venerdì 19 agosto 2011

Benedetto XVI ha voluto presiedere personalmente - è la prima volta che questo avviene in una Gmg - il rito della Via Crucis nel centro storico di Madrid, gremito all'inverosimile (Izzo)

GMG MADRID: 600MILA COL PAPA A VIA CRUCIS SUL DOLORE INNOCENTE

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 19 ago.

Benedetto XVI ha voluto presiedere personalmente - è la prima volta che questo avviene in una Gmg - il rito della Via Crucis nel centro storico di Madrid, gremito all'inverosimile (i presenti erano oltre 600 mila).
Al centro della riflessione il "dolore innocente": quello cioe' di Gesu' inchiodato alla nuda Croce, quello della Madre (di ogni madre) che piange il Figlio morto, quello, recita il testo delle meditazioni proposto dalle monache di clausura di Siviglia e accettato dal Papa, "di tutti quanti soffrono senza colpa, delle vittime dei genocidi, delle violenze, delle violazioni e abusi sessuali, dei crimini contro i bambini e gli adulti".
Il percorso e' partito da plaza di Cibeles e le 14 stazioni tradizionali sono rappresentate con i carri tipici utilizzati per la Settimana santa spagnola; sono immagini di alto valore artistico, che verranno portate dalle rispettive confraternite. Si tratta di "un'iniziativa straordinaria e audace. Questa cerimonia permette alle nostre immagini di proseguire la missione catechetica per cui furono create mostrando la passione di Gesu' Cristo in maniera singolare", ha sottolineato Enrique Guevara, membro del consiglio delle confraternite di Madrid in una dichiarazione riportata dal Servizio Informazione Religiosa. Notevoli, tra i carri utilizzati, la Cena del Signore della confraternita Nuestro Padre Jesus de Nazereno di Murcia, del XVIII secolo, che viene portata ogni venerdi' santo da una squadra di 28 portantini o il famoso Cristo di Mena, della settimana santa di Malaga; il maggior numero dei carri provengono dalla settimana santa castigliana e andalusa. La "madruga'", questo il nome spagnolo della processione, e' stata preceduta dalla statua della Virgen de Regla, posta su un altare. La sosta ai suoi piedi costituisce in questa straordinaria "Via Crucis" una sorta di inedita quindicesima stazione. La "via dolorosa" si snoda da plaza Colon fino a plaza di Cibeles, dove si trova il palco del Papa, per la seconda volta colma dei pellegrini. Nella piazza c'e' anche l'orchestra della Gmg, che si e' costituita per questo evento ed e' composta da giovani musicisti di tutta la Spagna, "che si sono incontrati - spiega il direttore - attraverso il linguaggio della musica". Il palco e' protetto dal gran caldo con nebulizzatori e un grande ventilatore nero.
Nei testi della Via Crucis, diffusi dal Sir, le autrici, le suore Hermanas de la Cruz, istituto fondato da santa Angela de la Cruz, hanno voluto raccontare le sofferenze del mondo. La preghiera della prima stazione e' dedicata all'unita' della Chiesa e alla fine delle persecuzioni e discriminazioni a causa della fede; tra i giovani che portano la croce anche un ragazzo dell'Iraq che ha appoggiata sulle spalle la bandiera del suo Paese. Cosi' stazione dopo stazione vengono ricordati "coloro che soffrono le persecuzioni e le discriminazioni a causa delle fede" (prima stazione), o che sentono "la freddezza del tradimento che causa la divisione e le lotte fratricide" (seconda stazione). Una preghiera particolare e' per "le vittime innocenti delle guerre" (terza stazione) e "per quelli che si vergognano della fede" (quarta stazione). Nei testi viene ricordato "chi non riesce a trovare lavoro, chi e' costretto a lavori degradanti, chi soffre atteggiamenti razzisti" e i migranti che "muoiono nello sforzo di ottenere una vita migliore (quinta stazione). I ragazzi di tutto il mondo ricordano poi anche "le vittime dell'alcol, della droga e delle altre dipendenze" (sesta stazione) e pregano perche' "le migliaia di giovani oggi emarginati" trovino Cirenei disposti ad aiutarli (settima stazione). Nell'ottava stazione, in cui la Veronica asciuga il volto di Cristo, si prega per quelli "con una stile di vita ateo gettano via la loro dignita'" mentre nella nona verranno ricordate "le vittime dei genocidi, della violenza, degli stupri ed abusi sessuali, crimini contri i bambini ed adulti". Nelle ultime cinque stazioni la preghiera e' per chi vive "nella privazione, in poverta'", per "i disabili, per i malati di Aids, per i genitori che hanno perso i loro figli a causa della fame, per le vittime dei disastri naturali". In particolare nell'ultima, "la solitudine della Vergine Maria", l'intercessione sara' per tutti coloro che vivono "la Passione nella loro carne perche' Gesu' asciughi le loro lacrime e aumenti la loro speranza".
"La passione di Cristo - ha detto il Papa al termine del rito - ci sospinge a caricare sulle nostre spalle la sofferenza del mondo, con la certezza che Dio non e' qualcuno di distante o lontano dall'uomo e dalle sue vicissitudini". Con la Croce - che "non fu l'esito di un insuccesso, bensi' il modo di manifestare l'offerta di amore che giunge sino alla donazione piu' smisurata della propria vita" - in ogni sofferenza umana "e' entrato uno che condivide la sofferenza e la sopportazione; da li' si diffonde in ogni sofferenza la consolatio, la consolazione dell'amore partecipe di Dio e cosi' sorge la stella della speranza".
"Cari giovani - ha chiesto infine Benedetto XVI - che l'amore di Dio per noi aumenti la vostra gioia e vi spinga a rimanere vicini ai meno favoriti. Voi che siete molto sensibili all'idea di condividere la vita con gli altri, non passate oltre davanti alla sofferenza umana, dove Dio vi attende affinche' offriate il meglio di voi stessi: la vostra capacita' di amare e di compatire. Le diverse forme di sofferenza che, lungo la Via Crucis, sono sfilate davanti ai nostri occhi sono chiamate del Signore per edificare la vita seguendo le sue orme e fare di noi i segni della sua consolazione e salvezza".
Per Ratzinger, "soffrire con l'altro, per gli altri; soffrire per amore della verita' e della giustizia; soffrire a causa dell'amore e per diventare una persona che ama veramente questi sono elementi fondamentali di umanita', l'abbandono dei quali distruggerebbe l'uomo stesso". "Auspico - ha concluso - che sappiamo accogliere queste lezioni e metterle in pratica. Volgiamo lo sguardo percio' a Cristo, appeso sul ruvido legno, e chiediamogli che ci insegni questa sapienza misteriosa della croce, grazie alla quale l'uomo vive".

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1 commento:

Gattorusso ha detto...

perche la prima volta? Il Papa presiedeva la Via Crucis in Sidney 2008. Era davvero un grandioso spettacolo!