mercoledì 1 giugno 2011

Rosario in Vaticano per la fine del mese di maggio. Il Papa: come Maria affidiamoci a Dio anche nel dolore

Rosario in Vaticano per la fine del mese di maggio. Il Papa: come Maria affidiamoci a Dio anche nel dolore

Ieri sera il Papa ha preso parte alla celebrazione della conclusione del mese mariano nei Giardini Vaticani. Il Pontefice si è unito ai fedeli al termine della processione aux flambeaux partita dalla chiesa di Santo Stefano degli Abissini e conclusasi alla Grotta di Lourdes e durante la quale il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per lo Stato della Città del Vaticano, ha presieduto il Rosario.
Nella sua riflessione, al termine della preghiera mariana, Benedetto XVI ha esortato ad essere “veri discepoli” di Cristo come lo è stato Giovanni Paolo II e a rispondere generosamente ed incondizionatamente ai progetti di Dio, anche quando in essi si è chiamati ad abbracciare la croce. C’era per noi Tiziana Campisi:


E’ stato accolto da un clima di preghiera intenso Benedetto XVI quando ha raggiunto i fedeli che hanno gremito i viali alberati dei Giardini Vaticani meditando i misteri dolorosi del Rosario.

Lettrice:
"Guardiamo Gesù, per sentire il disgusto del peccato e per unirci in un grande desiderio di amore fino a condividere con lui la Passione che salva".

Lettore:
"Il male si vince con il bene; l’odio si vince con l’amore; la cattiveria si vince soltanto con una sovrabbondante bontà. Impariamo lo stile di Gesù".

Nel suggestivo scenario creatosi al crepuscolo che ha fatto da sfondo all’ultimo giorno di maggio, Benedetto XVI ha voluto ricordare la figura di Giovanni Paolo II, la cui beatificazione ha aperto proprio il mese mariano:

“Quale grande dono di grazia è stata, per la Chiesa intera, la vita di questo grande Papa! La sua testimonianza continua ad illuminare le nostre esistenze e ci è di sprone ad essere veri discepoli del Signore, a seguirLo con il coraggio della fede, ad amarLo con lo stesso entusiasmo con cui egli ha donato a Lui la propria vita”.

E sul coraggio della fede ha insistito Benedetto XVI parlando poi della figura di Maria, “che ha creduto all’annuncio dell’Angelo e ha risposto con fede, accettando con coraggio il progetto di Dio per la sua vita”, accogliendone così in sé la Parola:

“Come sottolineava il mio beato Predecessore nell’Enciclica Redemptoris Mater, è mediante la fede che Maria ha pronunciato il suo fiat, ‘si è abbandonata a Dio senza riserve ed ha consacrato totalmente se stessa, quale ancella del Signore, alla persona e all’opera del Figlio suo’”.

Ad ascoltare la riflessione del Papa c’erano diversi cardinali, presuli, centinaia di persone che insieme al cardinale Angelo Comastri hanno pregato con queste parole:

"O Maria, Madre di misericordia, talvolta come i bambini, abbiamo paura del buio: il buio della disonestà tanto diffusa, il buio della famiglia senza valori, il buio dei giovani senza ideali".

A ciascuno Benedetto XVI ha suggerito di rivolgersi a Maria per poter pronunciare “si” ai disegni di Dio con la sua “stessa fede umile e schietta”:

“Ella che, accogliendo in sé la Parola di Dio, si è abbandonata a Lui senza riserve, ci guidi ad una risposta sempre più generosa e incondizionata ai suoi progetti, anche quando in essi siamo chiamati ad abbracciare la croce”.

Infine, prima di soffermarsi in preghiera davanti alla Grotta di Lourdes, il Papa ha affidato “alla materna intercessione della Madonna la Chiesa e il mondo intero”.

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