domenica 10 luglio 2011

Appello del Papa per i "marittimi che purtroppo si trovano sequestrati per atti di pirateria" (Izzo)

PAPA: APPELLO PER I MARITTIMI SEQUESTRATI DAI PIRATI

Salvatore Izzo

(AGI) - Castelgandolfo, 10 lug.

Benedetto XVI ha dedicato oggi la sua preghiera "ai marittimi che purtroppo si trovano sequestrati per atti di pirateria".
Lo ha rivelato egli stesso ai fedeli pesenti nel cortile della residenza di Castelgandolfo, tra i quali c'erano oggi anche i familiari di alcuni dei rapiti.
"Auspico - ha detto dopo l'Angelus - che vengano trattati con rispetto e umanita', e prego per i loro familiari, affinche' siano forti nella fede e non perdano la speranza di riunirsi presto ai loro cari".
Il Papa ha lanciato il suo appello in occasione dell'odierna "Domenica del Mare" che celebra l'apostolato nell'ambiente marittimo.
"Rivolgo un particolare pensiero - ha aggiunto - ai cappellani e ai volontari che si prodigano per la cura pastorale dei marittimi, dei pescatori e delle loro famiglie".
Benedetto XVI ha poi salutato in privato una rappresentanza delle famiglie che hanno parenti ancora oggi nelle mani dei pirati in varie parti del mondo e in particolare nel Corno d'Africa, accompagnati da don Giacomo Martino, direttore nazionale dell'Apostolato del Mare.
Al Pontefice e' stato cosi' ricordato il dramma che prosegue ormai da oltre 4 mesi per l'equipaggio della "Savina Caylyn" e da circa due mesi per l'equipaggio della "Rosalia D'Amato", in tutto 11 cittadini italiani nelle mani dei pirati somali che chiedono decine di milioni di euro per il rilascio.
Ma il dramma dei marittimi sequestrati non riguarda ovviamente solo l'Italia e lo ha sottolineato oggi l'"internazionalita'" della delegazione ricevuta domani da Benedetto XVI nella quale erano presenti anche familiari dei marittimi vittime di altri Paesi, in rappresentanza degli oltre 800 sequestrati dalla pirateria.
"La pirateria - ricorda intanto una nota del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e itineranti - ha raggiunto il suo massimo storico nel 2010 con 445 attacchi, 53 navi sequestrate e 1.181 marittimi catturati". A tutt'oggi questo fenomeno non accenna a diminuire, considerando che nel 2011 sono stati denunciati 214 nuovi episodi, con 26 navi e 522 marittimi ancora ostaggio dei pirati (IMB Piracy Reporting Centre).
Anche se gran parte degli attacchi sono registrati al largo delle coste della Somalia, di fatto la pirateria rimane una sfida mondiale che richiede una risposta globale, poiche' il miraggio di guadagni facili e immediati ha attratto anche le organizzazioni criminali internazionali.
Piu' volte la Santa Sede ha espresso preoccupazione e rivolto appelli accorati ai Governi e alle Organizzazioni internazionali, "affinche' attivino tempestivamente gli opportuni canali per riportare sani e salvi alle loro case i marittimi sequestrati e trovino soluzioni a questo problema, considerando che occorre agire sulle radici profonde del fenomeno, quali ad esempio l'ineguaglianza nella distribuzione di beni tra i Paesi e lo sfruttamento delle risorse naturali".
Da parte sua, il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha pubblicato nei giorni scorsi un documento pastorale "per accrescere la consapevolezza - si legge nel messaggio a firma dell'arcivescovo Antonio Maria Veglio', e dal vescovo Joseph Kalathiparambil, rispettivamente presidente e segretario del dicastero - nelle comunita' cristiane e nella societa' in generale, di quanto sia indispensabile il servizio reso dai marittimi, e per far conoscere il ministero che i Cappellani e i volontari dell'Apostolato del Mare svolgono in numerosi porti del mondo".

© Copyright (AGI)

Nessun commento: