All’Angelus, il Papa chiede di pregare per la Gmg di Madrid e saluta con gioia i fedeli cubani in pellegrinaggio a Roma
La Gmg e Cuba nel cuore di Benedetto XVI. All’Angelus, a Castel Gandolfo, il Papa ha rivolto un pensiero speciale, in più lingue, ai tanti giovani che stanno convergendo a Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù che prenderà il via martedì prossimo. Quindi, il Papa ha salutato con particolare affetto un gruppo di una trentina di fedeli cubani in pellegrinaggio a Roma, guidati dal cardinale arcivescovo dell’Avana, Jaime Ortega, che sarà presente anche alla Gmg di Madrid. Dopo l'Angelus, il porporato cubano assieme a tre sacerdoti, che accompagnano i pellegrini, hanno salutato personalmente il Pontefice. Sempre all'Angelus, il Papa ha ricordato che oggi si celebra il 70.mo della morte di San Massimiliano Kolbe, ucciso dai nazisti nel lager di Auschwitz. Il servizio di Alessandro Gisotti:
A Castel Gandolfo, si respira già il clima festoso della Gmg. All’Angelus, Benedetto XVI dedica ai ragazzi in partenza o già arrivati a Madrid un pensiero speciale. Sa che i giovani di tutto il mondo lo attendono con trepidazione. E li invita dunque a sostenerlo con la preghiera:
“A tutti chiedo di accompagnare spiritualmente con la preghiera il mio Viaggio a Madrid, che intraprenderò tra qualche giorno in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù".
Un invito alla preghiera ribadito dal Papa in inglese, spagnolo e tedesco, affinché dal suo viaggio apostolico in Spagna, che prende il via giovedì prossimo, possano nascere “abbondanti frutti di vita cristiana”. In francese, in particolare, il Pontefice ha esortato i giovani della Gmg a “meditare sul tesoro della fede che ci è stata trasmessa e di accoglierla con gratitudine”:
“Engageons-nous à répondre de façon responsable à l’appel de Dieu... ”
“Impegniamoci – ha detto il Papa – a rispondere in maniera responsabile all’appello di Dio” a “fondare la nostra vita su Cristo”. Su questo cammino, ha aggiunto, “non saremo soli” e ancora ha invitato la gioventù a riconoscere Dio come “la fonte della felicità alla quale aspiriamo”. Dopo quello per i giovani della Gmg, è stata la volta di un altro saluto speciale:
“Saludo con afecto a los grupos de lengua española, en particular a los fieles llegados de Cuba…”
Parlando in spagnolo, il Papa ha salutato con affetto “i fedeli giunti da Cuba, accompagnati dal cardinale Jaime Ortega Alamino, che guida il primo pellegrinaggio dei cubani alle Tombe degli Apostoli”. Il Pontefice ha quindi rinnovato la sua “vicinanza e affetto a tutti i figli dell’amato Paese” di Cuba. In polacco, invece, Benedetto XVI ha ricordato il 70.mo anniversario del martirio di San Massimiliano Kolbe, nel campo di sterminio di Auschwitz. “Il suo eroico amore – ha affermato – è segno luminoso della vittoriosa presenza di Dio nel dramma umano dell’odio, della sofferenza e della morte”.
Prima dei saluti, il Papa si era soffermato sul passo del Vangelo domenicale che parla della perseveranza della donna cananea che aveva chiesto a Gesù di guarire la figlia. Il Signore solo apparentemente si mostra indifferente verso la donna, ma, come scrive Sant’Agostino, lo fa “non per rifiutarle la misericordia, ma per infiammarne il desiderio”:
“Cari amici, anche noi siamo chiamati a crescere nella fede, ad aprirci e ad accogliere con libertà il dono di Dio, avere fiducia, gridare anche a Gesù: 'Donaci la fede! Aiutaci a trovare la via'. È il cammino che Gesù ha fatto compiere ai suoi discepoli, alla donna cananea e agli uomini di ogni tempo e popolo, a ciascuno di noi. La fede ci apre a conoscere e ad accogliere la reale identità di Gesù, la sua novità e unicità, la sua Parola, come forza di vita, come fonte di vita per vivere una relazione personale con Lui”.
"Il conoscere della fede", ha proseguito, "cresce con il desiderio di trovare la strada", è "un dono di Dio", che "si rivela a noi non come una cosa astratta senza volto e senza nome, ma la fede risponde ad una Persona", che "vuole entrare in un rapporto di amore profondo con noi e coinvolgere tutta la nostra vita”:
“Per questo ogni giorno il nostro cuore deve vivere l’esperienza della conversione, il desiderio di conoscere meglio, di trovare il suo pane, ogni giorno deve vedere passare dall’uomo ripiegato su stesso, all’uomo aperto al’azione di Dio, all’uomo spirituale (cfr 1Cor 2, 13-14), che si lascia interpellare dalla Parola del Signore e apre la propria vita al suo Amore”.
Ha quindi invitato i fedeli ad alimentare ogni giorno la fede, “con l’ascolto profondo della Parola di Dio, con la celebrazione dei Sacramenti, con la preghiera personale" e "con la carità verso il prossimo”. Infine, ha invocato l’intercessione della Vergine, che domani contempleremo nell’assunzione al Cielo, “perché ci aiuti ad annunciare e testimoniare con la vita la gioia di aver trovato e incontrato il Signore”.
© Copyright Radio Vaticana
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento