domenica 24 luglio 2011

All’Angelus il Papa, ricordando gli attentati in Norvegia, esorta ad abbandonare per sempre le vie dell’odio e a fuggire dalle logiche del male (Radio Vaticana)

Su segnalazione di Laura leggiamo:

All’angelus il Papa, ricordando gli attentati in Norvegia, esorta ad abbandonare per sempre le vie dell’odio e a fuggire dalle logiche del male

“Nella vita dell’uomo la cosa più importante è lo sforzo per acquistare il Regno dei cieli”. Questo è un invito e nello stesso tempo “un nostro impegno” da ricordare in tutte le circostanze della vita, durante il lavoro, durante la preghiera e nei momenti di riposo. E’ quanto ha affermato Benedetto XVI stamani all’Angelus sottolineando che l’uomo deve essere orientato da “una coscienza sempre aperta alla verità e sensibile alla giustizia per servire il Regno di Dio”. Dopo la preghiera mariana, recitata dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Papa ha ricordato i gravi attacchi terroristici avvenuti in Norvegia. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Benedetto XVI, ricordando gli attentati avvenuti in Norvegia, ha lanciato un accorato appello ed espresso il proprio profondo dolore.

“Ancora una volta purtroppo giungono notizie di morte e di violenza. Proviamo tutti un profondo dolore per i gravi atti terroristici accaduti venerdì scorso in Norvegia. Preghiamo per le vittime, per i feriti e per i loro cari. A tutti voglio ancora ripetere l’accorato appello ad abbandonare per sempre la via dell’odio e a fuggire dalle logiche del male”.

Il Santo Padre ha espresso la propria vicinanza alla popolazione norvegese colpita "dall’insensata violenza degli attentati" anche in un messaggio di cordoglio inviato al re della Norvegia Harald V. Nel messaggio il Santo Padre esorta i norvegesi "a restare spiritualmente uniti nel fermo intento di respingere le vie dell’odio e del conflitto" e a lavorare insieme senza paura "per costruire un futuro di rispetto reciproco, solidarietà e libertà per le generazioni a venire".

All’Angelus Benedetto XVI si è soffermato sulla figura del re Salomone che chiede al Signore non una lunga vita, ricchezze o l’eliminazione dei propri nemici, ma un cuore docile, “perché sappia rendere giustizia” al popolo e “distinguere il bene dal male”. Il Signore lo esaudì e Salomone divenne celebre in tutto il mondo “per la sua saggezza e i suoi retti giudizi”. Ma cosa significa avere un “cuore docile”?

“Sappiamo che il ‘cuore’ nella Bibbia non indica solo una parte del corpo, ma il centro della persona, la sede delle sue intenzioni e dei suoi giudizi. Potremmo dire: la coscienza. ‘Cuore docile’ allora significa una coscienza che sa ascoltare, che è sensibile alla voce della verità, e per questo è capace di discernere il bene dal male”.

Nel caso di Salomone – ha aggiunto il Papa - la richiesta di un “cuore docile” è motivata dalla responsabilità di guidare una nazione, Israele, il popolo che Dio ha scelto per manifestare al mondo il suo disegno di salvezza.

“Il re d’Israele, pertanto, deve cercare di essere sempre in sintonia con Dio, in ascolto della sua Parola, per guidare il popolo nelle vie del Signore, la via della giustizia e della pace”.

Ma l’esempio di Salomone vale per ogni uomo:

“Ognuno di noi ha una coscienza per essere in un certo senso ‘re’, cioè per esercitare la grande dignità umana di agire secondo la retta coscienza operando il bene ed evitando il male. La coscienza morale presuppone la capacità di ascoltare la voce della verità, di essere docili alle sue indicazioni”.

Un esempio, quello di Salomone, che deve risplendere soprattutto in coloro che hanno responsabilità istituzionali e politiche.

“Le persone chiamate a compiti di governo hanno naturalmente una responsabilità ulteriore, e quindi – come insegna Salomone – hanno ancora più bisogno dell’aiuto di Dio. Ma ciascuno ha la propria parte da fare, nella concreta situazione in cui si trova”.

Ciascuno, ha detto il Papa, deve affidarsi alla retta coscienza ed essere in grado distinguere il bene dal male:

“Una mentalità sbagliata ci suggerisce di chiedere a Dio cose o condizioni di favore; in realtà, la vera qualità della nostra vita e della vita sociale dipende dalla retta coscienza di ognuno, dalla capacità di ciascuno e di tutti di riconoscere il bene, separandolo dal male, e di cercare pazientemente di attuarlo”.

Infine il Papa ha esortato tutti a seguire Gesù:

"A tutti estendo l’invito a seguire Gesù, il vero tesoro dell’esistenza quotidiana. Buona domenica a tutti. Grazie di cuore per le vostre preghiere. Il Signore vi benedica".

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