mercoledì 10 agosto 2011

La Gmg è già un successo. Il vicepresidente della comunità ebraica di Madrid invita i cattolici a ignorare le critiche della sinistra radicale (O.R.)

Il vicepresidente della comunità ebraica di Madrid invita i cattolici a ignorare le critiche della sinistra radicale

La Gmg è già un successo

Madrid, 9. Un invito ai cattolici «a proseguire uniti con i loro valori e a non prestare attenzione al fatto che altri criticano le loro convinzioni»: a formularlo è il vicepresidente della comunità ebraica di Madrid, David Hatchwell, che, in un'intervista all'agenzia spagnola «Europa Press», interviene su recenti dichiarazioni di rappresentanti dell'«ultrasinistra» tese a «delegittimare» la Chiesa e i suoi fedeli. Ma -- sottolinea -- eventi come la prossima Giornata mondiale della gioventù costituiscono già di per sé un successo, poiché rassicurano i giovani sul fatto che «non sono soli».
Hatchwell definisce le critiche della sinistra radicale (espresse nelle settimane scorse sulla Gmg e sulla visita del Papa) una cosa «molto negativa» e cita un detto ebraico secondo cui «coloro che vogliono cambiarti ti attaccano sempre cercando di delegittimare l'elemento che ti dà maggiore forza». Da qui il messaggio ai fedeli cattolici affinché ignorino le aggressioni verbali nei loro confronti e vadano avanti per la propria strada.
Il ruolo della comunità ebraica durante la visita di Benedetto XVI sarà quello di «dimostrare vicinanza e affetto a uno dei grandi leader spirituali del mondo», poiché gli ebrei di Spagna, come quelli nel resto del mondo, condividono valori spirituali e morali con i cristiani. «Facciamo senza dubbio parte dello stesso ceppo -- ha detto il vicepresidente della comunità ebraica di Madrid -- e, fortunatamente per noi che viviamo nell'epoca moderna, la vicinanza tra le due confessioni negli ultimi quarant'anni è stata maggiore che nei venti secoli precedenti». Pertanto, «il nostro ruolo è essere uniti promuovendo gli stessi valori di amore, pace, giustizia e impegno, denunciando il relativismo della nostra società». Hatchwell ha spiegato che, a livello pratico, la comunità ebraica sarà presente nell'organizzazione e nella celebrazione dei vari atti della Giornata mondiale della gioventù attraverso la «Fundación Madrid Vivo», con la partecipazione dei rappresentanti delle diverse comunità ebraiche spagnole.
Il «fatto più positivo» della visita del Papa -- conclude -- è che «molte persone, e soprattutto i giovani, si sentiranno protetti e incoraggiati nel continuare ad affrontare la società che li circonda, la quale vive una profonda crisi di valori».

(©L'Osservatore Romano 10 agosto 2011)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Raffa!
oggi a pag. 3 di Avvenire c'è un bell'articolo di Cardinale e Mastrofini sulla vacanze di Papa Benedetto.Ne Castello benedetto.
Alessia

Caterina63 ha detto...

Il linguaggio usato dall'O.R. è a dir poco SCANDALOSO.....
leggiamo questa frase:

Il ruolo della comunità ebraica durante la visita di Benedetto XVI sarà quello di «dimostrare vicinanza e affetto a uno dei grandi leader spirituali del mondo», poiché gli ebrei di Spagna, come quelli nel resto del mondo, condividono valori spirituali e morali con i cristiani.

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1. il Papa NON E' UN LEADER SPIRITUALE!!!
lo ha spiegato perfino l'allora cardinale Ratzinger....

2. non è vero che TUTTI gli Ebrei del mondo condividono gli stessi valori spirituali e morali dei Cristiani, infatti essi:
- non credono in Gesù Cristo e lo stesso Rabbino di Roma Di Segni, in un altro articolo sempre sull'OR, sottolineò che la CROCE non può essere usata per condividere gli stessi sentimenti...
- lo Stato di Israele, come molte comunità in Italia sono favorevoli all'aborto terapeutico e sono favorevoli alle coppie gay....

Ben venga l'appello della Comunità Ebraica in Spagna per incoraggiare i Cattolici a non farsi ostacolare dalle critiche degli atei, ma non lo si faccia spacciando il mondo ebraico difensore e condivisore della fede cristiana e dei valori etici e morali....non si dimentichi il richiamo di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma quando PARLO' DEI DIECI COMANDAMENTI.... questi si, sono la base per un autentico rapporto di comunione e di condivisione...il resto son chiacchiere della politica corretta di cui vorremo veramente fare a meno....

Frank ha detto...

Caterina, quelle che critichi non sono affermazioni dell'O.R. ma del vicepresidente della comunità ebraica. Cosa bisognava fare, respingere al mittente il suo sostegno e rimproverargli le divergenze del pensiero degli ebrei rispetto al nostro, per una volta che qualcuno dall'esterno della Chiesa mostra benevolenza e rispetto per il Papa e per i cattolici? Ma per favore!! Non possiamo mica pretendere rispetto se non siamo i primi ad offrirlo agli altri!

Anonimo ha detto...

Di solito condivido abbastanza quello che scrive Caterina, ma oggi esagera! Rimprovera agli ebrei di parlare da ebrei e non da cristiani!
Antonio Caterinato

Anonimo ha detto...

In effetti la reazione di Caterina è un po' eccessiva.
Alessia

Anonimo ha detto...

Ben venga l'appoggio degli ebrei, il clima sociale in Spagna non è particolarmente tranquillo, spesso e volentieri i cattolici, i simboli del cattolicesimo e le chiese sono un gradito bersaglio.
Alessia