giovedì 18 agosto 2011

Il Papa ai giornalisti sul volo per Madrid: le Gmg, una cascata di luce che danno visibilità alla presenza di Dio (R.V.)


Il Papa ai giornalisti sul volo per Madrid: le Gmg, una cascata di luce che danno visibilità alla presenza di Dio

Sul volo diretto a Madrid, Benedetto XVI ha risposto, come da tradizione, ad alcune domande rivolte dai giornalisti. Il Papa ha sottolineato l’importanza delle Gmg non solo per i giovani, ma per tutta la Chiesa. Quindi, rispondendo sull’attuale crisi economica, ha ribadito che l’uomo e non il profitto devono essere al centro dell’economia. Il servizio di Alessandro Gisotti:

La Gmg “collega il mondo e Dio”, ed è “un’importante realtà per il futuro dell’umanità”: è quanto sottolineato da Benedetto XVI che, conversando con i giornalisti sul volo papale, ha messo l’accento sul valore straordinario delle Giornate Mondiali della Gioventù, dono ed ispirazione del Beato Giovanni Paolo II:

“Direi che queste Gmg sono un segnale, una cascata di luce; danno visibilità alla fede, alla presenza di Dio nel mondo e creano così il coraggio di essere credenti. Spesso i credenti si sentono isolati in questo mondo, quasi perduti. Qui vedono che non sono soli, che c’è una grande comunità di credenti nel mondo, che è bello vivere in questa amicizia universale”.

Le Gmg, ha detto ancora il Papa, non sono un “avvenimento isolato”, fanno parte di un cammino più grande che esige ben più di una preparazione tecnica. Quindi, ha offerto una riflessione sul cammino che inizia dopo questi grandi eventi ecclesiali:

“Mi sembra che la Gmg si debba considerare in questo senso, come segno, una parte di un grande cammino, crea amicizie, apre frontiere e rende visibile che è bello essere con Dio, che Dio è con noi. In questo senso, vogliamo continuare con questa grande idea del Beato Papa Giovanni Paolo II”.

La seconda domanda rivolta al Papa si è focalizzata sull’attuale crisi economica mondiale i cui effetti negativi si fanno sentire soprattutto nei confronti dei giovani:

“Si conferma nella crisi attuale economica quanto è già apparso nella precedente grande crisi, che la dimensione etica non è una cosa esteriore ai problemi economici, ma una dimensione interiore e fondamentale. L’economia non funziona solo con una autoregolamentazione mercantile, ma ha bisogno di una ragione etica per funzionare”.

Benedetto XVI ha quindi richiamato il magistero sociale di Giovanni Paolo II e in particolare la sua affermazione che l'uomo deve essere al centro dell'economia e che “l’economia non è da misurare secondo il massimo profitto, ma secondo il bene di tutti”. Il Papa ha così rimarcato la necessità di non trascurare il valore della responsabilità. L’Europa, ha avvertito, deve anche pensare ai problemi economici di chi, in altre parti del mondo, soffre la fame e non ha futuro. Ancora, il Papa ha richiamo la dimensione della responsabilità verso le nuove generazioni:

“Se i giovani di oggi non trovano prospettive nella loro vita, anche il nostro oggi è sbagliato... Quindi, la Chiesa con la sua dottrina sociale, con la sua dottrina sulla responsabilità di Dio, apre la capacità di rinunciare al massimo del profitto e di vedere le cose nella dimensione umanistica e religiosa, cioè essere l’uno per l’altro”.

Quindi, rispondendo ad una domanda sui frutti delle Gmg, ha osservato che la “seminagione di Dio è sempre silenziosa, non appare subito nelle statistiche”:

“Certamente, molto si perde, non possiamo subito dire: da domani ricomincia una grande crescita della Chiesa. Così Dio non agisce. Ma cresce in silenzio, tanto. So dalle altre Gmg che hanno fatto nascere tante amicizie, amicizie per la vita; tante nuove esperienze che Dio c’è”.

Al Pontefice è stata anche rivolta una domanda sull’annuncio della Verità in un mondo in cui i giovani vivono in ambienti multiculturali e multiconfessionali. Il Papa ha riconosciuto che in passato ci sono stati abusi del concetto di verità. Ed ha aggiunto che “la verità è accessibile solo nella libertà”:

“Si può imporre con violenza, con comportamenti, osservanze, attività, ma non la verità! La verità si apre solo alla libertà, al consenso libero e perciò libertà e verità sono intimamente unite, l’una è condizione per l’altra”.

“Dobbiamo essere sempre alla ricerca della verità, dei veri valori”, ha proseguito il Papa che ha indicato nei diritti umani fondamentali “un nucleo di valori” comuni. Infine, ha ribadito che non bisogna avere paura della verità:

“La verità come tale è dialogale perché cerca di conoscere meglio, di capire meglio e lo fa in dialogo con gli altri. Così, ricercare la verità e la dignità dell’uomo è la maggiore difesa della libertà”.

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