Pioggia e sole a Cuatro Vientos
Forse ciò che più resterà nella memoria dei due milioni di giovani venuti da tutto il mondo per prendere parte alla giornata di Madrid è un momento della veglia. Quando Benedetto XVI, sferzato dalla pioggia battente e a stento protetto da alcuni ombrelli bianchi, ha risposto ai collaboratori che sarebbe rimasto, come le ragazze e i ragazzi accalcati e fradici nello sterminato spazio dell'aeroporto di Cuatro Vientos. Quasi a esprimere con un gesto di coraggio semplice e sereno il rapporto con i suoi giovani: la juventud del Papa, come in questi giorni la moltitudine si è presentata, ritmando interminabili acclamazioni.
Niente più di un segno, se si vuole, ma carico di significato per una verità profonda, che rinvia all'essenziale: l'affetto per il Papa, conosciuto sempre meglio nei suoi tratti autentici. E questo legame a sua volta esprime la realtà della Chiesa: nella fraternità cristiana, che è aperta a tutti, e nel mistero della comunione dei santi, a cominciare dai patroni dell'incontro di Madrid, tra cui Giovanni Paolo II, amatissimo e che delle giornate mondiali ebbe l'intuizione provvidenziale.
Il Papa con i giovani, dunque, contra viento y marea - controcorrente, si potrebbe rendere - come ha titolato suggestivamente "La Razón", il quotidiano che più spazio ha dedicato all'incontro.
Insieme sotto la pioggia e insieme sotto il sole, nella luce accecante e nel caldo implacabile della meseta, di nuovo a Cuatro Vientos, nella messa conclusiva concelebrata dal Papa con molte centinaia di preti e vescovi, tra cui decine di cardinali. Segno ulteriore della natura più autentica delle giornate mondiali: non solo raduni di massa festosi e positivi, ma forma di presenza nuova della Chiesa e momento del suo cammino nel tempo. Dopo una preparazione in Spagna e negli altri Paesi che ha coinvolto migliaia di parrocchie e gruppi, il ritorno dei giovani diverrà infatti per moltissimi di loro l'inizio di una vita cristiana nuova.
Il significato religioso e spirituale, chiarissimo nelle parole di Benedetto XVI, è dunque il risultato principale e più autentico della giornata mondiale. Avvenimento che però ha anche attirato, con commenti in genere favorevoli dopo iniziali diffidenze, l'attenzione dei media internazionali.
Come già era avvenuto per la visita nel Regno Unito, preceduta da una serie di articoli pregiudiziali e negativi che hanno lasciato il posto a un consenso quasi unanime - ed è merito indiscusso di molte testate britanniche avere saputo cambiare opinione - nell'evidenziare la trasparente umiltà del Papa e la sua capacità gentile di rivolgersi a tutti, facendosi capire non soltanto dai fedeli cattolici.
Polemiche e proteste vi sono certo state, marginali però, o così palesemente intolleranti e illogiche da risultare trascurabili, ha commentato Yves Thréard su "Le Figaro". Le giornate di Madrid, insomma, sono state anche un successo riconosciuto dai media, soprattutto spagnoli. Per merito dei protagonisti, innanzi tutto, cioè di Benedetto XVI e della sua juventud, poi naturalmente degli organizzatori e, last but not least, della Spagna: di re Juan Carlos, con la famiglia reale, del Governo e delle diverse autorità. Con una collaborazione tra Stato e Chiesa, sottolineata dal Papa, che fa giustizia di molti luoghi comuni e si propone come esemplare.
g. m. v.
(©L'Osservatore Romano 22-23 agosto 2011)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Bello il commento di Damian Thompson sul trionfo del Papa "mite ma potente nell'azione" (cin buona pace degli sforzi della BBC):-)). Riferendoci alla Emmerich potremmo dire "mite e fermo".
http://blogs.telegraph.co.uk/news/damianthompson/100101735/benedict-xvi-in-spain-a-triumph-for-this-meek-man-of-mighty-action-despite-the-best-efforts-of-the-bbc/
Alessia
Posta un commento