martedì 14 giugno 2011

Quando spira il vento dei cattolici (Aldo Maria Valli)

Quando spira il vento dei cattolici

Aldo Maria Valli

È il 9 giugno, in Italia vigilia di referendum, quando in Vaticano il papa riceve alcuni nuovi ambasciatori e torna sul problema della tutela del creato, tema da lui affrontato ripetutamente.
«Il primo semestre di quest’anno – dice Benedetto XVI – è stato segnato da innumerevoli tragedie che hanno colpito la natura, la tecnologia e le persone. L’ampiezza di tali catastrofi ci chiama a interrogarci.
È l’uomo che viene al primo posto, è importante ricordarlo. L’ecologia umana è un imperativo. Adottare uno stile di vita che rispetti l’ambiente e sostenere la ricerca e lo sfruttamento di energie pulite, rispettose del patrimonio della creazione e innocue per gli esseri umani, devono essere priorità politiche ed economiche».
Per tanti cattolici impegnati nella campagna referendaria è il sigillo più atteso. Certo, quando il papa parla agli ambasciatori di paesi di tutti i continenti la sua visuale è molto più ampia di quella italiana, ma almeno per quanto riguarda i quesiti sul nucleare e sull’acqua la presa di posizione del pontefice ha riflessi inequivocabili sulla contesa in corso nel nostro paese. Proprio nelle stesse ore il missionario comboniano padre Alex Zanotelli lancia uno slogan: «Salviamo l’acqua. Scendiamo in piazza come i monaci di Myanmar contro il regime che opprime il popolo».
Con toni certamente molti diversi da quelli di Ratzinger ma con sostanziale identità di vedute, padre Alex chiede di salvare l’acqua, sorella e madre, dagli interessi economici e dice: «Considerare l’acqua alla stregua di un merce è una bestemmia ».
Sulla stessa linea i frati di Assisi.
A pochi giorni dal referendum il custode del sacro convento, padre Giuseppe Piemontese, scende in campo apertamente e a nome di tutti i confratelli dice: «Non possiamo non sottolineare, con Francesco d’Assisi e il suo Cantico delle creature, che sorella acqua è dono di Dio all’uomo e alla terra ed è quindi un bene comune. Il pensare solo lontanamente che essa possa essere considerata di proprietà di qualcuno è un’aberrazione.
Scegliere una società senza l’uso dell’atomo o la gestione pubblica dell’acqua può essere una scelta avanzata e di responsabilità, ma comporta per tutti la decisione di cambiare stile di vita, passando dallo spreco alla sobrietà, dal benessere senza confini e a tutti i costi a una vita semplice, che fa a meno di consumi inutili e riduce l’inquinamento».
Se poi si considera la mobilitazione dei settimanali cattolici (di proprietà dei vescovi italiani) e la presa di posizione di gruppi e associazioni (prima fra tutte l’Azione cattolica) ne esce un quadro che fa pensare. Da moltissimi anni l’universo cattolico non si mostrava così compatto e attivo. E non solo su acqua e nucleare, ma anche sul legittimo impedimento e, più in generale, sulla necessità di andare al voto, perché di questi tempi, come ha scritto il Corriere cesenate, «il vero problema è la partecipazione », specie di fronte a chi, tentando di vanificare i referendum, mette in atto «uno scippo e un insulto alla sovranità popolare» (Corriere apuano).
Consapevoli del valore politico della consultazione, i settimanali cattolici hanno titolato i loro editoriali in modo diretto. “Inizia una nuova fase?” si è chiesto La Cittadella di Mantova, e la Vita casalese ha risposto: “Il vento è cambiato” per il governo “cabarettista” di Berlusconi.
Che cosa significa tutto questo? Prima di tutto si tocca con mano la voglia di coinvolgimento dei cattolici e soprattutto del laicato. Nonostante anni e anni in cui sono stati mortificati da un soffocante clericalismo di ritorno, i laici credenti dimostrano di esserci e di essere ben consapevoli della posta in gioco.
E poi si nota una grande libertà di giudizio, ben diversa da certi bizantinismi della gerarchia, spesso attenta a dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Sollecitati da problemi che toccano la vita delle persone e delle famiglie, i cattolici, in tutte le loro espressioni, si sono mobilitati dal basso, sviluppando valutazioni proprie. Diversamente da quanto accade nelle elezioni politiche, dove i credenti risultano spesso imprigionati dai veti più o meno velati della gerarchia e dai ricatti del centrodestra, il referendum è diventato l’occasione per liberare energie che da tanto tempo aspettavano di potersi attivare. Sono stati i gruppi a parlare, le associazioni che lavorano sul territorio, i missionari che fanno i conti con le ingiustizie, gli educatori che verificano ogni giorno i guasti del consumismo e dell’egoismo indotto dai mass media pilotati dagli interessi economici. La benedizione del papa c’è stata ed è arrivata come un regalo atteso e sperato, ma il coinvolgimento questa volta non è nato in sacrestia e non è derivato da un ordine impartito dall’alto. I cattolici non sono andati al mare e lo hanno deciso loro. Il referendum andrà ricordato anche per questo.

© Copyright Europa, 14 giugno 2011 consultabile online anche qui.

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Alcuni preti sono andati oltre....hanno messo sul'altare ben esposto il "Si" . E i vescovi hanno taciuto............. roba da Teologia della liberazione.

l'italietta si è vista: centri sociali ( impossibilli dare le redini di un paese a questi) impazziti, la bindi che vuole subito le elezioni, un larussa affannato che non riesce a risollevarsi dalla schiaffo ricevuto....... una berlinguer che fa propaganda al pari del diretore del TG1.
Continuiamo così? Destra e sinistra sono orfani di statisti e di uomini che valgano.
Quanto ci mancano: fanfani, la pira, Sturzo, Nenni, Spadolini, Almirante...altri uomini altre storie.... un vero senso della Res publica.

sonny ha detto...

Buongiorno carissima. Mi dispiace tanto per Valli, che ha "dovuto" confezionare il suo articolo per il suo giornale di partito, ma io molto modestamente non credo affatto alla sua teoria. Credo che sia ora di finirla con il mito dell'elettorato cattolico. Avrei voglia di fare un discorso più approfondito, ma siccome questo non è un blog politico, mi trattengo. Faccio solo una considerazione: ho notato la tempestività informativa di Sir,Avvenire, Famiglia Cristiana, ecc ecc. La deduzione la lascio a voi.

P.S. Condivido quasi totalmente Anonimo delle 7,58. Non vedo dei grandi statisti all'orizzonte, ma un numero notevolissimo di cioccapiatti( espressione tipica modenese traducibile con il termine -lavativo-)

Raffaella ha detto...

Buongiorno anche a te :-)
Sono sconcertata dal fatto che molti media abbiano strumentalizzato le parole del Papa mentre, nel 2005, quelle stesse espressioni avrebbero fatto urlare tutti all'ingerenza.
Sono ancora piu' sconvolta e schifata dal fatto che gli stessi media, nessuno escluso, che hanno esaltato il discorso del Papa agli ambasciatori, non abbiamo ritenuto di spendere una sola parola di condanna per le offese subite sabato scorso dal Santo Padre.
Sono comunque in buona compagnia: tace la stampa laica, tace quella cattolica (non abbiamo letto editoriali indignati), tacciono i vescovi e tacciono i Cattolici.
Bel quadro!
R.

Anonimo ha detto...

Credo che vi sfugga un particolare: ci è vietato avere Statisti, per Costituzione. La nostra magna (in tutti i sensi) cartha, infatti, è soprattutto finalizzata a prevenire l'emersione di forti personalità (oddio che paura!!!), per cui siamo condannati ad essere gestiti da ammnistratori di condominio in quiescenza e bottegai falliti. Tutto lì. Ma va bene a tutti, quindi non lamentiamoci. Il mondo lasciamolo gestire agli altri.

Andrea ha detto...

C'era anche, come esmpio di articolo "fedele" (alla verità e al Papa),

http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-referendum-sul-nucleareci-provano-anche-col-papa-2114.htm

Invece l'ambiente predominante nei media "cattolici" (e maggioritario nel Clero, purtroppo bisogna dirlo) è proprio quello rappresentato da Valli (o da "Famiglia Cristiana").
Per una diagnosi di eresia basta l'uso del termine "cattolici" (che significa "universali") come se significasse "una parte politico/culturale".

Anonimo ha detto...

buon giorno a tutti ... ho fretta ma non possso esimermi dal dire la mia, che poi concorda con quanto avete detto voi. Cmq, quanto alle offese al Santo Padre di sabato, io, non avendo seguito affatto quel misero evento, non le ho sentite e, dato che non se ne è parlato poi tanto, sono già cadute, spero, nel dimenticatoio e credo che ciò sia la miglior risposta a chi le ha fatte. molto meglio così, che stracciarci le vesti indignati e far fare a quelle oscenità il giro del mondo, o per lo meno dell'Italia.
Quanto all'articolo di Valli: 1) che i cattolici pesino ancora sul voto è innegabile e se fossero così intelligenti da unirsi in politica, ascoltando l'invito del Papa ad impegnarsi coerentemente, forse le cose andrebbero meglio (Socci l'altro giorno aveva fatto un bell'art. sull'auspicabilità di una ricostituzione del Movimento Popolare). 2) che l'acqua sia un bene comune è altrettanto innegabile, ma ricordo che l'acqua in sè in Italia è un bene demaniale o meglio indisponibile e nessuno può appropriarsene e tanto meno venderla, indipendentemente dal referendum; ciò di cui si discuteva era la gestione delle condutture e la loro manutenzione. credo che molti cattolici abbiano peccato di ingenuità e si siano lasciati strumentalizzare da alcune forze politiche. adesso, speriamo che questi stessi entusiasti del sì, non vengano poi a piangere per i clientelismi e nepotismi vari a cui potremmo assistere al momento delle nomine dirigenziali. 3) se davvero l'acqua come patrimonio dell'umanità ci sta a cuore, dovremmo preoccuparci anche del grande spreco che di essa viene fatto a monte, ossia nelle fatiscenti condutture dei nostri acquedotti, ridotti ormai a colabrodo e che disperdono una gran quantità di acqua nel sottosuolo delle città. ora che abbiamo ottenuto l'acqua pubblica, dovremmo anche insistere, magari accettando anche qualche piccolo aumento delle tariffe, perchè venga risolto ad es. questo problema. Scusate non voglio fare politica e non mi sto schierando con nessuno; volevo solo condividere alcune mie semplici considerazioni. Maria Pia

Anonimo ha detto...

Suggerisco questi due articoli da "La Bussola":
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-i-cattolici-dellacqua-2117.htm

http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-i-cattolici-hanno-vintoi-cattolici-hanno-perso-2154.htm

Riccardo

sonny ha detto...

Ma sai, cara Raffaella, ormai dobbiamo abituarci all'indignazione ad intermittenza e alle manipolazioni dei discorsi papali- pro domo come mi conviene-
Per quello che riguarda la stampa cattolica......beh prova a vedere il sito di Famiglia Cristiana, c'è un banner così gigante che lo vedo anche se mi tolgo gli occhiali da vista. Neanche per la beatificazione di GPII sono arrivati a tanto!
Comunque anche noi poveretti, ci togliamo i nostri sassolini dalle scarpe. Avete presente la folla oceanica per la Messa del Papa a Mestre? Avete presente dove si svolge il grande raduno rock Heineken Jammin Festival pompatissimo da tutti i media ? Stessa location. Meno male ( per gli organizzatori) che c'è stato Vasco Rossi, che è riuscito a totalizzare circa 40.000 presenze. Voi direte, per i cantanti si pagava per il Papa no. Bene arrivati a un certo punto i biglietti erano "a gratis", ma nada de nada. Insomma I can get know satisfaction.

Ambrosiano, ma cattolico ha detto...

Anche io non vedo GRANDI STATISTI:
Da queste questioni ne escono male in molti:
-governo
-opposizione (cosa facevano con il governo ombra? Non si opponevano alle decisioni che venivano prese?)
-giornali (invece di darci tutti i particolari delle vicende personali del premier, perchè non andavano a spiare e a spulciare gli atti parlamentari?)
Questa, per me, è connivenza!

enzo ha detto...

Se non si va ad un proporzionale con sbarramento alto, con la scelta delle preferenze, gli onorevoli saranno sempre assoggettati o a padroni o a lobbies e faranno supinamente la volontà di chi li ha eletti!
Con questo metodo di voto, si dice, c'è "pericolo mafia": perchè, le lobbies che vanno contro gli interessi del popolo non sono forse mafia anch'essi?
E' solo che i poteri forti vogliono la libertà di fare quello che decidono loro!

un passante ha detto...

i cattolici in politica dite? Ma se il mondo cattolico è diviso anche al suo interno, in tema di dottrina, di obbedienza, di liturgia, come fa ad essere unito nelle scelte in politica? Parlare di voto cattolico mi pare generico, non credo che un appartenente alla comunità di sant'Egidio voti come uno di CL

Fabiola ha detto...

Il solito caro e saggio Passante.
I cattolici sono divisi assai prima del livello politico.
In fondo non è più chiaro che cosa significhi "eesere cattolico", nella Chiesa e nella vita. La divisione politica viene di conseguenza.
Se non ci rieduchiamo a riconoscere, "in necessariis", un'unità, non costruita da noi o pretesa, che ci precede tutti perchè viene da Cristo, la cosiddetta "unità politica dei cattolici" resta un'utopia consolatoria.
Ha ragione Passante: i cattolici votano in modo diverso, e, in sè, sarebbe lecito, anche perchè intendono e vivono il Cristianesimo? in modo spesso addirittura opposto.
Io, a scuola, sovente mi riconosco con più agio nelle prese di posizione di una collega valdese (è tutto dire!) che in quelle di certi cattolici. E stento ad immaginare che cosa possa modificare questa situazione.

Andrea ha detto...

Cara Fabiola, l'unità politica non è (se non in circostanze particolari) un obiettivo da perseguire.
Invece ciò che dovrebbe essere lampante è la forza delimitante dei "valori non negoziabili".
Che cosa intendo dire? che dovrebbe essere ovvia l'impossibilità per i figli della Chiesa di votare o di partecipare a movimenti e partiti che hanno promosso e promuovono divorzio, aborto, eutanasia, omosessualismo... Ovviamente tali movimenti attuano tali comportamenti consequenzialmente alla propria storia politico/culturale.

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Ai cattolici cattolici, di Santa Romana Chiesa non è lecito fare scelte politiche: o si fa come in Ungheria che nella costituzione si fissa chiaramente cosa è il matrimonio, il rispetto per l'embrione, l'inviolabilità della vita umana, oppure ci troveremo sempre a votare chi assicura questi principi, ma fa politiche sconcertanti. Il nostro è sempre un voto per scegliere la Chiesa!

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Volevo aggiungere: noi cattolici ci sentiamo a nostro agio nei movimenti, proprio perchè non c'è da scegliere tra il bene sociale e i valori cristiani.

Anonimo ha detto...

Ok Andrea allora se i valori non negoziabili si riducono all'aborto e all'omosessualità votiamo tutti Forza Nuova e non parliamone più.

gemma ha detto...

io onestamente mi sento più a mio agio al di fuori dei movimenti, a distanza dai personaggi carismatici e in mezzo alle diversità, anche non credenti, dove spero di poter portare qualcosa di mio. In quanto ai valori negoziabili purtroppo non sono per tutti gli stessi. Più di un sacerdote durante la campagna elettorale milanese ha detto che l'unico valore non negoziabile è la fratellanza. E sta bene, ma quando si dice l'unico, si sostiene che gli altri non lo sono, ed è come dire che per il resto il Papa lo si può anche non ascoltare

Andrea ha detto...

Per "il Papa è...": io non ho detto di votare chi assicura tali princìpi; ho detto che è delirante (per dire poco) votare per chi porta avanti quelli opposti.
Per l'anonimo delle 18:42: mi risulta che il fondatore di Forza Nuova abbia 10 figli, mentre i responsabili della legge di aborto ne abbiano moralmente sterminato milioni.

Anonimo ha detto...

Forza Nuova è un partito neofascista. E' opportuno per un cattolico votare i neofascisti?? però prendendo alla lettera i valori non negoziabili lì si finisce.

Andrea ha detto...

Per "il Papa è...": io non ho detto di votare chi assicura tali princìpi; ho detto di NON votare chi porta avanti quelli opposti.
Per l'anonimo delle 18:42: mi risulta che il fondatore di Forza Nuova abbia 10 figli, mentre i responsabili della legge di aborto ne abbiano moralmente sterminati milioni.
Pçer Gemma: Liberté, Egalité, Fraternité: l'ha detto qualcuno 200 anni fa

Andrea ha detto...

Mi scuso per il doppio invio.

Per l'anonimo: è indispensabile la preclusione anti-laicista e anti-socialista.
Il resto è opinabile.

gemma ha detto...

non mi pare che in forza nuova vi siano gli unici politici non abortisti, mi pare ci siano anche posizioni ampiamente più moderate, e non si capisce perchè si debba sempre estremizzare. Per la verità, nemmeno i neostalinisti o quelli che comunque ne negano gli orrori , non dovrebbero entusiasmare più di tanto il mondo cattolico. Le persecuzioni della chiesa polacca, o di quella ungherese,per esempio, quasi cancellata dal regime, evidentemente sono state presto archiviate dalla memoria. E perchè un cattolico dovrebbe minimizzare l'aborto rispetto ad altri temi? Lo stato laico garantisce già possibilità e tutele a chi abortisce, oltre questo non ritengo di avere nulla in comune con chi ideologicamente interpreta l'aborto come soppressione di una massa informe e che come tale va sdrammatizzato. In quella massa c'è sempre un cuore che batte, fin dalle prime settimane e fino all'epoca in cui è consentito abortire ha già assunto una forma che va al di là della massa informe. E laddove la legislazione è più "evoluta", si concede l'aborto di feto sano anche oltre i primi tre mesi di gravidanza. Mi chiedo quanto questo possa essere insignificante per chi si professa cattolico, come possa un cattolico dare sostegno politico a chi lotta per ampliare queste concessioni o per una società fatta di genitore uno e genitore due che diventano tali grazie all'utero in affitto di una poveraccia. Anche la visione della vita e del modo in cui si genera o si sopprime contribuisce a determinare il mondo in cui si vive e la disponibilità all'accoglienza e al sacrificio verso l'altro