Fame/ Papa: Accesso a cibo prima manifestazione diritto a vita
Roma 17 ott. (TMNews)
L'accesso al cibo e la libertà dalla fame sono la prima manifestazione del diritto alla vita. Lo scrive Papa Benedetto XVI nel messaggio al Direttore Generale della Fao, Jacques Diouf, e che viene letto dall'Osservatore Permanente della Santa Sede presso la Fao, monsignor Luigi Travaglino, nel corso della cerimonia che si tiene questa mattina presso la sede dell'Organizzazione a Roma
"Nei nostri occhi - ha ricordato - restano impresse le dolenti immagini delle numerose vittime della fame nel Corno d'Africa, e ogni giorno un nuovo capitolo si aggiunge a quella che è una delle più gravi catastrofi umanitarie degli ultimi decenni". Di fronte a questo "è essenziale l'aiuto immediato, ma occorre anche approntare interventi a medio e lungo termine perché l'attività internazionale non sia ridotta a dare risposte solo alle emergenze.
La situazione è certamente resa ancora più complessa dalla difficile crisi che, a livello mondiale, sta investendo i diversi settori dell'economia e che colpisce duramente soprattutto i più indigenti, condizionando peraltro la produzione agricola e la conseguente possibilità di accesso agli alimenti. Nondimeno, lo sforzo dei Governi e delle diverse componenti della Comunità internazionale deve essere orientato a scelte efficaci, coscienti che la libertà dal giogo della fame è la prima e concreta manifestazione di quel diritto alla vita che, pur solennemente proclamato, resta spesso lontano da una effettiva attuazione".
L'accesso al cibo e la libertà dalla fame sono la prima manifestazione del diritto alla vita. Lo scrive Papa Benedetto XVI nel messaggio al Direttore Generale della Fao, Jacques Diouf, e che viene letto dall'Osservatore Permanente della Santa Sede presso la Fao, monsignor Luigi Travaglino, nel corso della cerimonia che si tiene questa mattina presso la sede dell'Organizzazione a Roma.
"Nei nostri occhi - ha ricordato - restano impresse le dolenti immagini delle numerose vittime della fame nel Corno d'Africa, e ogni giorno un nuovo capitolo si aggiunge a quella che è una delle più gravi catastrofi umanitarie degli ultimi decenni". Di fronte a questo "è essenziale l'aiuto immediato, ma occorre anche approntare interventi a medio e lungo termine perché l'attività internazionale non sia ridotta a dare risposte solo alle emergenze. La situazione è certamente resa ancora più complessa dalla difficile crisi che, a livello mondiale, sta investendo i diversi settori dell'economia e che colpisce duramente soprattutto i più indigenti, condizionando peraltro la produzione agricola e la conseguente possibilità di accesso agli alimenti. Nondimeno, lo sforzo dei Governi e delle diverse componenti della Comunità internazionale deve essere orientato a scelte efficaci, coscienti che la libertà dal giogo della fame è la prima e concreta manifestazione di quel diritto alla vita che, pur solennemente proclamato, resta spesso lontano da una effettiva attuazione".
Papa Benedetto ha sottolineato che il lavoro agricolo deve essere considerarto "obiettivo di ogni strategia di crescita e di sviluppo integrale. Questo è ancor più importante nel momento in cui la disponibilità di cibo è sempre più condizionata dalla volatilità dei prezzi e da repentini cambiamenti climatici, mentre si registra un continuo abbandono delle aree rurali con una diminuzione complessiva della produzione agricola e quindi delle scorte alimentari". Di fronte poi a "evidenti segni della profonda divisione tra quanti mancano del quotidiano sostentamento e coloro che dispongono di ingenti risorse" vanno "riscoperti quei valori inscritti nel cuore di ogni persona e che da sempre ne hanno ispirato l'azione: il sentimento di compassione e di umanità verso gli altri, accompagnati al dovere di solidarietà e alla realizzazione della giustizia". Obiettivo della giornata contro la fame "dovrebbe essere l'impegno a modificare comportamenti e decisioni per rendere sicuro che ogni persona, oggi e non domani, abbia accesso alle risorse alimentari necessarie" ed invitare ad "assumere un atteggiamento interiore responsabile, capace di ispirare un diverso stile di vita, una necessaria sobrietà di comportamenti e di consumi così da favorire il bene anche delle generazioni future in termini di sostenibilità".
Importante poi che le "Istituzioni internazionali" garantiscano "con imparzialità ed efficienza il loro servizio, ma nel pieno rispetto delle convinzioni più profonde dell'animo umano e delle aspirazioni di ogni persona. In questa prospettiva la FAO potrà concorrere a garantire un'alimentazione adeguata per tutti, a rafforzare i metodi di coltivazione e di commercializzazione e a proteggere i fondamentali diritti di quanti lavorano la terra, senza mai dimenticare i valori più autentici di cui il mondo rurale e quanti in esso vivono, sono custodi. La Chiesa cattolica è vicina alle Organizzazioni che operano per garantire la nutrizione. Essa, attraverso le sue strutture e agenzie di sviluppo, continuerà ad accompagnarle fattivamente in questo sforzo affinché ogni popolo e comunità disponga della necessaria sicurezza alimentare, che nessun compromesso o negoziato, per quanto autorevole sia, potrà garantire senza una reale solidarietà e un'autentica fraternità.
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