sabato 25 giugno 2011

Pedofilia, il giro di voluto da Benedetto XVI, la trasparenza e le nuove regole più severe, le «linee guida» antipedofilia ed il Simposio all'Università Gregoriana nel commento di Vecchi

VATICANO UN CONVEGNO DI TRE GIORNI ORGANIZZATO DALL' UNIVERSITÀ GREGORIANA

I vescovi a lezione sul web per combattere la pedofilia
Lombardi: l' esempio del Papa non basta, serve impegno


Gian Guido Vecchi

CITTÀ DEL VATICANO

Il giro di vite voluto da Benedetto XVI, la trasparenza e le nuove regole più severe, le «linee guida» antipedofilia che l' ex Sant' Uffizio ha chiesto di definire «entro maggio 2012» a tutte le chiese nazionali.
Il nuovo corso contro gli abusi è avviato ma «non è solo con il buon esempio del Papa o con le norme canoniche che si compie il processo di salvaguardia delle vittime, prevenzione e purificazione» spiega il padre gesuita Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede: si sta compiendo «un processo lungo e serio» e occorre «una cultura condivisa, per essere tutti pronti a rispondere». Per questo la Chiesa si prepara a un evento globale senza precedenti: un simposio scientifico promosso e ospitato dalla pontificia università Gregoriana - il celebre ateneo dei gesuiti, fondato nel 1551 da sant' Ignazio di Loyola come Collegio romano - che riunirà vertici vaticani, vescovi, superiori religiosi ed esperti da tutto il mondo e non si esaurirà con i 200 partecipanti dal 6 al 9 febbraio 2012. Dal convegno, presentato ieri dal rettore, padre François-Xavier Dumortier, nascerà una grande banca dati e un «centro di formazione» in rete al quale potranno accedere i vescovi e superiori religiosi del pianeta: un «elearning» nelle lingue più diffuse per «l' apprendimento a distanza» e un «database scientifico in continuo aggiornamento» per informarsi e chiedere consiglio in caso di necessità. Sarà una sorta di coordinamento internazionale delle conoscenze e delle esperienze in materia, un aiuto globale: «Condivisione e anche ascolto», dice il «promotore di giustizia» vaticano Charles J. Scicluna. Le «linee guida» vaticane, ad esempio, sollecitano i vescovi ad assicurare «la protezione dei bambini e dei giovani» in «ambienti sicuri», suggeriscono «organi consultivi di sorveglianza e discernimento», dispongono vicinanza e aiuto alle vittime. Ma come si fa, in concreto? «Tutti sappiamo che americani e tedeschi hanno fatto molto, i belgi sono a metà del guado, altri hanno appena cominciato, altri ancora sperano di non essere costretti a cominciare», riassume padre Lombardi. Così il convegno «Verso la guarigione e il rinnovamento» riunirà esperti di psichiatria e psicologia, di diritto e cura pastorale assieme ai vertici della Santa Sede. Si ascolterà anche la testimonianza delle vittime. Monsignor Scicluna è tornato a parlare ieri dell' Italia: l' indicazione della Santa Sede è seguire le legislazioni nazionali e da noi i vescovi non hanno obbligo di denuncia dei pedofili, però si raccomanda «spirito di collaborazione» tenendo presente «le sentenze più recenti». E poi, al di là dell' «obbligo normativo» c' è la «responsabilità morale» di seguire le «pratiche migliori» a tutela dei minori. Comunque, ha aggiunto, «negli ultimi tempi ho notato una grande consapevolezza nell' episcopato italiano. E questa è una buona notizia».

© Copyright Corriere della sera, 19 giugno 2011 consultabile online anche qui.

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