lunedì 10 ottobre 2011

Il forte messaggio del Papa alla Calabria nel commento di Giacomo Galeazzi

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, Raffy, buona settimana a tutti.
Facciamo il gioco del pagellino?
Repubblica, sotto O, ha ignorato il viaggio, ma, fra breve, mi ci gioco ... ci "delizierà" con la recensione di P su R2. Ottimi GG Vecchi (corrierone) e Roberto Monteforte (Unità). Sulla anticlericale radio 24, nel corso del notiziario di mezzanotte, un sacerdote, sotto scorta, ha lamentato il fatto che il Papa non sia stato più "caloroso" nella sua denuncia, che non abbia urlato "convertitevi"... con chiara allusione. Con tutto il rispetto per questo sacerdote coraggioso, non è contraddittorio lanciare appelli roboanti e anatemi e poi tollerare determinati fatti? Fermo restando il beneficio del dubbio, che non si nega a nessuno, sulla possibilità che certi particolari fossero ignoti, è un pezzo che l'inchiesta di Nuzzi è uscita e pure quella di Galeazzi e Pinotti.
Alessia

Raffaella ha detto...

Ciao Alessia...amen :-)
R.

Anonimo ha detto...

Roberto Galullo è deluso. Con tutto il rispetto per una persona che stimo, possibile non veda la contradditorietà di un forte anatema a fronte documentata realtà così come descritta da Nuzzi, Galeazzi e Pinotti? Valgono di più vibranti parole di condanna o la bonifica portata avanti da Benedetto che non urla, ma agisce dall'interno attraverso un autentico percorso a ostacoli. E poi il Papa ha parlato, secondo il suo personale stile non ha taciuto su nulla.
http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2011/10/papa-benedetto-xvi-a-lamezia-terme-che-occasione-persa-per-lanciare-lanatema-contro-la-ndrangheta.html
Alessia

un passante ha detto...

e infatti allora i mafiosi si convertirono in massa, e la mafia fu debellata, almeno fino all'arrivo di Ratzinger