domenica 9 ottobre 2011

Il Papa in preghiera sulla tomba del monaco tedesco che secoli fa decise di ritirarsi in un mondo di preghiera e riflessione cristiana (Onda)

Ratzinger in elicottero a Serra nella Certosa di San Bruno

In preghiera sulla tomba del monaco conterraneo che secoli fadecise di ritirarsi in un mondo di preghiera e riflessione cristiana

Maurizio Onda

SERRA SAN BRUNO

Dopo 27 anni dalla visita di papa Giovanni Paolo II a Serra San Bruno, un altro Papa è oggi ospite della certosa. Benedetto XVI atterrerà, infatti, a bordo di un elicottero al campo sportivo "La Quercia" alle 17.15. Ad attenderlo, oltre alle autorità, ci saranno non meno di 30mila persone, pronte a dare il benvenuto al vicario di Cristo che ha scelto di venire nei luoghi dove mille anni fa San Bruno, fondò l'ordine monastico dei certosini.
Questo santo, di nazionalità tedesca, aveva abbracciato gli ideali ascetici della vita contemplativa e, dopo essere stato per molti anni rettore dell'Università di Reims, in Francia, aveva deciso di isolarsi dal mondo con pochi compagni, dedicandosi alla preghiera e alla penitenza. Un esempio, per Papa Ratzinger, da imitare in un'epoca in cui imperversa il secolarismo, che allontana dalla Chiesa molta gente, distratta dalle lusinghe del mondo. Ma è anche il fascino della conterraneità che, forse, attira l'interesse di Benedetto XVI verso la certosa di Serra San Bruno, dove i resti mortali di San Bruno si venerano e si conservano ininterrottamente, ormai, da mille anni. Tedesco anche lui, Papa Ratzinger, non esita a seguire i passi di San Bruno e a venire personalmente a pregare sulla sua tomba e forse anche a creare quei presupposti già avanzati dal cardinale Carlo Maria Martini il 6 ottobre del 2001 quando, venendo a Serra San Bruno per avviare le celebrazioni nazionali del IX centenario della morte di San Bruno, propose la proclamazione di questo santo a co-patrono dell'Europa.
Un altro motivo ancora spinge Benedetto XVI a venire a Serra San Bruno ed è la continuità con l'opera di valorizzazione della preghiera silenziosa avviata dal suo predecessore. «Continuate nella vostra missione», aveva detto Giovanni Paolo II ai certosini, riconoscendo la validità della potenza della preghiera e della contemplazione solitaria e silenziosa di Dio. Del resto Benedetto XVI non ha nascosto, nel corso del suo apostolato la simpatia per la vita monastica, verso cui più volte ha indirizzato parole di apprezzamento e di sostegno. «Non a caso – ha rilevato il priore dom Jacques Dupont – il teologo Ratzinger è salito al soglio pontificio con il nome di uno dei padri del monachesimo».
Per questo Benedetto XVI verrà accolto oggi a braccia aperte dai certosini e dai serresi, che da mesi stanno preparando il suo arrivo.
Tutto è pronto, quindi, per accogliere il Pontefice che parlerà alla popolazione dal palco allestito davanti le mura della certosa. Dopo il discorso, il programma prevede la visita alla certosa. All'interno del monastero, il Papa riceverà il saluto del priore, celebrerà i Vespri e pronuncerà l'omelia (queste fasi potranno essere seguite all'esterno sugli schermi giganti). Subito dopo incontrerà la comunità dei certosini, firmerà il libro degli ospiti e visiterà una cella monastica. La partenza dalla certosa è prevista intorno alle 19.15.

© Copyright Gazzetta del sud, 9 ottobre 2011

1 commento:

Andrea ha detto...

In questo caso l'articolo è corretto, mentre il titolo è velenoso: il B. Giovanni Paolo II riconobbe la "potenza della preghiera" dei Certosini (cioè che essa SERVE), mentre il titolista fa di San Bruno un monaco che "decise di ritirarsi in un mondo di preghiera e di riflessione", cioè un mondo creato da lui stesso, diverso da quello "reale".