martedì 18 ottobre 2011

Il cardinale Turkson: ad Assisi il Papa chiama tutti gli uomini di buona volontà a lavorare per la pace

Il cardinale Turkson: ad Assisi il Papa chiama tutti gli uomini di buona volontà a lavorare per la pace

Anche oggi, come 25 anni fa, il mondo ha bisogno di pace e per questo serve l’impegno degli uomini di fede: è quanto ribadito stamani alla presentazione, in Sala Stampa vaticana, della Giornata di preghiera per la pace ad Assisi del prossimo 27 ottobre, che richiama lo storico incontro voluto dal Beato Giovanni Paolo II nel 1986. Alla conferenza hanno preso parte, tra gli altri, il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e mons. Pier Luigi Celata, segretario del Pontificio Consiglio del Dialogo Interreligioso. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Il Papa si farà pellegrino ad Assisi, tra i pellegrini di pace: è quanto sottolineato dal cardinale Turkson che ha messo l’accento sulla dimensione della fraternità che si vivrà ad Assisi, dove saranno presenti personalità di più di 50 Paesi:

“Vuole essere un sogno che continua e diviene sempre più realtà: ognuno insieme all’altro, non più uno contro l’altro; tutti i popoli in marcia da diversi punti della terra, per riunirsi in un’unica famiglia”.

Per la costruzione di un mondo migliore, ha soggiunto il presidente di Giustizia e Pace, c’è bisogno dell’impegno di tutti gli uomini di buona volontà, non solo degli uomini di fede. E ha indicato le nuove sfide dalla crisi economica a quella delle istituzioni democratiche, al terrorismo internazionale:

“Ancora una volta – basti pensare ai recenti avvenimenti in Egitto o in altre regioni del mondo – c’è bisogno di dire 'no' a qualsiasi strumentalizzazione della religione. La violenza tra religioni è uno scandalo che snatura la vera identità della religione, vela il volto di Dio ed allontana dalla fede”.

Ancora, il cardinale Turkson ha spiegato che il Papa ha voluto porre la Giornata di Assisi, oltre che nel segno della preghiera e del digiuno anche nel segno del pellegrinaggio. E si è soffermato sulla ricerca della verità quale dimensione forte dell’evento, “per vincere ogni forma di pregiudizio, ma anche di sincretismo che offusca l’identità”:

“La ricerca della verità è, inoltre, condizione per abbattere il fanatismo e il fondamentalismo, per i quali la pace si ottiene con l’imposizione agli altri delle proprie convinzioni”.

Dal canto suo, il segretario del dicastero per il dialogo interreligioso, mons. Celata, ha avvertito che i seguaci delle diverse religioni sono chiamati a offrire soluzioni ai tanti problemi del nostro tempo. “Dalla capacità delle religioni di servire l’uomo nella totalità della sua dignità – ha soggiunto – dipende, in ultima istanza, la loro credibilità”:

“Appare evidente, in questo contesto, la necessità dell’incontro, del dialogo, del comune impegno perché, in un mondo ormai in corsa verso la globalizzazione, le differenti religioni, con le loro specifiche risorse, possano corrispondere alle attese per la promozione di certi valori autenticamente umani”.

Nella conferenza stampa è stata sottolineata anche un’altra grande novità della Giornata di Assisi di quest'anno: la presenza di quattro intellettuali non credenti invitati dal Papa. All’origine di questa scelta, ha spiegato mons. Sánchez de Toca, sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Cultura, vi è la convinzione del Papa che l’uomo “sia credente sia non credente è sempre alla ricerca di Dio e dell’Assoluto”. Egli è pertanto sempre un pellegrino alla ricerca, in cammino verso la pienezza della verità. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il cardinale Turkson ha ribadito che in questa Giornata l’enfasi sarà sulla dimensione del pellegrinaggio e che le preghiere saranno dunque individuali, per evitare rischi di sincretismo. Ma questo, ha evidenziato, non rappresenta un giudizio negativo nei confronti delle Giornate precedenti, volute dal Beato Wojtyla. Mons. Celata ha invece rilevato che la “primavera araba” ha investito anche la dimensione religiosa, rendendo meno facile il dialogo in alcuni Paesi. Parlando dell’Egitto, ha citato il caso del congelamento dei rapporti con Al Azhar, l’Università musulmana più antica al mondo. Una rottura ingiustificata:

“La posizione del Papa Benedetto XVI circa i musulmani: credo che nessuna persona di leale e buona volontà possa trovare elementi che siano in contrasto, in opposizione, in antipatia del mondo musulmano”.

Molte domande dei giornalisti si sono concentrate sui nomi dei rappresentanti delle diverse religioni. A proposito dell’assenza del Dalai Lama ad Assisi, è stato spiegato che il leader buddista era stato invitato ma ha dovuto declinare per un precedente impegno. Tuttavia, alla Giornata, sarà presente un suo delegato.

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