“Solo dal matrimonio nascono vere famiglie”
GIACOMO GALEAZZI
INVIATO A ZAGABRIA
In quattrocentomila all’ippodromo Bagno di folla per la messa celebrata all’ippodromo di Zagabria
Legge in croato alcuni passaggi fondamentali. Scandisce le parole affinché il messaggio giunga nitido al cuore di un popolo che da tredici secoli è fedele al successore di Pietro e che adesso ha il compito di portare nell’Ue i suoi valori. Benedetto XVI mette in guardia dalla convivenza («non è famiglia e non prepara al matrimonio») e, in un paese devastato dai totalitarismi e dalla fine sanguinosa dell’ex Jugoslavia, lancia un vibrante appello alla riconciliazione tra cattolici, ortodossi, musulmani.
Nella cattedrale di Zagabria Benedetto XVI indica all’Europa l’esempio del Beato Alojzije Stepinac («difensore della verità e del diritto dell'uomo di vivere con Dio»). Un modello di fede e tenacia che «durante la dittatura nazista e poi nel periodo del comunismo» ha permesso alla Chiesa croata di resistere «alle vessazioni e ai soprusi sistematici che miravano a distruggerla». Ma il viaggio lascerà il segno soprattutto per l’aloltà alle convivenze. Poche ore prima, davanti ai 400mila partecipanti alla messa celebrata all’Ippodromo della capitale, il Papa ha esortato i fedeli di tutto il mondo a «non cedere a quella mentalità secolarizzata che propone la convivenza come preparatoria o addirittura sostitutiva del matrimonio». Un discorso dai toni netti che fa subito il giro del pianeta per il forte monito a non banalizzare le unioni, a «non ridurre l’amore a emozione sentimentale, a pulsioni». Le statistiche sul crollo dei matrimoni sono allarmanti, perciò il Pontefice incentra la sua omelia sul valore della famiglia esposta «a una crescente disgregazione, mentre rappresenta la via per vivificare il tessuto sociale». In Italia e in tutto l’Occidente aumentano sempre più le coppie di fatto e il Papa riafferma «il valore unico e insostituibile della famiglia fondata sul matrimonio». Ieri Joseph Ratzinger ha detto chiaro e tondo che, coltivando «come ideale il benessere individuale attraverso il consumo di beni materiali ed esperienze effimere, si riduce l’amore a emozione sentimentale e a soddisfazione di pulsioni istintive, senza impegnarsi a costruire legami duraturi e senza apertura alla vita». Adesso che «siamo chiamati a contrastare questa mentalità» e ovunque «la famiglia deve affrontare difficoltà e minacce», la ricetta del Papa è controcorrente: «Fate figli, sono il futuro, non bisogna avere timore di impegnarsi per un’altra persona». Quindi «care famiglie, gioite per la paternità e la maternità. L’apertura alla vita è segno di apertura al futuro, di fiducia nel futuro». Benedetto XVI indica ai governanti la necessità di «provvedimenti legislativi che sostengano le famiglie nel compito di generale ed educare i figli». Anche perché la famiglia «è la strada fondamentale per vivificare il tessuto sociale del Paese» oltre che la Chiesa. Immediate le reazioni. All’approvazione bipartisan dei politici cattolici, fanno da contraltare le proteste delle tre manifestazioni di gay e laici a Zagabria e dell’Europride: «Basta con insulti insulti, incomprensibili e fuori della realtà, a milioni di famiglie di fatto europee, etero e omosex». In un intervento al termine della messa papale, il vescovo dell’isola adriatica di Krk (Veglia), monsignor Valter Zupan, ha invitato le autorità politiche croate a rivedere la legislazione sull’aborto. «Chiediamo a quelli che ci governano di rivedere la legge, che speriamo appartenga all’epoca della Jugoslavia socialista, sull’interruzione della vita umana», raccomanda il vescovo. «Chiediamo di non nominare più con il termine progresso ciò che è in realtà un appello alla morte», aggiunge invitando anche il Pontefice ad appoggiare le iniziative in questa direzione. L’aborto è legale in Croazia sin dal periodo del comunismo. Nonostante dal cambio di regime nei primi anni Novanta siano arrivate richieste simili da parte di ambienti ecclesiastici, nessun governo o partito politico parlamentare ha mai seriamente preso in considerazione la proposta.
© Copyright La Stampa, 6 giugno 2011 consultabile online anche qui.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento