sabato 18 giugno 2011

Pedofilia, Mons. Scicluna: La nostra indicazione sarebbe di seguire la legislazione compresa la giurisprudenza e con spirito di collaborazione. Padre Lombardi: fare di più con seria prevenzione (Izzo)

PEDOFILIA: PM S. SEDE, GIURISPRUDENZA VA VERSO OBBLIGO DENUNCIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 18 giu. -

"Vale anche per l'Italia la nostra raccomandazione agli Episcopati di recepire con spirito di collaborazione la legislazione civile attuale, compresa la giurisprudenza, cioe' anche le sentenze piu' recenti".
Lo afferma il promotore di giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede, monsignor Charles Scicluna.
Rispondendo a un quesito sull'obbligatorieta' in Italia della denuncia che vede su posizioni diverse - e in parte opposte - i giudici dei tribunali italiani che la ritengono vigente e gli esperti giuridici consultati dalla Cei che ritengono invece sia sufficiente da parte del vescovo raccomandare caldamente alle vittime e ai familiari di denunciare gli abusi, ma che non ci si possa sostituire a loro in questo atto.
Lodando anzi apertamente l'impegno della Cei che si sta attivando per le linee guida e dei suoi esperti, monsignor Scicluna non condanna esplicitamente questa posizione, ma sembra prenderne le distanze quando significativamente ripete per la seconda volta: "La nostra indicazione sarebbe di seguire la legislazione compresa la giurisprudenza e con spirito di collaborazione".
La domanda posta a monsignor Scicluna si riferiva alla sentenza che ha assolto uno psicologo per aver denunciato un suo paziente per abuso su minori violando il segreto professionale e ad altri processi - come quello subito da don Ruggero Conti - nei quali i giudici hanno ricordato a vescovi il dovere di intervenire tempestivamente a difesa dei minori. E il promotore di giustizia vaticano ha ricordato che "la Conferenza Episcopale Italiana ha una equipe di grandi giuristi per seguire gli sviluppi della giurisprudenza".
I vescovi, per monsignor Scicluna, hanno comunque e sempre, "anche al di la' dell'obbligo normativo, la responsabilita' morale di attuare le pratiche migliori per la protezione dei bambini".

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PEDOFILIA: LOMBARDI, FARE DI PIU' PER SERIA PREVENZIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 18 giu.

La guerra alla pedofilia ingaggiata dalla Chiesa Cattolica non si vincera' con poche battaglie. "E' un lungo processo, abbiamo avuto gli interventi del Papa, interventi specifici, ma tutti capiamo molto bene che non e' solo col buon esempio del Papa e le nuove norme che si compie cammino, serve un vero coinvolgimento delle esperienze, ed e' un discorso da portare avanti insieme", afferma il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che ha voluto essere presente oggi al lancio mediatico di una iniziativa che il Vaticano ritiene importante tanto da mobilitare diversi suoi dicasteri: il Simposio "Verso la guarigione e il rinnovamento" che avra' luogo nel febbraio 2012 e sara' rivolto a circa 200 tra vescovi rappresentanti delle diverse Conferenze Episcopali e superiori maggiori religiosi provenienti da tutto il mondo, e il nuovo centro di E-learning (apprendimento a distanza) che a partire dalla data del convegno restera' attivo per i successivi tre anni proprio per mettere a disposizione di tutta la Chiesa le migliori pratiche nei programmi di guarigione e tutela.
"Questa iniziativa - tiene a sottolineare padre Lombardi - non e' un atto dimostrativo di tre giorni, un'occasione in cui si invitano persone che fanno colpo ma un atto formativo serio, con metodiche serie.
Tutti sappiamo che i vescovi americani e tedeschi hanno fatto molto contro il fenomeno degli abusi. Altri, come i vescovi del Belgio, hanno cominciato a fare qualcosa, mentre altri ancora, forse, sperano di non dover cominciare.
Noi riteniamo che tutti debbano fare il massimo per la prevenzione degli abusi. Serve una cultura preparata a rispondere al fenomeno anche dove per fortuna non c'e' tanto bisogno di repressione: anche li' infatti serve la prevenzione".
Per padre Lombardi, che e' gesuita ed ex allievo della Gregoriana e per questo ha espresso "emozione" per l'impegno dell'ateneo in questa lotta decisiva, il simposio e le iniziative via internet che seguiranno contribuiranno a diffondere proprio una ciltura della prevenzione degli abusi, che e' essenziale.
"I relatori - rileva - saranno di diversi paesi ma dopo il convegno non ci salutiamo e poi andiamo a casa, resteremo collegati via internet con iniziative di formazionecifica per almeno altri tre anni.
Sappiamo dunque fin da ora che avremo una base su cui lavorare e non solo per sentirci dire che non si fa abbastanza". "La grande speranza che abbiamo - conclude infine il portavoce del Papa - e' che tutto questo serva non solo per la Chiesa, che certo deve risolvere i suoi problemi, ma speriamo che proporre il nostro discorso onestamente come fa il Papa susciti attenzione al problema degli abusi in tutti gli ambienti".

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