La Croazia delle famiglie accoglie il Papa
Salvatore Mazza
Un «evento» a cui guardare «con grande gratitudine».
Un’«occasione importante» per rendere «più viva la nostra risposta cristiana, per essere veri testimoni della fede, mossi dalla speranza e dalla carità».
Tanto più necessaria, questa risposta, in una Croazia protesa verso l’Europa e sollecitata da una parte dalle sfide della secolarizzazione, ma, nello stesso tempo, chiamata a «essere ponte» in quella «regione del continente in cui si incontrano e convivono sia persone che professano la fede cristiana, cattolici e ortodossi, sia persone che professano la religione musulmana».
Il cardinale Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria, inquadra in questo modo la visita pastorale che Benedetto XVI si appresta a compiere, oggi e domani, in Croazia. Sottolineando, in due interviste – alla Radio Vaticana e a L’Osservatore Romano – il significato del motto scelto per l’occasione, "Insieme in Cristo": con esso, di fronte a quelle esigenze, si ricorda appunto che «Cristo è la roccia su cui ogni fedele, ogni famiglia cristiana deve costruire la propria casa per poter percorrere le vie della vita».
Non è un caso, a questo riguardo, che il viaggio di papa Ratzinger coincida con la chiusura della Giornata nazionale delle famiglie cattoliche. «Ogni visita pastorale del Papa – hanno scritto i vescovi croati in un messaggio ai fedeli – porta la speranza, fa tornare la fierezza, risveglia la forza interiore, incoraggia e fortifica il senso del valore e della nobiltà che esiste nel nostro popolo». Per questo, ancora, insieme con le famiglie è alla pastorale giovanile che la Chiesa croata ha dedicato, nella preparazione dell’appuntamento col Pontefice, attenzioni ed energie; e proprio l’incontro con i giovani, in programma stasera, sarà l’altro momento centrale della visita di Benedetto XVI. Giovani, ha sottolineato ancora Bozanic, che «appartengono, per lo più, alle generazioni nate dopo la caduta del regime comunista» e dunque «condividono la stessa realtà degli altri giovani europei, ma sono anche molto sensibili ai valori spirituali e alle iniziative della Chiesa, sentono che la Chiesa è la loro casa, che dà loro spazio e si occupa di loro».
Anche per questo, per rafforzare questi sentimenti in particolare nelle nuove generazioni, il Papa indicherà alla società croata il cardinale Alojzije Viktor Stepinac – l’arcivescovo martire del comunismo beatificato da Giovanni Paolo II nel 1998 – come «un modello di fedeltà a Cristo, alla Chiesa, alla Santa Sede». Il beato Stepinac, ricorda Bozanic, «fu un vero pastore: lui si prodigò per difendere i diritti fondamentali di ogni uomo e di ogni popolo, per difendere chi era vittima di persecuzioni. È stato per noi e per la Chiesa un vivo testimone della speranza cristiana; con la sua vita ha saputo testimoniare la speranza cristiana che nasce dalla piena fiducia nella fedeltà di Dio, che porta alla vittoria del bene».
Alla veglia di questa sera, in programma nella piazza principale di Zagabria, le autorità prevedono la partecipazione di circa quarantamila giovani, a chiudere una giornata in cui Benedetto XVI, nel Teatro nazionale croato, incontrerà il mondo politico, i rappresentanti della vita culturale della capitale croata e il corpo diplomatico e avrò udienze private col presidente della Repubblica e col presidente del Governo.
Domani la giornata di papa Ratzinger inizierà all’ippodromo, dove celebrerà la Messa in occasione della Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate nell’ippodromo di Zagabria e si concluderà, dopo il pranzo con anche un incontro con i vescovi e il clero, con la celebrazione dei vespri e la preghiera sulla tomba del beato Stepinac nella Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria e di Santo Stefano di Zagabria.
© Copyright Avvenire, 4 giugno 2011 consultabile online anche qui.
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