venerdì 19 agosto 2011

Il tempo per la ricerca. Benedetto XVI ai docenti universitari (Bonini)

Il tempo per la ricerca
Benedetto XVI ai docenti universitari


Francesco Bonini

Al cuore della predicazione del Papa in questa assolata e sgargiante Gmg c’è l’urgenza e la necessità di “fondamenti solidi per la vita”. Ma non basta richiamarli. Oggi è necessario un percorso per ritrovarli e ri-legittimarli. “Dove troveranno i giovani tali punti di riferimento in una società sgretolata e instabile?” si è chiesto Benedetto XVI in un inedito e vivacissimo incontro con i giovani docenti universitari. E’ il tempo dell’emergenza educativa e dunque dell’impegno, in primo luogo proprio in università e per l’università, che in tutti i paesi è stata oggetto di molti interventi riformatori, non sempre lungimiranti. C’è prima di tutto da rifiutare una concezione puramente utilitaristica dell’educazione, per guardare a tutte le dimensioni della persona umana. Il Papa è molto chiaro: “Sappiamo che quando la sola utilità e il pragmatismo immediato si ergono a criterio principale, le perdite possono essere drammatiche: dagli abusi di una scienza senza limiti, ben oltre se stessa, fino al totalitarismo politico che si ravviva facilmente quando si elimina qualsiasi riferimento superiore al semplice calcolo di potere”.
Tutti i saperi hanno un fondamento umanistico e quando lo abbandonano vediamo i risultati: basta guardare le cronache finanziarie di questi giorni.
C’è dunque “bisogno di autentici maestri; persone aperte alla verità totale nei differenti rami del sapere, sapendo ascoltare e vivendo al proprio interno tale dialogo interdisciplinare; persone convinte, soprattutto, della capacità umana di avanzare nel cammino verso la verità”.
Eccoci dunque ai fondamenti ed alla sostanza di un percorso che diventa di ricostruzione del tessuto della cultura e dunque della società: “Non possiamo avanzare nella conoscenza di qualcosa se non ci muove l’amore, e neppure possiamo amare qualcosa nella quale non vediamo razionalità, dato che «Non c'è l'intelligenza e poi l'amore: ci sono l'amore ricco di intelligenza e l'intelligenza piena di amore». La frammentazione e dunque la perdita di senso si possono superare a partire dalle relazioni essenziali. “Se verità e bene sono uniti, così lo sono anche conoscenza e amore”. “La gioventù – conclude il Papa - è tempo privilegiato per la ricerca e l’incontro con la verità”. Ritorna insomma, nel dialogo con i giovani professori alla Gmg la tensione che percorre tutto il magistero di Benedetto XVI e che proprio nei grandi discorsi sull’università e nelle università si è sviluppato in tutte le grandi capitali europee. Quello che era stato un grande appello all’Europa a ritrovare il dinamismo dello sviluppo umano, ripartendo dalla sua identità più profonda e dunque dal rapporto tra fede e ragione, oggi è rilanciato ai giovani, docenti e studenti di tutto il mondo. Sono necessarie risposte globali, planetarie, e soprattutto sono necessarie risposte giovani. E’ il cuore della Gmg ed è anche l’impegno della Chiesa e del papa in prima persona.

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