lunedì 11 luglio 2011

Il colloquio fra il Papa ed i familiari delle vittime dei pirati (Ansa)

Pirateria: Papa a colloquio con famigliari vittime pirati

Appello Chiesa per la dignita' e la difesa degli ostaggi

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 10 LUG

E' durato oltre dieci minuti l'incontro tra il Papa e una delegazione internazionale di familiari di marittimi rapiti dai pirati, nel Palazzo Apostolico di Castelgandolfo, dopo l'Angelus domenicale.
Benedetto XVI ha parlato con ognuno dei presenti, una dozzina di persone in rappresentanza dei familiari delle oltre 800 persone da tutto il mondo che sono attualmente in mano di sequestratori del mare.
I familiari erano accompagnati da don Giacomo Martino, direttore dell'Apostolato del mare, della Fondazione Migrantes della Cei.
''Il Papa - riferisce don Martino - si e' informato sulla situazione di ogni vittima, ha manifestato partecipazione alla sofferenza, vivo interesse alla difesa della dignita' dei rapiti: ci ha colpito la sua bella umanita', ha grande capacita' di compatire''.
L'incontro, racconta il sacerdote, nasce da un invito che il Papa ha fatto rivolgere all'Apostolato mercoledi' scorso, in considerazione di un recente appello a favore dei rapiti, di Migrantes e Pontificio consiglio per i migranti a governi, pirati e comunita' internazionale.
I familiari delle vittime, riferisce don Giacomo Martino, hanno mostrato molta dignita' e hanno apprezzato molto la vicinanza di papa Ratzinger.
E la delegazione ringrazia le Capitanerie, che hanno messo a disposizione i propri mezzi per organizzare in tempi brevi l'incontro con il Pontefice.
La pirateria, commenta don Martino, ''e ormai in mano a una organizzazione criminale con interessi internazionali'' rispetto alla quale le varie soluzioni tentate risultano inefficaci.
Tra queste le cittadelle, aree rinforzate sulle navi dove gli equipaggi possano rifugiarsi in caso di arrembaggio: ''basta che un uomo resti fuori, viene catturato e diventa ostaggio, e che dire del fatto che i pirati possono affondare tutta la nave con le persone dentro la cittadella?''.
In realta', osserva il sacerdote, ''le soluzioni militari o tecnologiche non bastano''. Per questo la Chiesa rinnova il proprio appello a comunita' internazionale, governi e pirati, per la ''dignita' e difesa di queste persone''.

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