giovedì 27 ottobre 2011

Ad Assisi non credenti e leader religiosi insieme al Papa per la pace (Asca)

AD ASSISI ATEI E RELIGIOSI INSIEME AL PAPA PER LA PACE

Si e' concluso con un 'arrivederci', l'incontro delle religioni mondiali per la pace convocato da papa Benedetto XVI ad Assisi: ''Continueremo a incontrarci, continueremo a essere uniti in questo viaggio, nel dialogo, nella costruzione quotidiana della pace e nel nostro impegno per un mondo migliore, un mondo in cui ogni uomo e ogni donna e ogni popolo possa vivere in sintonia con le proprie legittime aspirazioni'', ha detto il pontefice prima di congedarsi dalla citta' di San Francesco.
Una giornata di preghiera, riflessione e dialogo all'insegna del pellegrinaggio comune verso la verita' e la pace. Papa Ratzinger ha infatti voluto la presenza ad Assisi, accanto ai leader di tutte le principali fedi, dall'induismo all'ebraismo, dall'islam al buddismo, passando dalle religioni tradizionali di tutti i Continenti fino a nuove fedi come il Bahai, anche dei non credenti.
Uniti, tutti, dall'impegno contro la violenza, la guerra e il terrorismo che sempre piu' spesso si nasconde dietro ''il nome di Dio''. Papa Ratzinger non ha nascosto la sua vergogna per le violenze commesse dagli stessi cristiani: ''Come cristiano - ha detto -, vorrei dire a questo punto: si', nella storia anche in nome della fede cristiana si e' fatto ricorso alla violenza. Lo riconosciamo, pieni di vergogna. Ma e' assolutamente chiaro che questo e' stato un utilizzo abusivo della fede cristiana, in evidente contrasto con la sua vera natura''.
Ma il papa ha anche condannato la contro-religione che vuole cancellare Dio e la fede dall'uomo: una ''decadenza silenziosa'' dell'umanita' che porta alla ''adorazione di mammona, dell'avere e del potere'', che ''si rivela una contro-religione, in cui non conta piu' l'uomo, ma solo il vantaggio personale'', e al degenerare del desiderio di felicita' ''in una brama sfrenata e disumana quale si manifesta nel dominio della droga con le sue diverse forme''.
I leaeder religiosi di tutto il mondo si sono interrogati spesso sulle conseguenze della primavera araba, non nascondendo - come ha fatto il patriarca ecumenico Bartolomeo I - le preoccupazioni per le sorti dei cristiani ma anche lodando - come ha fatto il segretario del Consiglio ecumenico delle Chiese, pastore Olaf Tveit - il potenziale di cambiamento e di democrazia che arriva dalle energie dei giovani.
Accanto alla condanna della violenza, il papa ha pero' voluto riservare una considerazione particolare ai non credenti che ''non affermano semplicemente: 'Non esiste alcun Dio''' ma ''soffrono a motivo della sua assenza e, cercando il vero e il buono, sono interiormente in cammino verso di Lui''. Se non riescono ''a trovare Dio - ha concluso - dipende anche dai credenti con la loro immagine ridotta o anche travisata di Dio''.
Alla fine dell'incontro, dopo che i leader delle religioni hanno rinnovato il loro impegno per la pace, Benedetto XVI ha voluto ripetere le parole di Giovanni Paolo II nel 1986: ''Mai piu' violenza! Mai piu' guerra! Mai piu' terrorismo! In nome di Dio ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono e vita, amore!''. E' stato l'atto finale della Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo a cui ha fatto seguito un momento di silenzio e di riflessione e la consegna ai leader religiosi di una lampada accesa, simbolo del desiderio e dell'impegno a farsi portatori in tutto il mondo della luce e della pace, prima dello scambio finale della pace tra Benedetto XVI e tutti i leader presenti nella piazza.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

PAPA: ASSISI; BENEDETTO XVI RITORNATO IN VATICANO
(ANSA) - ROMA, 27 OTT - Il Frecciargento sul quale ha
viaggiato oggi Papa Benedetto XVI è giunto alle ore 20.02 nella
Stazione di Città del Vaticano. Alle 19.52 è arrivato nella
stazione di Roma San Pietro e, dopo una breve sosta tecnica per
l'aggancio della locomotiva diesel, ha raggiunto l'interno del
Vaticano.
Il treno era partito da Assisi alle 18.21 alla volta della
Capitale. (ANSA).
Eufemia