mercoledì 26 ottobre 2011

Il capostazione Giovanni Amici darà il via al treno del Papa. Anche Wojtyla e Roncalli andarono ad Assisi in treno. Domani 300 leader religiosi in pellegrinaggio con il Papa (Izzo)

GIORNATA ASSISI: CAPOSTAZIONE AMICI DARA' IL VIA A TRENO PAPA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 ott.

Per una coincidenza si chiama Giovanni Amici il capostazione della Citta' del Vaticano che domani mattina dara' il primo via libera al treno che portera' il Papa e i leader delle principali religioni e di tutte le confessioni cristiane ad Assisi per la Giornata interreligiosa a 25 anni da quella voluta da Giovanni Paolo II.
E sara' davvero il "treno dell'amicizia" quell'Etr 600 - un 'Frecciargento' di Trenitalia per l'alta velocita' - sul quale Papa Ratzinger prendera' posto nella seconda vettura di testa, una prima classe alla quale non e' stata apportata alcuna particolare modifica.
Con il Pontefice saranno sul convoglio solo alcuni cardinali della Curia Romana e le delegazioni delle diverse religioni invitate a vivere nella citta' di San Francesco "una giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo".
L'arrivo ad Assisi e' previsto dopo un'ora e cinquanta di viaggio. Lungo il percorso il convoglio rallentera' nei pressi delle stazioni di Terni, Spoleto e Foligno. Il rientro e' previsto in serata.
All'arrivo in Assisi, il Papa con gli altri leader religiosi si rechera' nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove avra' luogo un momento di commemorazione dei precedenti incontri e di approfondimento del tema della Giornata.
Interverranno gli esponenti di alcune delle delegazioni e anche il Pontefice prendera' la parola. Seguira' un pranzo frugale condiviso dai delegati: un pasto all'insegna della sobrieta', che intende esprimere il ritrovarsi insieme in fraternita' e, al tempo stesso, la partecipazione alle sofferenze di tanti uomini e donne che non conoscono la pace.
Sara' poi lasciato un tempo di silenzio, per la riflessione di ciascuno e per la preghiera. Nel pomeriggio, tutti i presenti in Assisi parteciperanno a un cammino che si snodera' verso la Basilica di San Francesco. Sara' un pellegrinaggio cui prenderanno parte nell'ultimo tratto anche i membri delle delegazioni; con esso si intende simboleggiare il cammino di ogni essere umano nella ricerca assidua della verita' e nella costruzione fattiva della giustizia e della pace. Si svolgera' in silenzio, lasciando spazio alla preghiera e alla meditazione personale. All'ombra della Basilica di San Francesco, la' dove si sono conclusi anche i precedenti raduni, si terra' il momento finale della giornata, con la rinnovazione solenne del comune impegno per la pace.
Nella citta' di San Francesco la macchina organizzativa e' pronta e l'intera popolazione e' in fermento perche' tutti si sentono coinvolti dall'evento di domani. "Assisi - afferma un comunicato dalla sala stampa del Sacro Convento di Assisi - si sta preparando a questo importantissimo evento, che riconferma la citta' del poverello capitale mondiale della pace, con veglie di preghiera e funzioni religiose". Per l'occasione sono stati allestiti 2 centri accoglienza, 5 sale stampa per i giornalisti e 10 mega schermi posizionati sulla piazza della Basilica Superiore e Inferiore di San Francesco, nella Porziuncola e nella piazza di Santa Maria degli Angeli.
"Un pellegrinaggio ad Assisi, citta' amata e visitata da uomini di ogni cultura e religione - ha sottolineato il custode del Sacro convento di Assisi, padre Giuseppe Piemontese - trova il suo senso piu' vero, in quanto e' il luogo in cui e' vissuto e ha proposto instancabilmente il messaggio di pace e di bene san Francesco, il fratello universale, che nel suo essere pienamente uomo di Dio e immagine di Gesu' Cristo crocifisso, ha rispettato, amato e servito ogni uomo come fratello e sorella e ogni essere creato".
Questa sera, il priore di Bose, Enzo Bianchi, terra' una 'lectio magistralis' nel Sacro Convento, in preparazione dell'evento mentre a Roma deputati e senatori, al termine dei lavori parlamentari, si riuniranno nel Cortile d'onore di Montecitorio per dar vita a un momento di riflessione animato dalle testimonianze di quanti 25 anni fa furono presenti nella cittadina umbra allo storico incontro.
Ci saranno tra gli altri il cardinale Roger Etchegaray, vice decano del Collegio cardinalizio; il rabbino capo della Sinagoga di Roma Riccardo Di Segni; Abdullah Redouane, direttore generale della grande Moschea di Roma; Maria Voce, presidente Movimento Focolari, il buddista Hiromasa Tanaka (Rissho Kosei-kai); Martin N'Kafu, docente di filosofia, animista; mons. Vittorio Peri, vicario episcopale per la cultura di Assisi e 25 anni fa presente nella citta' umbra. Durante l'incontro saranno letti dai parlamentari alcuni brani di omelie sulla pace di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Subito dopo, presso la Cappella di vicolo Valdina, ci sara' un momento di preghiera con l'esposizione del Santissimo e la liturgia. Presiedera' monsignor Lorenzo Leuzzi, cappellano della Camera dei deputati.

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GIORNATA ASSISI: ANCHE WOJTYLA E RONCALLI CI ANDARONO IN TRENO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 ott.

Il viaggio che Benedetto XVI compira' domani in treno fino ad Assisi seguendo l'esempio offerto da Giovanni Paolo II il 24 gennaio 2002 ha un precedente anche nel viaggio che 49 anni fa - quando gia' il fatto che il Papa uscisse dal Vaticano era un avvenimento - porto' Giovanni XXIII a Loreto e Assisi il 4 ottobre 1962, alla vigila del Concilio.
In quel caso fu utilizzato il treno presidenziale messo a disposizione dal capo dello Stato. Il Papa buono gia' sofferente, ma che non ebbe modo di darlo a vedere. Un viaggio tutto trascorso al finestrino - come racconta oggi il Servizio Informazione Religiosa, citando i testimoni, primo il fedele mons. Loris Capovilla - il viso sorridente, le braccia appoggiate al bordo del vetro, la mano benedicente a salutare per chilometri e chilometri una fila ininterrotta di volti commossi e festanti. Nel 1959, l'11 aprile, Papa Giovanni era salito su un treno speciale in partenza dalla stazione vaticana.
Ma quella volta solo per sostare in preghiera davanti all'urna con la salma di san Pio X in procinto di essere traslata a Venezia, dove rimase per un mese esposta nella basilica di san Marco alla venerazione dei veneziani prima di far ritorno a Roma. Era stato lo stesso Roncalli a volere quella traslazione. Giovanni Paolo II parti' per la prima volta in treno dal Vaticano l'8 novembre 1979 per recarsi allo smistamento di Roma-Salario delle Ferrovie dello Stato, dove celebro' la Messa in occasione della Giornata del ferroviere. Un viaggio simbolico, effettuato col treno "Arlecchino". Una seconda volta, il Papa percorse in treno la distanza tra Napoli e Roma perche' a causa della neve caduta copiosamente sul centro Italia, l'11 novembre 1986 il suo aereo al ritorno dal viaggio in India non pote' atterrare a Fiumicino.
La terza volta in Italia fu poi per andare ad Assisi il 24 gennaio 2002, per un viaggio piu' "lungo", sul percorso Roma-Assisi e ritorno, in pellegrinaggio insieme ai rappresentanti delle varie religioni per celebrare in Santa Maria degli Angeli la terza Giornata mondiale di preghiera per la pace.
A parte queste uscite italiane, ricorda il Sir, a Papa Wojtyla e' toccato di percorrere molti chilometri in treno nel corso dei suoi viaggi internazionali. Nel 1982 in Argentina sul treno presidenziale, nello stesso anno in Portogallo a causa del maltempo, e poi nel 1984 da Zurigo a Friburgo e in Canada diretto a Montreal, nel 1985 in Belgio e nei Paesi Bassi. Nel 1986, l'11 febbraio, ancora in Italia: l'ultimo tratto del suo viaggio di ritorno dall'India fu compiuto in treno per via dell'eccezionale nevicata che rese impraticabili gli aeroporti romani e costrinse l'aereo papale ad atterrare a Napoli. Il treno con il Papa fece una fermata imprevista (un'ora) alla stazione di Minturno-Scauri: localita' che Giovanni Paolo II conosceva benissimo per esservi stato da vescovo e da cardinale ospite delle suore polacche. Di altri Papi recenti non si hanno "memorie ferroviarie". Occorre andare a Pio IX, il Pontefice che forse piu' di tutti ha usufruito del treno, anche perche' il suo pontificato coincise con il crescente sviluppo delle ferrovie in Italia, anzi nello Stato pontificio. La Roma-Frascati, la Roma-Civitavecchia, la Roma-Ceprano, le stazioni di Porta Maggiore e di Porta Portese, la messa in cantiere della stazione Termini sono opere da ascriversi al pontificato di Pio IX. Il quale ebbe il primo impatto con il treno quando era in esilio a Gaeta. L'8 settembre 1849 compi' il percorso Portici-Pagani su un convoglio, su cui era salito anche il re di Napoli, Ferdinando II, guidato dal costruttore della prima vaporiera italiana, l'ingegner Bayard de la Vingtrie. Pio IX ne rimase talmente soddisfatto che, rientrato a Roma, diede nuovo impulso al programma ferroviario, peraltro gia' avviato, dello Stato pontificio. E in seguito macino' parecchi chilometri a bordo delle tre vetture artisticamente arredate, ora conservate nel Museo di Roma, costruite appositamente a Parigi per il treno papale.

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GIORNATA ASSISI: 300 LEADER RELIGIOSI IN PELLEGRINAGGIO COL PAPA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 18 ott.

Saranno piu' di 50 i Paesi del mondo rappresentati alla Giornata convocata ad Assisi da Benedetto XVI: oltre a numerosi Paesi europei e americani, ci sono anche quelli che soffrono per problemi di liberta' religiosa e dialogo tra religioni: Egitto, Israele, Pakistan, Giordania, Iran, India, Arabia Saudita, Filippine e molti altri.
In totale saranno circa 300 i leader religiosi presenti. Hanno assicurato la loro presenza infatti anche 176 esponenti di diverse tradizioni religiose non cristiane e non ebraiche. In particolare, sono attese 4 personalita' in rappresentanza delle Religioni Tradizionali dell'Africa, dell'America e dell'India. Per quel che riguarda le religioni connesse col sub-continente indiano, hanno accettato l'invito del Papa cinque personalita' Indu' tra le quali Rajhmoon Gandhi, nipote del Mahatma Gandhi, che gia' partecipo' alla Giornata del 1986; 3 jainisti; 5 Sikh; uno Zoroastriano; un Bahai, che per la prima volta e' presente a una Giornata di Assisi. Per le altre religioni di origine asiatica ci saranno 67 Buddisti, di cui 16 capi-delegazione provenienti dal 11 Paesi.
Da Hong Kong verra' il presidente dell'Associazione del Taoismo, con 2 accompagnatori. Hanno confermato la loro presenza 2 delegazioni shintoiste dal Giappone, con un totale di 17 partecipanti. Tra le Nuove Religioni del Giappone hanno accettato l'invito del Papa 4 denominazioni per un totale di 13 persone. All'invito del Pontefice, diramato dalla Commissione per i Rapporti religiosi con l'ebraismo, ha risposto positivamente anche l'ebraismo mondiale. Parteciperanno delegazioni dell'International Committee on Interreligious Consultation, del Gran Rabbinato di Israele e di altre organizzazioni ebraiche di carattere internazionale. In particolare, l'ebraismo in Italia sara' rappresentato dal Rabbino Capo di Roma, il dottor Riccardo Di Segni. "Anche se si puo' notare che dalle precedenti Giornate di Assisi a quella attuale vi e' stato un crescendo di partecipanti musulmani: 11 nel 1986, 32 nel 2002, 50 quest'anno, la partecipazione dei musulmani - ha spiegato monsignor Pierluigi Celata, segretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso - e' risultata, indubbiamente, condizionata da alcuni fattori, sia per il numero sia per il livello di rappresentativita', come la situazione socio-politica in diversi Paesi arabi a forte maggioranza musulmana del Medio Oriente, del Nord Africa e del Golfo".
Dai Paesi arabi e medio-orientali, e da quelli occidentali sono attesi 48 musulmani, e precisamente: dalla Giordania, da Israele, dall'Egitto (ma in seguito all'interruzione del dialogo dopo le proteste della Santa Sede per la mancata protezione dei copti da parte delle autorita' egiziane non ci saranno i rappresentanti dell'Universita' al Azhar, considerata il Vaticano dei sunniti) dal Libano, dall'Algeria, dal Marocco, dall'Iran, dalla Turchia, dall'Arabia Saudita, dall'Albania, dalla Bosnia ed Erzegovina, dalla Bulgaria, dall'Azerbaigian, dal Tajikistan, dal Regno Unito, dalla Francia, dall'Italia, dal Portogallo, dagli Stati Uniti di America. Tra le personalita' provenienti da questi Paesi, precisamente dall'Azerbaigian, e' da notare lo Sheick-ul Islam Allahshukur Pashazade, presidente della Direzione dei Musulmani del Caucaso. Si puo' inoltre rilevare la presenza di un rappresentante del Re dell'Arabia Saudita e Custode delle 2 Sacre Moschee: si tratta del viceministro dell'Educazione, Faisal Al Muammar e Acting segretario generale del "King Abdullah Bin Abdulaziz International Centre for Interreligious and Intercultural Dialogue" di Vienna appena istituito; il rappresentante del Re del Marocco, il Ministro delle Pie Fondazioni e degli Affari Islamici, professor Ahamd Tawfiq e un Membro della Famiglia reale della Giordania, il principe Ghazi bin Muhammad.
Dai paesi dell'Asia del Sud del Sud-Est a maggioranza musulmana (che comprendono il 60 per cento dei musulmani nel mondo) hanno confermato la loro partecipazione 5 personalita', accompagnate da 7 esponenti musulmani, provenienti: dal Pakistan, dal Bangladesh, dalla Tailandia e dall'Indonesia. Da quest'ultimo paese, in particolare, che conta il piu' grande numero di musulmani nel mondo (circa 190 milioni) sono attesi esponenti delle due maggiori e piu' influenti Organizzazioni islamiche: la "Muhammadiyah" e la "Nahdlatul Ulama". Nasihin Hasan, direttore esecutivo della Conferenza Internazionale degli Accademici musulmani, sorta da un'iniziativa della "Nahdlatul Ulama", offrira' una testimonianza sul tema della Giornata.
Per le Chiese d'Oriente saranno presenti 17 delegazioni. Il Patriarca Ecumenico, Sua Santita' Bartolomeo I, guidera' la delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. Parteciperanno inoltre Sua Beatitudine Anastas, Arcivescovo di Tirana, Durazzo e tutta l'Albania (Chiesa ortodossa di Albania), Sua Eminenza Aleksandr, Metropolita di Astana e Kazakhstan (Patriarcato di Mosca) e molti altri rappresentanti, anche delle Chiese Ortodosse Orientali, come il Patriarcato siro - ortodosso, la Chiesa Apostolica Armena e la Chiesa ortodossa sira malankarese. Vi sara' anche una delegazione della Chiesa Assira dell'Oriente. Per le Chiese e Comunita' ecclesiali d'Occidente, saranno presenti 13 delegazioni, tra cui quella della Comunione Anglicana, guidata Rowan Williams, Arcivescovo di Canterbury, della Federazione Luterana Mondiale, della Comunione Mondiale delle Chiese Riformate, del Consiglio Metodista Mondiale, dell'Alleanza Battista Mondiale e di altre Comunioni mondiali. Partecipera' anche una delegazione del Consiglio ecumenico delle Chiese, guidata dal Segretario Generale, il dottor Olav Fykse Tveit. Poiche' la Chiesa Cattolica sara' rappresentata personalmente del Papa, i delegati cattolici (in totale 13 tra presidenti di Conferenze Episcopali regionali e patriarchi e arcivescovi maggiori delle Chiese sui iuris) siederanno non sul palco, ma in settore riservato ai vescovi. Nelle tre precedenti edizioni del 1986, 1993 e 2002, Giovanni Paolo II aveva limitato invece i suoi inviti ai leader delle grandi religioni e ai rappresentanti di tutte le confessioni cristiane, alla Giornata di domani, invece, Benedetto XVI ha voluto che partecipassero anche alcuni atei e agnostici interessati al tema della pace: sono Julia Kristeva, psicanalista, filosofa e scrittrice francese di origini bulgare che ha collaborato con Michel Foucault, Roland Barthes, Jacques Derrida e Philippe Sollers e si e' sposata con quest'ultimo; Remo Bodei, ordinario di Storia della filosofia all'Universita' di Pisa, dopo essere stato a lungo alla Scuola Normale Superiore della stessa citta'; Guillermo Hurtado, filosofo messicano membro dell'Instituto de Investigaciones Filosoficas dell'Universita' di Mexico Unam; e Walter Baier, l'economista austriaco che coordina la Rete "Transform!", un foro di ricerca europeo che raggruppa riviste e "think tanks" di sinistra. Baier e' membro del Partito Comunista Austriaco.

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