lunedì 22 agosto 2011

Benedetto XVI chiude il grande raduno di Madrid: appuntamento tra due anni in Brasile (Galeazzi)

La meglio gioventù del Papa vola a Rio

Benedetto XVI chiude il grande raduno di Madrid: appuntamento tra due anni in Brasile

GIACOMO GALEAZZI

INVIATO A MADRID

Ci vediamo a Rio de Janeiro tra due anni», scandisce il Papa davanti ad un oceano di mani alzate. E subito i ragazzi spagnoli consegnano ai coetanei brasiliani la Croce delle Gmg, che da qui al 2013 attraverserà il Brasile per la preparazione del prossimo raduno mondiale. «Il mondo ha bisogno certamente di Dio, solo il suo amore dà senso alla vita», assicura Joseph Ratzinger sollecitando la «sua gioventù» a partecipare all'attività di parrocchie, comunità e movimenti, ad andare a messa, confessarsi e pregare.
All'aeroporto di Madrid, due milioni di giovani travolgono d'entusiasmo Benedetto XVI, leader planetario: la «fiesta» della fede è stata un successo oltre ogni più ottimistica previsione. Fedeli al Pontefice nonostante prima l'afa, poi la tempesta, quindi la mancanza d'acqua e una notte quasi insonne, i pellegrini hanno affollato come mai nella storia il momento finale della Gmg fra centinaia di vescovi e cardinali.
Mentre scende il sipario sulla kermesse dei record, i Papa-boys ricevono il compito di «testimoniare la fede negli ambienti più diversi, anche dove vi è rifiuto o indifferenza». L'individualismo è una tentazione anche per i cristiani, perciò «vivete in comunione con la Chiesa». I ragazzi avevano già assistito sabato sera alla veglia di preghiera interrotta dall' improvviso nubifragio che aveva costretto Benedetto XVI a sospendere la lettura dell'omelia e provocato sette feriti non gravi. «Vi ho pensato molto in queste ore in cui non ci siamo visti», ha improvvisato ieri Benedetto XVI appena salito sul palco, dopo essere stato accolto dai reali di Spagna, aver fatto un giro in papamobile tra i ragazzi che lo acclamavano e aver vestito i paramenti liturgici. «Spero che abbiate potuto dormire un po', sono certo che questa mattina avete alzato gli occhi al cielo, non solo il cuore».
Il maltempo ha impedito che tutti potessero fare la comunione: le tende dove erano custodite ostie e pissidi erano inagibili per vento e pioggia. L'inconveniente ha suscitato un generale rammarico (espresso anche attraverso sms e Twitter) perché alla fine la quasi totalità dei presenti non ha potuto ricevere l'ostia. Le «sentinelle» di Cuatro Vientos saranno gli «apostoli della nuova evangelizzazione», ai quali «spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi». Scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, «non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio». Benedetto XVI ha chiesto ai ragazzi di pregare per il Papa, «perché il successore di Pietro possa proseguire confermando i suoi fratelli nella fede» e ha auspicato che «tutti nella Chiesa, pastori e fedeli, ci avviciniamo ogni giorno di più al Signore, per crescere nella santità di vita e così dare testimonianza efficace di Gesù».
Il Pontefice ha celebrato con 750 vescovi e circa 14mila sacerdoti di ogni nazione: tra letture bibliche e preghiere, oltre allo spagnolo sono stati utilizzati italiano, francese, cinese, arabo, polacco e tedesco. Al momento dell'Angelus ha rispettato la tradizione delle Gmg, che vuole che nella messa conclusiva si annunci il luogo e la data del successivo raduno mondiale. Il prossimo sarà a Rio de Janeiro nel 2013, tornando, non si sa se definitivamente o no, alla periodicità biennale in uso fino al 2000, quando si passò a quella triennale. «Spero di potervi incontrare - ha detto il Papa parlando in portoghese - fra due anni nella Gmg a Rio de Janeiro, Brasile». Il folto gruppo di brasiliani vestiti di verde e con le bandiere verdi e oro ha accolto l'annuncio con salti e grida di gioia.Il «Papa del sorriso», lo ha ribattezzato Tele-Madrid, che copre ogni suo passo in Spagna. Ed effettivamente Benedetto XVI non ha mai smesso di sorridere, alle centinaia di migliaia di giovani che lo acclamano, alle suore che lo accolgono con cori da stadio, ai docenti universitari che gli tributano ovazioni, al vecchio «nemico» Zapatero che esce di scena, al futuro «alleato» Rajoy.
Per il Papa tutto è andato per il meglio nel paese che più ha visitato dall'inizio del pontificato: la Gmg lo è circondato del calore e dell'affetto di una colossale massa di fedeli. Il periodo buio della crisi dei preti pedofili, che gravava sui viaggi precedenti, è superato e la rievangelizzazione della Spagna si presenta sotto migliori auspici. E secondo Joseph Ratzinger la collaborazione tra Chiesa e istituzioni civili non solo è possibile, ma quando Chiesa e istituzioni «si orientano al servizio di iniziative comuni si realizza il principio del bene che integra tutti nell' unità».

© Copyright La Stampa, 22 agosto 2011

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