domenica 14 agosto 2011

Domani il Papa celebra la Messa per la festa dell'Assunta. 61 anni fa Pio XII proclamava il dogma (Izzo)

PAPA: DOMANI MESSA A CASTELGANDOLFO, 61 ANNI FA DOGMA

Salvatore Izzo

(AGI) - Castelgandolfo, 14 ago.

Benedetto XVI attraversera' a piedi, domani mattina, la piazza centrale di Castelgandolfo gremita di fedeli per recarsi alla parrocchia di San Tommaso di Villanova, dove come ogni anno presiedera' la messa per la festa dell'Assunta, istituita da Pio XII con la Bolla "Munificentissimus Deus" del primo novembre 1950.
Con quel documento, Eugenio Pacelli proclamo' l'ultimo dogma (fino ad oggi) della Dottrina Cattolica e la decisione di procedere in tale direzione fu preceduta da una grande consultazione.
"Maria per privilegio del tutto singolare ha vinto il peccato con la sua concezione immacolata; percio' non fu soggetta alla legge di restare nella corruzione del sepolcro, ne' dovette attendere la redenzione del suo corpo solo alla fine del mondo", proclamava il testo. "Poiche' si trattava di cosa di tanta importanza e gravita', ritenemmo opportuno - spiego' Pio XII - chiedere direttamente e in forma ufficiale a tutti i venerabili fratelli nell'episcopato che Ci esprimessero apertamente il loro pensiero.
E coloro che 'lo Spirito Santo ha costituito vescovi per pascere la chiesa di Dio' hanno dato all'una e all'altra domanda una risposta pressoche' unanimemente affermativa'". Si registro' infatti un "singolare consenso, dell'episcopato cattolico e dei fedeli" nel ritenere definibile, come "dogma di fede", l'Assunzione corporea al cielo della Madre di Dio, "presentandoci il concorde insegnamento del magistero ordinario della chiesa e la fede concorde del popolo cristiano, da esso sostenuta e diretta, da se stesso manifesta in modo certo e infallibile che tale privilegio e' verita' rivelata da Dio e contenuta in quel divino deposito che Cristo affidò alla sua Sposa, perche' lo custodisse fedelmente e infallibilmente lo dichiarasse".
E proprio dal "consenso universale" delmagistero ordinario della Chiesa, Pio XII trasse "un argomento certo e sicuro per affermare che l'assunzione corporea della beata vergine Maria al cielo, - la quale, "quanto alla celeste glorificazione del corpo virgineo dell'augusta Madre di Dio, non poteva essere conosciuta da nessuna facolta' umana con le sole sue forze naturali e' verita' da Dio rivelata, e percio' tutti i figli della chiesa debbono crederla con fermezza e fedelta'". Infatti, "come insegna lo stesso concilio Vaticano, 'debbono essere credute per fede divina e cattolica tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o trasmessa oralmente o col suo ordinario e universale magistero, propone a credere come rivelate da Dio'".
Il senso del dogma dell'Assunzione, e dunque della festa di domani, era stato riassunto da Papa Pacelli in poche righe. "Dio, che da tutta l'eternita' guarda Maria vergine, con particolare pienissima compiacenza, quando venne la pienezza del tempo - erano state le parole del Pontefice - attuo' il disegno della sua provvidenza in tal modo che risplendessero in perfetta armonia i privilegi e le prerogative che con somma liberalità ha riversato su di lei.
Che se questa somma liberalita' e piena armonia di grazie dalla Chiesa furono sempre riconosciute e sempre meglio penetrate nel corso dei secoli, nel nostro tempo e' stato posto senza dubbio in maggior luce il privilegio della corporea assunzione al cielo della Vergine Madre di Dio Maria".
"Questo privilegio - teneva a sottolineare Papa Pacelli - risplendette di nuovo fulgore fin da quando il nostro predecessore Pio IX, d'immortale memoria, definì solennemente il dogma dell'Immacolata Concezione dell'augusta Madre di Dio. Questi due privilegi infatti sono strettamente connessi tra loro. Cristo con la sua morte ha vinto il peccato e la morte, e sull'uno e sull'altra riporta vittoria in virtù di Cristo chi e' stato rigenerato soprannaturalmente col battesimo". Ma "per legge generale Dio non vuole concedere ai giusti il pieno effetto di questa vittoria sulla morte se non quando sara' giunta la fine dei tempi, percio' anche i corpi dei giusti dopo la morte si dissolvono, e soltanto nell'ultimo giorno si ricongiungeranno ciascuno con la propria anima gloriosa".
In sostanza, dunque, il messaggio dell'Assunta e' molto semplice: la Vergine ci precede in Cielo, dove alla fine dei tempi ci raggiungeranno i nostri corpi.
"La destinazione gloriosa e definitiva di Maria, nostra madre e sorella, puo' essere anche la nostra", commenta da parte sua l'Osservatore Romano riaffermando in un articolo del teologo Inos Biffi che la Vergine e' stata preservata dal peccato con l'Immacolata Concezione e dalla morte con l'Assunzione, con "un'eccezione" rispetto all'intero genere umano, in quanto tutti dobbiamo invece morire.
Ma al contempo il dogma proclamato da Pio XII ci ricorda che tutti dopo la vita terrena potremo raggiungerla, cosi' come lei ha raggiunto il Figlio. "Nessuno - scrive in proposito monsignor Biffi - e' pensato per un destino che sia diverso da quello di Gesu', cioe' un destino di gloria, partecipato non solo dall'anima, ma anche dal corpo dell'uomo".
E l'archimandrita Emanuele Nin, l'esperto di spiritualita' e liturgia orientale che sull'Osservatore del 14 agosto firma l'editoriale, ricorda come questa "speranza affidabile" unifichi comunque la tradizione latina dell'Assunzione con quella orientale della Dormizione, che descrive la Madonna morire prima di essere portata in Cielo, dove i serafini l'accolgono dicendo: 'Sollevate, o porte, i vostri capi, perche' vuole entrare la Madre del Re'".

© Copyright (AGI)

Nessun commento: