Il Papa a Castel Gandolfo: intervista con padre Lombardi
Il Papa lascia il Vaticano, oggi pomeriggio alle 17.30, per trasferirsi in elicottero nella sua residenza estiva di Castel Gandolfo, dove trascorrerà un periodo di riposo. Per il secondo anno consecutivo Benedetto XVI sceglie di trascorrere le sue vacanze nella cittadina laziale. Ascoltiamo in proposito il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, al microfono di Sergio Centofanti:
R. – Sì, certamente. Diciamo che Castel Gandolfo è la residenza estiva del Papi da molto tempo, quindi in qualche modo l’eccezione era stata quella inserita da Papa Giovanni Paolo II con dei periodi di soggiorno in montagna. Ora, come sappiamo, Benedetto XVI ha accolto volentieri anche l’invito a recarsi in montagna per alcune volte, però sappiamo anche che a Castel Gandolfo si trova molto bene e che il riposo che è ciò di cui egli ha bisogno e che desidera, è forse garantito più andando direttamente a Castel Gandolfo che trasferendosi per un breve periodo in un luogo non abituale, in cui bisogna anche cambiare le abitudini dal punto di vista degli ambienti e dell’ordine della giornata. Quindi, Castel Gandolfo ha certamente il vantaggio del luogo conosciuto, del luogo già preparato e attrezzato per una normale presenza del Santo Padre, del luogo certamente tranquillo, anche all’altitudine adatta perché certamente più fresco che Roma, ma non particolarmente alto; ha i giardini dove si può camminare, passeggiare; ha gli ambienti in cui il Papa può svolgere quel lavoro intellettuale e culturale, oltre che il tempo di preghiera, che gli è particolarmente caro. Noi, infatti, sappiamo molto bene che il Papa non è per nulla una persona che perde tempo: è una persona che usa il suo tempo intensamente, anche quando si riposa, facendo le cose che gli sono più gustose e abituali, secondo la sua personalità, che sono appunto leggere, studiare, scrivere. Ero stato colpito anche in passato, parlando con il segretario personale del Papa, che mi diceva molto spontaneamente: “Il modo migliore del Papa per riposare è quello di studiare e scrivere di teologia, di Sacra Scrittura, perché sono gli argomenti che lo appassionano”. E tutti noi, quando facciamo delle cose che facciamo con grande gusto e gioia, riposiamo. Una piccola osservazione che vorrei fare, ancora, è che se stare a Castel Gandolfo dà anche al Papa un senso di normalità, di ordinarietà rispetto ad un viaggio che lo porti in un ambiente differente, io penso che il Papa faccia anche attenzione al fatto che dal punto di vista dell’organizzazione, della logistica, della sicurezza il suo andare a Castel Gandolfo è la soluzione più semplice anche per tante altre persone. Infatti, organizzare un servizio di sicurezza e di buon funzionamento di un periodo di presenza del Papa fuori di Castel Gandolfo è una cosa piuttosto impegnativa. Lo si è sempre fatto molto volentieri, quando era veramente desiderato dal Santo Padre, ma comunque mobilitava molte persone e molti aspetti di carattere organizzativo. Credo che il Papa, nella sua discrezione e gentilezza, tenga anche conto che andare a Castel Gandolfo rende più semplici le cose anche per molte altre persone.
D. – Quindi, un periodo di riposo ma anche di preparazione per alcuni importanti avvenimenti …
R. – Certamente. Il Papa ha davanti a sé anche il viaggio in Spagna per la Giornata mondiale della gioventù, e questo interrompe la normale permanenza a Castel Gandolfo: quindi, un motivo in più per andare adesso a Castel Gandolfo, dato che ci sarà comunque uno spostamento nel mese di agosto. Poi, il Papa certamente sta già pensando anche al viaggio in Germania, che è un viaggio importante, impegnativo, molto atteso nella sua Patria e questo sarà uno degli argomenti su cui rifletterà. Possiamo anche dire che il Papa ha già in cantiere un lavoro che ben conosciamo: il completamento della sua grande opera su Gesù di Nazareth. Egli ci ha detto che desiderava completarlo con un terzo volume, anche se di dimensioni più piccole, che è quello sull’infanzia, sui Vangeli dell’infanzia. Ha già cominciato a lavorarvi nei periodi liberi dei mesi passati, però probabilmente questo sarà il tempo adatto per portare l’opera in porto o comunque per portarla decisamente avanti.
D. – Quali sono gli appuntamenti che restano?
R. – Gli appuntamenti importanti che rimangono, anche nel tempo del maggior riposo del Santo Padre, sono sempre gli Angelus domenicali: questi rimangono sempre. Avverranno a Castel Gandolfo, in quel quadro che conosciamo – bellissimo! – del Cortile del Palazzo Apostolico, un quadro diverso da quello della grande piazza, un quadro più raccolto in cui la gente si sente anche più vicina al Santo Padre che è a poche decine di metri di distanza. Anche il suono dell’ambiente, che è così raccolto, è molto vivace, si sentono tutte le grida, tutte le diverse espressioni delle persone presenti … Quindi, l’Angelus a Castello ha una sua caratteristica molto particolare, molto bella e familiare. Poi, le udienze normali nel tempo di luglio sono abolite, compresa l’udienza generale; le udienze generali riprenderanno con il mese di agosto e normalmente – dipende un po’ dal numero delle persone presenti – anche queste hanno luogo a Castel Gandolfo, se non c’è una grande folla che richieda di venire a Roma. Con il mese di settembre, invece, l’attività del Papa torna ad essere decisamente più intensa. Ricordiamo che nel mese di settembre sono in programma anche il viaggio ad Ancona, per la conclusione del Congresso eucaristico nazionale italiano e poi, verso la fine del mese, l’importantissimo viaggio in Germania. Anche le udienze a visitatori importanti riprendono nel mese di settembre con maggiore intensità. Quindi, anche se il Papa generalmente rimane a Castel Gandolfo nel mese di settembre, è un mese di attività già praticamente “normale”.
D. – A quando il rientro in Vaticano?
R. – Il rientro in Vaticano normalmente è alla fine di settembre: questo è lo schema. I mesi di permanenza del Papa a Castel Gandolfo sono luglio, agosto e settembre. (gf)
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1 commento:
credo che abbia ragione P. Lombardi quando sottolinea la discrezione del Santo Padre e l'attenzione all'aspetto organizzativo e della sicurezza che, a Castel Gandolfo, è più semplice per tutti. Come sempre, mette gli altri al primo posto e poi ritagila per Sé una stanza interiore che non ha limiti spaziali e non ha bisogno di alte vette e panorami spettacolari. la pace di Dio Gli dona serenità ovunque. Un esempio per chi cerca qualcosa di straordinario e trasgressivo per divertirsi e ubriacare il cervello. La Sua è la vera vacanza: studio, preghiera, meditazione, contemplazione, silenzio.
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