Vaticaneide-Dimissioni in vista per il cardinale Usa
Coprì i pedofili, Rigali in bilico
di Andrea Bevilacqua
Il cardinale Justin Rigali, il potente arcivescovo di Philadelphia, uomo molto ascoltato in curia romana quando si tratta di promuovere nomine americane all'interno della Santa Sede e quando si tratta di suggerire alla Congregazione dei vescovi i nomi dei nuovi vescovi delle diocesi statunitensi, è nell'occhio del ciclone per le accuse di aver coperto 37 preti pedofili della sua diocesi. Secondo la rivista progressista National Catholic Reporter, il Vaticano ha in animo a brevissimo di dimetterlo tanto che in serbo ha già il nome del suo successore.
Rigali ha dovuto affrontare pesanti critiche dal mese di febbraio, quando un report del Grand Jury aveva lanciato l'accusa secondo cui l'arcidiocesi di Philadelphia non era riuscita a fare chiarezza su accuse di abusi sessuali accuse contro 37 sacerdoti e non era riuscita a punire adeguatamente i responsabili. Dopo aver inizialmente sostenuto che i sacerdoti colpiti da «accuse credibili» non erano più attivi nel ministero, il cardinale è stato costretto a fare marcia indietro, e a collocare in congedo 24 sacerdoti, mentre si esaminavano le accuse rivolte contro di loro.
I sacerdoti, però, non hanno preso bene l'iniziativa di Rigali tanto che hanno deciso di difendersi pubblicamente sostenendo di non essere tutelati da nessuno, nemmeno dalla diocesi. Hanno detto: «Cerchiamo di condannare chi ha commesso un reato, e non semplicemente un gruppo. Qui sembriamo semplicemente un numero di sacerdoti da dare in pasto ai lupi. Questo ciò che sta realmente accadendo».
Secondo i preti le accuse sono false, riferite a anni addietro e come tali difficilmente verificabili.
La gestione maldestra del Report esplosivo del Grand Jury e l'età avanzata del cardinale Rigali (che ha 76 anni) rafforzano dunque le voci di una sostituzione imminente.
Secondo indiscrezioni sembra probabile che la scelta possa cadere su Charles Chaput, arcivescovo di Denver, di origine indiana, ritenuto tra i più conservatori vescovi degli Stati Uniti. Il suo nome è stato fatto anche per l'arcidiocesi di Chicago, il cui titolare, il cardinale Francis George, ha problemi di salute e potrebbe chiedere a Benedetto XVI di essere sostituito. Ma l'incertezza dei tempi su Chicago potrebbe spingere il Vaticano a cercare di risolvere prima la crisi di Philadelphia.
Il cardinale Rigali ha lavorato a Roma per anni. È stato presidente della Pontificia accademia ecclesiastica, l'istituzione che forma i diplomatici del Vaticano, e in seguito segretario della Congregazione per i vescovi oggi diretta dal cardinale Marc Ouellet, prima di essere nominato arcivescovo di Sint Louis nel 1994. Si è mosso verso l'arcidiocesi di Philadelphia nel 2003 ed è stato nominato cardinale da papa Giovanni Paolo II nello stesso anno.
Se le indiscrezioni intorno alle sue dimissioni venissero confermate a lasciare sarebbe un grande esponente del cardinalato mondiale, al di là della mala gestione delle vicende legate alla pedofilia nelle quali è coinvolto ora.
© Copyright Italia Oggi, 16 luglio 2011 consultabile online anche qui.
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2 commenti:
A quando sonore dimissioni per i Vescovi che disobbediscono alle direttive del Papa in materia LITURGICA E SACRAMENTALE?
Uhhhh, Caterina, possiamo aspettare un'eternità! :-)
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