domenica 23 ottobre 2011

Dopo Agca il Vaticano non ha più consegnato i fermati all'Italia (Izzo)

PAPA: DOPO AGCA VATICANO NON HA PIU'CONSEGNATO FERMATI A ITALIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 ott.

In base agli accordi tra la Santa Sede e il nostro Paese, potrebbe essere giudicato dalla magistratura italiana il cittadino rumeno Iulian Jugarean fermato dalla Gendarmeria Vaticana dopo aver raggiunto il cornicione della Loggia delle Dame, situato sul braccio di destra del colonnato di piazza San Pietro, mentre il Papa stava celebrando sul sagrato sottostante.
Questo e' avvenuto - come e' noto - nel caso di Ali' Agca che feri' molto gravemente Giovanni Paolo II il 13 maggio del 1981. Ma piu' recentemente persone fermate sul territorio vaticano, dove avrebbero potuto provocare guai molto seri, non sono state consegnate. Il 26 marzo 2005, cioe' proprio alla fine del Pontificato di Giovanni Paolo II, infatti, un uomo ha scavalcato il parapetto della cupola di San Pietro collocandosi per protesta in precario equilibrio sulla struttura della cupola stessa.
Si trattava di Rino Santilli, che aveva allora 46 anni ed era arrivato al mattino in corriera da Roccacasale, pochi chilometri dall' Aquila. Salito in ascensore con i turisti fino alla Cupola ha poi scavalcato la ringhiera, si era legato a una cima e, obliquo come uno scalatore, aveva iniziato a urlare la sua richiesta: parlare con il Papa.
"E' malato, il Papa, non lo sai? Sua Santita' non puo' venire qui, non ce la fa, ha il Parkinson, e poi e' stato anche all' ospedale, non lo sai? Cosa vuoi da lui?", gli fu risposto. Allora Santilli consegno' una lettera, un documento: prevedeva l'istituzione di una lotteria di beneficenza, per i bimbi del Terzo Mondo. In calce, uno spazio bianco: "Fatela firmare al Papa". Non si riusciva a convincerlo a desistere e dovettero intervenire i vigili del fuoco "acrobatici" del gruppo di Viterbo che saltarono la balaustra e lo placcarono prima che succedesse l'irreparabile.
Questa persona nel 1983 aveva ucciso il sindaco del suo paesino con trentasette coltellate, e poi - nonostante il soggiorno nel manicomio giudiziario - minacciato il suicidio, arrampicandosi prima sul campanile di Giotto a Firenze e poi sulla Torre a Pisa. Tutto questo pero' non era evidentemente a conoscenza delle autorita' vaticane che ritennero di mantenere fede alla promessa fattagli durante la trattiva e senza neanche denunciarlo accompagnarono Santilli all'ospedale Santo Spirito, dove poi i sanitari lo dimisero ben presto.
Un analogo, benevolo trattamento lo ha ottenuto dalle autorita' vaticane anche Susanna Maiolo, la giovane italo-svizzera che la notte di Natale 2009 ha causato la caduta del Papa (e indirettamente quella del quasi 90enne cardinale Roger Etchegaray, il vice decano del Collegio Cardinalizio che si e' rotto il femore destro e fu operato al Gemelli). Dopo il fermo da parte della Gendarmeria la Maiolo fu "sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio", con ricovero all'ospedale di Subiaco, dove ricevette poi anche una visita di conforto dal segretario del Pontefice, monsignor Georg Gaenswein (e il Papa stesso decise poi di incontrarla il 13 gennaio successivo, accettandone le scuse). Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, dichiaro' comunque che il perdono non estingueva l'inchiesta in corso perche' "il caso rimane sotto la competenza della magistratura vaticana". La procedura in realta' si risolse nell'acquisizione della documentazione medica che comprova l'instabilita' mentale della giovane, che gia' l'anno prima aveva tentato di avvicinarsi al Papa saltando le transenne. Proprio il fatto che la ragazza fosse, per cosi' dire, recidiva suscito' inquietudine in molti osservatori.
Ma la Santa Sede non ritenne che la persona del Papa fosse stata davvero a rischio quel 24 dicembre di tre anni fa: "una sicurezza totale allontanerebbe il Papa dal popolo e questo non sarebbe bene ne' per il Papa ne' per il popolo", spiego' il portavoce vaticano, sottolineando che l'apparato di protezione era efficiente.
"Non e' possibile controllare i documenti di tutti i fedeli, ne' schedarli, ma tutti passano nel metal detektor", aggiunse poi padre Lombardi, confermando che la giovane Susanna Maiolo anche a Natale dell'anno scorso aveva tentato di avvicinarsi al Papa nelle stesse circostanze. In sostanza, per la Santa Sede, l'essenziale era che la donna non fosse armata: "nel suo caso - aggiunse Lombardi - il problema non e' punire, e' curare". Parole che probabilmente saranno ripetute anche riguardo allo squilibrato di oggi.

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2 commenti:

mariateresa ha detto...

Ancora Vidal sul nostro Benedetto:

http://blogs.periodistadigital.com/religion.php/2011/10/23/ique-queda-de-juan-pablo-ii-en-benedicto

Parte con l'usurato paragone tra Papi , Raffaella, che tanto provoca a te e a noi tutti disturbi intestinali.
Ma nel corso dell'articolo si vede che gli argomenti non sono cretini, anche se alcuni discutibili.
Del resto Vidal è un progressista e te lo aspetti.
Ma stima e affetto per il Papa lo prova e si sente.Lui non ci vede nessuna statua pagana.

sonny ha detto...

Buongiorno a tutti. Anche Tornielli sul suo blog ha qualcosa da dire in merito alla statua pagana.