venerdì 1 luglio 2011

La Caritas festeggerà i 40 anni con il Papa, Bagnasco ed i poveri. Pompili (Cei): totale indipendenza dai partiti. Cristiani, donazioni record ad ACS, 5587 i progetti finanziati (Izzo)

I POST SUGGERITI OGGI

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Il Papa alla F.A.O.: "La povertà, il sottosviluppo e quindi la fame sono spesso il risultato di atteggiamenti egoistici che partendo dal cuore dell’uomo si manifestano nel suo agire sociale, negli scambi economici, nelle condizioni di mercato, nel mancato accesso al cibo e si traducono nella negazione del diritto primario di ogni persona a nutrirsi e quindi ad essere libero dalla fame" (Discorso)

CARITAS: FESTEGGERA' I 40 ANNI CON IL PAPA, BAGNASCO E I POVERI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 lug.

La Caritas Italiana compie 40 anni. Festeggera' il suo anniversario con Benedetto XVI che ricevera' in udienza dirigenti e volontari delle oltre 220 Caritas diocesane e delle migliaia di Caritas parrocchiali del nostro Paese, attesi in Vaticano assieme a una rappresentanza dei poveri che beneficiano dei loro servizi che sono centri di ascolto, ambulatori e sportelli farmaceutici, giuridici e anti-usura, mense, dormitori e "armadi" per la distribuzione di vestiario. L'incontro si terra' al termine del 35esimo Convegno nazionale delle Caritas diocesane, che affrontera' a Fiuggi il tema "La Chiesa che educa servendo carita'" e sara' concluso con una celebrazione officiata dal presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Il 2 luglio 1971, del resto, era stato un decreto del cardinale Antonio Poma, allora presidente della Cei, a ufficializzare la nascita dell'organismo pastorale, presieduto inizialmente dal sacerdote oggi ultranovantenne monsignor Giovanni Nervo, poi retrocesso a vice presidente quando si decise che il presidente fosse sempre un vescovo come lo e' l'attuale, monsignor Giuseppe Merisi, ordinario di Lodi. A confermare l'attenzione dell'Episcopato italiano per questo suo organismo pastorale e' stata oggi la presenza di monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell'ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, intervenuto all'incontro che nella sede nazionale di via Aurelia 796 ha dato ufficialmente inizio oggi alle celebrazioni, il cui calendario prevede ben dieci eventi, seminari, presentazione di rapporti, tavole rotonde e il convegno nazionale, sui temi della comunicazione, della funzione pedagogica, dei poveri e delle opere, delle politiche sociali, studi e ricerche, degli immigrati e della dimensione caritativa della Chiesa. Saranno invitati, a seconda degli argomenti, i direttori delle Caritas diocesane, i delegati regionali e i vescovi incaricati delle Conferenze Episcopali regionali. "Vogliamo celebrare il 40esimo di Caritas italiana - ha spiegato da parte sua monsignor Vittorio Nozza, direttore di Caritas italiana - all'interno di un percorso tra memoria, fedelta' e profezia, che ha coinvolto le 220 Caritas diocesane e le migliaia di Caritas parrocchiali presenti in Italia".

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CARITAS: POMPILI (CEI), TOTALE INDIPENDENZA DAI PARTITI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 lug. - "E' importante che l'attivita' caritativa non si dissolva solo nei servizi" ma sia considerata "una esigenza di formazione del cuore della persona". Lo afferma monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Cei intervenuto all'apertura delle celebrazioni per i 40 anni della Caritas italiana con una relazione sul tema della comunicazione della "carita'", una "virtu' cristiana" sulla quale, ha detto, c'e', a volte, "un fatale fraintendimento: o viene ridotta ad elemosina o viene taciuta preferendo termini come solidarieta' o altruismo". "Il profilo specifico della carita' - ha sottolineato monsignor Domenico Pompili - e' l'indipendenza da ideologie e partiti, perche' non ha la mira di cambiare il mondo, e' fuori da ogni logica funzionale e non puo' essere mezzo di proselitismo". La Caritas, ha rilevato da parte sua la professoressa Chiara Giaccardi, docente di sociologia e antropologia dei media all'Universita' Cattolica del Sacro Cuore, "in questi 40 anni ha saputo rinnovarsi ascoltando il mondo e la voce che la fonda". Il marchio Caritas, ad esempio, "e' riconoscibile, affidabile ed autorevole anche tra i non credenti e i fedeli di altre religioni". "Viene percepita dall'opinione pubblica - ha proseguito la professoressa Giaccardi - come una realta' di frontiera, un luogo in cui e' possibile essere ascoltati, a cui si puo' fare donazioni con fiducia e larghezza perche' i suoi interventi sono efficaci". Pero', ha puntualizzato, "anche se il logo Caritas e' fortemente riconoscibile, non tutti la collegano alla Chiesa Cattolica".
In merito, la professoressa Giaccardi ha citato una ricerca a livello locale, secondo la quale il 90 per cento dei giovani sa cosa fa la Caritas ma il 23 per cento non sa che e' una organizzazione cattolica. Anche Stefano Trasatti, direttore dell'agenzia "Redattore sociale", si e' detto poco ottimista sulla capacita' della comunicazione attuale di recepire una testimonianza come quella della Caritas. "Comunque - ha aggiunto - bisogna agire con molta forza per abbattere i forti schemi della comunicazione di oggi". Secondo Trasatti, la Caritas "e' l'immagine percepita della Chiesa ed una grande risorsa per la societa' e la Chiesa: perche' e' l'unica rete capillare ancora basata sulla gratuita'; perche' incontra tutti, dalle persone disperate ai dirigenti; perche' lavora su tutti i territori, intensificando la sua azione nei territori difficili e nelle periferie". In una comunicazione viziata da "mediocrita', con una bulimia di rumore informativo sempre piu' virtuale, le Caritas - ha concluso Trasatti - rappresentano un tesoretto, una miniera di notizie da sfruttare, perche' sono una antenna vera della Chiesa per capire la realta' e cogliere i cambiamenti".

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CRISTIANI: DONAZIONI RECORD AD ACS, 5.587 PROGETTI FINANZIATI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 lug.

"Grazie a voi, la Chiesa sta risorgendo dalle macerie di Haiti, sempre piu' cuori si dedicano a Dio nei seminari in Africa, i cattolici in Sudamerica riescono a resistere all'assalto delle sette e della secolarizzazione. Senza di voi, in Cina, una parte del piccolo gregge che vive come ai tempi delle catacombe sarebbe privo di qualsiasi mezzo". "Aiuto alla Chiesa che soffre", l'organizzazione fondata da Padre Lardo per aiutare i cristiani discriminati e perseguitati in molti Paesi del mondo, ringrazia cosi' i suoi donatori che nel 2010 hanno raccolto 86,9 milioni di euro: una somma mai raggiunta in 63 anni, con un incremento delle offerte del 13,5 rispetto al 2009. Grazie a tanta generosita' e' stato possibile finanziare, afferma il rapporto, 5.587 progetti, realizzati in 153 Paesi in tutto il mondo, ponendo particolare attenzione a quelli in cui la Chiesa ha piu' difficolta'. Lo scorso anno 10.645 seminaristi sono stati sostenuti negli studi, sono state celebrate 1.245.352 intenzioni di messe, sono stati avviati 417 progetti di costruzione o manutenzione di chiese e cappelle e finanziati 753 progetti a beneficio di suore, tra cui la costruzione di conventi, la formazione delle novizie, motorizzazione e sussistenza.
Tra le comunita' che hanno beneficiato degli aiuti la Chiesa in Russia - sia cattolica (1.465.282 euro) che ortodossa (701.300 euro) - che si segnala anche per iniziative interconfessionali (434.582 euro) a testimonianza del grande impegno ecumenico concreto di Acs. "Aiuto alla Chiesa che soffre" guarda ora al 2011, nei cui primi sei mesi sono stati gia' avviati decine e decine di progetti, tra i quali la costruzione di un centro pastorale a Stip, in Macedonia; gli aiuti e il sostegno religioso agli oltre 150mila rifugiati birmani in Thailandia; la formazione dei catechisti nell'arcidiocesi di Lusaka, in Zambia; il sostegno a "Redeviva", l'emittente brasiliana fondata nel 1995 che e' tra le maggiori televisioni cattoliche al mondo. Anche quest'anno proseguira' poi uno dei piu' longevi progetti dell'Opera: la Bibbia del Fanciullo, nata nel 1979 e tradotta in 166 lingue, per la quale nel 2011 si prevede una tiratura di 991mila copie.
Massimo Ilardo, direttore della sede italiana di Acs, ha ricordato da parte sua come l'attenzione dei benefattori italiani - che hanno donato nel 2010 circa 2,5 milioni di euro - si sia concentrata, in particolare, sui cristiani in Terra Santa e in Pakistan, realta' per le quali ci sono state due campagne speciali. "In Terra Santa - ha spiegato - abbiamo sostenuto la presenza in loco delle famiglie cristiane", anche appoggiando il lavoro degli artigiani cristiani che tradizionalmente realizzano manufatti in legno d'ulivo a tema religioso, come rosari e personaggi dei presepi.
"Aiuto alla Chiesa che soffre" e' una grande sostenitrice della Chiesa in Pakistan che, soltanto nell'ultimo anno, e' stata aiutata con oltre 600mila euro. Negli ultimi mesi hanno gia' ricevuto risposta positiva le richieste di numerose diocesi pakistane che hanno segnalato ad ACS bisogni e urgenze pastorali. Potranno cosi' essere avviati, tra gli altri, la costruzione della chiesa nel villaggio di Sandey Marley (arcidiocesi di Lahore), i corsi di formazione dei 51 catechisti della diocesi di Multan e, nella diocesi di Huderabad, la costruzione di una Casa per l'ospitalita' dei giovani a Nagar Parkar. Inoltre, da alcuni mesi, sul sito della Sede Italiana di Acs e' in corso una raccolta-firme per l'abolizione della Legge sulla blasfemia. La storia di "Aiuto alla Chiesa che soffre" inizia nel primo dopoguerra, quando un monaco premostratense di origine olandese, padre Werenfried Van Straaten, scrive l'articolo "Non c'era posto per loro nell'albergo" per chiedere aiuto in favore dei 14 milioni di profughi tedeschi provenienti dalla nascente Germania Orientale. Dai contadini delle Fiandre raccoglie tonnellate di lardo, ereditando da questa storica azione il curioso appellativo di "Padre Lardo". Nel 1948 fornisce motociclette ai sacerdoti che assistono i profughi e, nel 1950, lancia la storica iniziativa delle cappelle-volanti che porteranno la Parola di Dio nei tanti luoghi della Germania del dopoguerra rimasti privi di una chiesa. Nel 1956, in occasione della sollevazione popolare in Ungheria, viene lanciata una grande azione di soccorso e nella Budapest insorta il fondatore di ACS incontra il cardinale, Jozef Mindzenty. In Germania viene fondata l'"Aiuto alla Chiesa perseguitata" da cui poi scaturira' l'attuale Acs, che e' riconosciuta dalla Santa Sede come opera di diritto pontificio. Negli anni '70 il Progetto-AMA trasforma oltre 300 autocarri dell'esercito svizzero in mezzi trasporto per l'evangelizzazione dell'Amazzonia dove vengono messi a disposizione dei missionari. Nel 1976, padre Werenfried sollecita particolari aiuti per i boat-people vietnamiti che fuggono dalla dittatura comunista che ha preso il potere nel Paese e nel 1978 incontra per la prima volta Giovanni Paolo II con il quale prima contribuisce al crollo del comunismo in Europa Orientale e poi lancia una campagna di solidareta' in aiuto alle chiese anche ortodosse che nei paesi ex comunisti ricominciano una rinnovata attivita' pastorale ma non hanno mezzi e strutture adeguate (preoccupandosi anche del sostentamento dei pope, che in maggioranza sono sposati e hanno figli da mantenere).

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