mercoledì 15 giugno 2011

La prima edizione del «Premio Ratzinger». A Simonetti González de Cardedal e Heim (Guidi)

La prima edizione del «Premio Ratzinger»

A Simonetti González de Cardedal e Heim

di Silvia Guidi

Un laico italiano, un sacerdote spagnolo e un cistercense tedesco sono i tre studiosi che per primi, il prossimo 30 giugno, riceveranno dalle mani di Benedetto XVI il Premio Ratzinger per il loro lavoro in ambiti attinenti alla teologia. Si tratta di Manlio Simonetti, una delle massime autorità a livello internazionale nel campo degli studi sul cristianesimo antico, Olegario González de Cardedal, che ha fondato (e diretto dal 1998 al 2008) la Scuola di Teologia Karl Rahner - Hans Urs von Balthasar, e Maximilian Heim, abate del monastero di Heiligenkreuz in Austria (della quale ha ottenuto la cittadinanza). «Il mio intervento -- ha esordito monsignor Giuseppe Antonio Scotti, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI dando inizio alla conferenza svoltasi nella Sala Stampa della Santa Sede il 14 giugno -- ha un solo scopo, dire grazie, grazie anzitutto al Papa che ha “rischiato” un'avventura di questo tipo volendo una fondazione che intende investire sul futuro dell'uomo. Un futuro dove Dio è presente e si può cercarlo senza paura e senza vergogna. Un altro grazie va alle fondazioni bancarie che hanno contribuito al premio, alle università che hanno accolto con entusiasmo il progetto e a tutte le persone che dalla Francia, dagli Stati Uniti, dall'Italia, dalla Polonia, dalla Germania e da Malta già si sono alleate per aiutare il Papa in quest'impresa». La Fondazione -- ha spiegato monsignor Scotti -- «vuole invitare gli studiosi, i teologi, i ricercatori a essere capaci di dire che oggi Dio ci riguarda e ci risponde proprio mentre, in occidente così come anche in oriente, è totalmente svuotato, falsificato e ridotto a generico tòpos morale».
Le tante adesioni fanno capire a quale profondo bisogno di significato sia chiamata a rispondere la teologia contemporanea. «Ho saputo -- si legge nel testo che accompagna una donazione anonima di 500 euro proveniente da Parigi -- della nascita della Fondazione. Sono contenta perché è nato qualcosa di nuovo, carico di futuro».
«Laddove non vengono più poste delle domande, fino a quelle che toccano l'essenziale e vanno oltre ogni specializzazione, non riceviamo più nemmeno risposte»: Giuseppe Dalla Torre, rettore della Libera Università Maria Santissima Assunta -- che è intervenuto alla conferenza stampa accanto al cardinale Camillo Ruini, presidente del comitato scientifico della Fondazione vaticana, e a padre Stephan Otto Horn, presidente della Joseph Ratzinger Papst Benedikt XVI. - Stiftung -- ha citato nel suo intervento il discorso rivolto dal Papa nel 2007 alla Facoltà teologica dell'università di Tubinga: «Oltre il coraggio di domandare, occorre anche l'umiltà di ascoltare le risposte che ci dà la fede cristiana, l'umiltà di percepire in queste risposte la loro ragionevolezza e di renderle in tal modo nuovamente accessibili al nostro tempo e a noi stessi. Così non solo si costruisce l'università, ma anche si aiuta l'umanità a vivere». L'impostazione che valorizza la teologia -- ha continuato Dalla Torre -- «costituisce il presupposto per il disincanto dal totalitarismo del pensiero unico», una sorta di «addestramento continuo alla capacità di conoscenza della multiforme dimensione del reale». Un metodo di studio che può vantare un'antica e nobile tradizione, che risale alle radici stesse dell'idea medievale di università, nella teologia scolastica, praticata nelle scholae sorte accanto alle cattedrali del tempo non solo per la preparazione del clero, ma per formare i professionisti della cultura. «Il Premio Ratzinger -- ha precisato il cardinale Ruini -- è aperto anche ai non cattolici. Ed è rivolto anche a quegli studiosi “esordienti” che sono all'inizio della loro carriera ma hanno già dimostrato rigore e passione nel loro lavoro». Anche il circolo degli antichi allievi di Joseph Ratzinger è aperto alle nuove generazioni; del nuovo Schülerkreis fanno parte giovani studiosi del pensiero di Benedetto XVI. In occasione del conferimento di questo «Nobel per la teologia» sarà proprio uno di loro, l'abate Maximilian Heim, a tenere la lectio magistralis nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano: «A casa del Papa, non nella Sala Nervi, come pensato in un primo momento» precisano gli organizzatori.

(©L'Osservatore Romano 15 giugno 2011)

1 commento:

Anonimo ha detto...

In Usa continua a calare il numero dei Protestanti Battisti.
http://www.abpnews.com/content/view/6478/53/

Alberto