Videointervista a Piergiorgio Odifreddi che scrive a Papa Ratzinger ribadendo tutte le sue critiche ma riconoscendogli la statura di grande intellettuale e teologo (La 7)
ELZEVIRO
Scienza e fede prove di dialogo
Una lettera di Odifreddi al Papa
Luigi Accattoli
«Aspetto la dissoluzione della morte, ma non un’altra vita in un mondo che non verrà»: così termina il «Credo laico» che Piergiorgio Odifreddi, matematico e ateo combattente, propone a pagina 182 di Caro Papa, ti scrivo. Un matematico ateo a confronto con il papa teologo (Mondadori, pagine 190, € 17,50).
Non sorprenderebbe granché se un giorno Piergiorgio Odifreddi si convertisse al cristianesimo, al quale appartenne da giovane: raramente si era visto un ateo dichiarato dedicare tanto tempo a discutere con i credenti. Dopo Il Vangelo secondo la Scienza (Einaudi, 1999) e Perché non possiamo essere cristiani (Longanesi, 2007), si era impegnato a dibattere per un mese intero, facendo a piedi il Cammino di Santiago, le ragioni della fede e della scienza con Sergio Valzania e Franco Cardini (La via lattea, pubblicato da Longanesi nel 2008). Ora alza il tiro e incrocia le armi con Papa Ratzinger.
Benedetto XVI per ora non l’ha incontrato, ma non è da escludere che un giorno l’incontro avvenga. La lettera che gli scrive prende come «riferimento» il capolavoro giovanile del Papa teologo, Introduzione al cristianesimo (Queriniana, 1969). Ratzinger in quel lavoro si confrontava con la scienza ed ecco Odifreddi che affronta le opinioni affermate dal teologo e si adopera a confutarle da matematico. Tende insomma a realizzare - così si esprime il risvolto di copertina - un’introduzione all’ateismo speculare a quella di Ratzinger al cristianesimo.
Lamenta Odifreddi il fatto che il Papa non abbia ricevuto nel 2008 i partecipanti al Festival di Matematica - come egli gli aveva chiesto per lettera - e lamenta che il cardinale Gianfranco Ravasi non abbia invitato lui, Odifreddi, alle prime tornate del «cortile dei gentili». La lettera al Papa sembra porsi come un appello diretto alla massima istanza per avere un’interlocuzione.
Ora è vero che Odifreddi - come lo accusa Ravasi - guarda al cristianesimo «con ironia e sarcasmo», ma è vero anche che il confronto a modo suo lo svolge. Questo libro conferma l’atteggiamento già noto con una qualche correzione in direzione di un maggiore rispetto, forse a motivo dell’interlocutore che si è scelto, o forse proprio per propiziare un futuro incontro.
Più volte Odifreddi «prende atto» di argomentazioni valide che incontra nel volume ratzingeriano e gli rende «l’onore delle armi», sia per il «coraggio» di affrontare gli «enormi problemi» che la modernità pone alla fede cristiana, sia per il «tentativo» di far incontrare il credente e il non credente «sul terreno dei reciproci dubbi». E questo terreno Odifreddi l’accetta.
Ma anche gli muove, nei venti capitoli, una decina di radicali contestazioni.
Sul «progetto intelligente» e l’evoluzionismo, che il Papa condannerebbe senza averne una vera «conoscenza». Così come mostrerebbe di avere «un’immagine disinformata e inadeguata dell’intera impresa scientifica». Sull’indebita fiducia che Ratzinger presta ad Heidegger, che lo indurrebbe a ritenere che «la scienza non pensa». Sul «concetto di verità e di realtà» della scienza di oggi, che il Papa segnalerebbe come depotenziato, mentre è «esattamente» quello dell’antichità.
Sulla poligamia e l’omosessualità, sulla castità e la legge del celibato: sostenendo che «contro natura» sono le ultime e non le prime. Sulla «storicità dei Vangeli» e sulla possibilità per noi di accedere al «Gesù storico». Sul «messaggio» di Gesù, che a Odifreddi appare «come una strana mistura di ingenua sapienza, sciocca ciarlataneria e infatuata aggressività». Se il Papa o Ravasi accetteranno il confronto vorrà dire che sono buoni incassatori.
www.luigiaccattoli.it
© Copyright Corriere della sera, 14 giugno 2011 consultabile online anche qui.
Beh, sarebbe bellissimo un confronto fra il Papa e Odifreddi :-)
Fra poco segnalero' una intervista ad Odifreddi in cui si nota effettivamente un cambiamento di atteggiamento del matematico nei confronti di Papa Benedetto.
A tale proposito Odifreddi ha messo bene in chiaro che non gli interessa un incontro con "il Papa" ma con "questo Papa" cui riconosce la statura intellettuale. Siamo di fronte ad un cambio di rotta che valuto in modo molto positivo anche se, ovviamente, il professore ribadisce in pieno le critiche sia al Pontefice sia alla Chiesa Cattolica.
R.
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10 commenti:
Secondo me, si potrebbe provare a dialogare con Odifreddi. Però, egli dovrebbe abbandonare certe sue idee preconcette, che egli usa per irridere i credenti. Perchè criticare le posizioni del Papa su disegno intelligente ed evoluzionismo? Il Papa, già in una lezione del 1968, ha spiegato che la teoria scientifica dell'evoluzione non è in contrasto con la teologia della creazione (si leggano anche i suoi discorsi da Papa), poichè si tratta di due concetti diversi, il primo scientifico il secondo teologico, ma complementari. Inoltre, il Papa critica non l'evoluzione (che è argomento della scienza, non della teologia), ma l'evoluzionismo, ossia quella filosofia atea e materialistica che erge i dati empirici a metafisica, per "confermare" l'ateismo. Benedetto XVI non è parimenti d'accordo con il disegno intelligente sostenuto dai creazionisti americani. Egli sostiene il progetto intelligente, intesodalla teologia, che è altra cosa. Quindi, Odifreddi si informi meglio, prima di trattare i cattolici da creazionisti, altrimenti che dialogo si fa??? go
Ma per favore!!!
Troppa importanza a questi pseudo-intellettuali in manifesta malafede!
Il professore ed il card. Ratzinger non ha mai rifiutato di dialogare con nessuno. Perche' dobbiamo escludere il prossimo senza sentire che cosa ha da dire?
R.
Ma perchè il dialogo non c'entra nulla. e' il solito ateo devoto che si pseudoconvertirà e dopo una settimana darà consigli a tutto il clero..A che serve?' Meglio dialogare con chi è già dentro la Chiesa. Con tutti i suoi difetti magari è meglio.
Odifreddi non si convertirà mai e tutto è tranne che un ateo devoto. Lungi da me difenderlo perchè il suo tono spesso irriverente è stato insopportabile anche per uno che non crede come me, ma perchè tutto questo astio a parlare con chi non crede o ancora non crede? Ma si, restate a parlarvi fra di voi, magari chiusi nell'anonimato
Odifreddi ha offeso milioni di cristiani dando loro dei cretini. Avete mai letto i suoi libri?? Ora loda la statura intellettuale di Ratzinger va benissimo, gli altri cristiani che non hanno la stessa statura come continua a considerarli?'Cretini uguali??
Non si tratta di chiudere il dialogo e metterlo al rogo, ma da lì a prenderlo ad esempio per i vescovi, i cardinali e la Chiesa ce ne passa.
E poi si convertissero (più o meno) in privato non attraverso i giornali.
In passato ho scritto che è inutile dialogare con atei, quali la Hack, Odifreddi e compagnia,poichè il dialogo non queste persone non porta da nessuna parte. Odifreddi dice che i cristiani sono letterali cretini, la Hack dice che per lei è infantile credere in Dio, come credere alla befana (sto citando interviste). Il dialogo si può fare solo se entrambe le parti si rispettano senza irrisioni. go
Per me questa trovata è solo una sfida di derisione (secondo la mentalità odifreddiana).
Se vuole il confronto con il Papa teologo, che cominci a meditare seriamente i suoi testi di magistero (e non solo).
Poi si vedrà.
Concordo con chi ha detto che si dà troppo spazio a queste emerite cretinate, trovate di marketing per fare del prof. Odifreddi un imprenditore di sé stesso!
il sedicente prof.Odifreddi e la sua degna comare Hack (e in generale questi "scienziati" laicisti) NON HANNO VERO INTERESSE al dialogo ma sono semplici ingranaggi di un gioco più grande, che appartiene al Potere.
Il Potere si serve di questi burattini per gettare fango e discredito sulla Chiesa (peraltro con argomenti sette-ottocenteschi)e li ripaga con lo spazio esorbitante che ricevono sui media (e le relative lucrose carriere e comparsate tv, vedi Piero Angela).
Ciò che fa più male è vedere questi disgraziati fratelli che, per puro opportunismo carrieristico, si perdono l'occasione di conoscere le "meraviglie del Signore"
Che il Signore li illumini e li converta!
I cristiani non sfottono gli atei, atei cone Odifreddi vivono invece per scimiottare i cristiani. No, non ci può essere dialogo se non c'é prima rispetto.
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