Il Papa al concerto in Aula Paolo VI: la musica di Bruckner sonda con l'arte il mistero della fede
“Un’opera grandiosa che sintetizza la fede di un grande musicista, ma anche un richiamo a noi ad aprire gli orizzonti e pensare alla vita eterna”. E’ in sintesi la riflessione che il Papa ha lasciato ai presenti al termine del concerto di questo pomeriggio nell’Aula Paolo VI che ha visto in programma il "Te Deum" e la "Sinfonia n.9 in re minore" di Anton Bruckner. Protagonisti l’Orchestra dell’Opera di Stato della Baviera, diretta da Ken Nagano, e la Audi Jugendchorakademie, diretta da Martin Steidler. Il servizio di Gabriella Ceraso:
Una pagina di raffianata analisi musicale illuminata dalla luce della fede, nelle parole di ieri sera di Benedetto XVI. Ascoltare la musica di Bruckner, dice, è come trovarsi all’interno di una grande cattedrale con le strutture portanti che ci spingono in alto e creano emozione. Ma il fondamento di tutto, aggiunge, è la fede semplice, solida, genuina, conservata dal compositore austriaco tutta la vita. E in quest’ultima sinfonia, la dedica al buon Dio, tradisce un deisderio:
“Quasi egli avesse voluto dedicare e affidare l’ultimo maturo frutto della sua arte a Colui nel quale aveva sempre creduto, ormai l’unico e vero interlocutore a cui rivolgersi, giunto all’ultimo tratto dell’esistenza”.
E proprio a una dimensione misteriosa, quasi atemporale, ci aprono e ci guidano i tre movimenti sinfonici. Il senso, prosegue il Papa, è quello di una continua attesa, dal misterioso iniziale all’adagio finale, col suo moto di ascesa progressiva, i suoi chiaroscuri, le sue significative reminiscenze dal materiale musicale delle messe. Bruckner chiedeva la buon Dio di entrare nel suo mistero, di poterlo lodare in cielo come aveva fatto in terra con la sua musica e in questo un atto di fede, sottolinea il Papa, ma non solo:
“Un richiamo anche a noi ad aprire gli orizzonti e pensare alla vita eterna, non per sfuggire dal presente, anche se segnato da problemi e difficoltà, ma piuttosto per viverlo ancora più intensamente, portando nella realtà in cui viviamo un po’ di luce, di speranza, di amore”.
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1 commento:
Bruckner "chiedeva al buon Dio di entrare nel Suo mistero" (Ben. XVI), non certo nel "mistero della fede".
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