domenica 21 agosto 2011

Le voci dei giovani: "non siamo soli" (Radio Vaticana)

Le voci dei giovani: "non siamo soli"

Tante le emozioni che i giovani porteranno con sé da Madrid in ogni parte del mondo, dopo avere vissuto intensamente queste giornate di preghiera, gioia e riflessione. Ascoltiamo le loro voci al microfono di Marina Tomarro:

R. – E’ emozionante vedere come la Parola di Dio si sia diffusa veramente in tutto il mondo. Infatti, a volte, noi ne sentiamo parlare ma non pensiamo a quanto l’evangelizzazione sia importante e a quanti frutti abbia dato. Vedere tutte queste persone, di tutto il mondo, che condividono la tua fede, in un mondo come quello di oggi dove la religione non ha un ruolo di prim’ordine ti rendi conto, invece, che non sei solo, che qualcun altro che ha la tua stessa età la pensa come te.

R. – Sicuramente, l’emozione più grande è il fatto di essere una marea di persone, qui, tutte legate dallo stesso motivo. Questa è una cosa che ti dà una grande carica! Poi, soprattutto se fai servizio, ti 'ricarica le batterie' per poi proseguire, quando si torna a casa, con le attività di tutti i giorni.

D. – Delle parole che ha detto il Papa fino a questo momento, che cosa ti ha colpito maggiormente?

R. – Di vivere saldi nella fede.

R. – Per noi, essere qui significa credere ancora di più alla presenza viva di Gesù, al sacrificio che egli ha fatto per noi. E la nostra presenza e anche i nostri sacrifici – in agosto, senza vacanze – significa comunque tanto amore per Gesù, specialmente in questo periodo di crisi in cui i giovani non trovano una sicurezza, una speranza. E io voglio dire a tutti questi giovani che se ci fidiamo di Lui e radichiamo la nostra vita in Lui, la speranza la troviamo!

R. – E’ stata un’emozione grandissima, soprattutto perché si vive una profonda esperienza ecclesiale. Ci si sente veramente Chiesa universale, ci si sente uniti in Cristo: è quello che ci unisce, anche se non ci si conosce quando ci si incontra, e subito crea un legame. E’ anche un’esperienza spirituale fortissima e quindi tornando nelle nostre diocesi, nelle nostre realtà dobbiamo proprio – come dice il Papa – essere radicati in Cristo, testimoniarlo con quello che il Signore vuole da noi, giorno dopo giorno. (gf)

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