzione alla Chiesa degli immobili requisiti durante il comunismo, le questioni che riguardano la scuola e l'educazione religiosa nelle scuole e la questione del vicariato militare. Dell'applicazione di questi accordi, firmati 12 anni fa, si occupa la commissione mista tra Chiesa e Stato. Nel periodo del comunismo, in Croazia c'erano solo i seminari, non c'erano scuole cattoliche; negli ultimi anni sono state fondate alcune scuole cattoliche e l'anno scorso anche l'Universita' Cattolica di Zagabria e questo e' stato molto apprezzato in Vaticano".
"Quando nel 1994 Giovanni Paolo II visito' la Croazia, fu una visita eccezionale, perche' si tratto' della prima visita in assoluto di un Papa nella storia del Paese. Nel 1994 la guerra in Croazia ancora non era finita e un quarto del Paese era ancora occupato. Il fronte di guerra era a soli 40 chilometri dall'ippodromo di Zagabria, dove il Papa tenne la celebrazione eucaristica davanti a 800.000 fedeli e dove anche questa volta sara' celebrata la Messa. La seconda visita del Papa, nel 1998, fu altrettanto importante: a Marija Bistrica, il piu' grande santuario mariano della Croazia, Giovanni Paolo II proclamo' beato il cardinale Stepinac, vittima del comunismo, condannato a 18 anni di prigionia e morto 10 anni piu' tardi mentre era agli arresti domiciliari. La terza visita, nel 2003, coincise con il 100esimo viaggio e noi fummo molto onorati di questo fatto. Nel corso di questo viaggio, il Papa visito' anche le citta' della costa adriatica: Rijeka, Zadar e Dubrovnik".
Dunque "nei suoi tre viaggi in Croazia Papa Wojtyla ha visitato praticamente tutte le piu' importanti regioni e citta' della Croazia", e ora il viaggio di Benedetto XVI rappresenta "un nuovo grande evento per i croati". Si stima, rivela l'ambasciatore Vucak, "che all'ippodromo di Zagabria ci saranno circa 400mila fedeli.
Nella principale piazza di Zagabria la sera del 4 giugno si terra' una veglia, cui parteciperanno circa 40mila giovani. Lo stesso giorno, nel Teatro Nazionale Croato si terra' l'incontro con politici e rappresentanti della vita culturale di Zagabria e col corpo diplomatico. Il 5 giugno si terra' un incontro con il clero e la preghiera serale nella cattedrale di Zagabria".
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