lunedì 10 ottobre 2011

Nell’anniversario della morte, Santa Messa in memoria di Pio XII sulla tomba di Pietro

Nell’anniversario della morte, Santa Messa in memoria di Pio XII sulla tomba di Pietro

Il 9 ottobre del 1958 moriva a Castelgandolfo Pio XII.
Su invito del Comitato Papa Pacelli – Associazione Pio XII - è stata celebrata ieri una Messa in memoria del Pontefice dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica vaticana, presso l’altare alla tomba di San Pietro, nelle Grotte vaticane.
Grotte gremite in ogni ordine di posto da una folla di fedeli. Hanno concelebrato il cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo, e don Nicola Bux, cofondatore del Comitato Papa Pacelli, insieme con altri 15 sacerdoti. Presenti alla Messa, delegazioni di suore di numerose congregazioni provenienti da vari istituti di Roma, e oltre un centinaio di fedeli. Al rito hanno assistito anche il cardinale Giovanni Coppa, suor Margherita Marchione, biografa di Pio XII, l’avvocato Emilio Artiglieri, presidente del Comitato Papa Pacelli. Al termine della celebrazione, i presenti si sono recati alla tomba del Venerabile Pio XII, per un momento di raccoglimento concluso dalla recita della preghiera di intercessione.
Il cardinale Comastri, durante l’omelia ha dichiarato che “non ci fu silenzio”, citando testimonianze di grande rilevanza del popolo ebraico, tra cui Albert Einstein, Golda Meir, il rabbino Elio Toaff e Chaim Weizmann, che fu il primo Presidente dello Stato di Israele (1949). Già nel 1943 scrisse: “La Santa Sede sta fornendo il suo potente aiuto, dovunque possibile, per mitigare la triste sorte dei miei correligionari perseguitati”. Non diversamente Moshe Sharett, secondo primo ministro di Israele, dopo l’incontro con Pio XII dichiarò: “Il mio primo dovere era, a nome del popolo ebraico, ringraziare Lui, e per suo tramite la Chiesa cattolica, per quanto fatto, nei vari Paesi, per salvare gli ebrei”. (A.L.)

© Copyright Radio Vaticana

Penso sempre con grande affetto ed ammirazione a Papa Pacelli.
Recitiamo tutti insieme una preghiera in suo ricordo.
Mi rammarico del fatto che dopo la sua morte la Chiesa non abbia saputo e voluto difenderlo come meritava.

R.

3 commenti:

nonno ha detto...

ecco un altro capro espiatorio universale. Ma non vi pare singolare che i papi che non piacciono a chi non crede siano quelli messi ai margini anche dalla stessa chiesa?
Certo che San Paolo oggi non potrebbe assolutamente essere santificato, come minimo lo si accuserebbe di omofobia, antifemminismo, antisemitimo et al...

Raffaella ha detto...

Appunto, caro nonno!
Singolare che ormai la Chiesa soffra dello stesso conformismo che permea tutta la societa'.
Ma riflettiamo: non sara' proprio per questa adesione della Chiesa al mondo che i fedeli si allontanano?
Come sempre, Papa Benedetto e' profeta anche in questo!
Un giorno ci stancheremo delle passerelle mediatiche e la Chiesa verra' chiamata a rispondere di certi silenzi (nel difendere Pacelli o Montini o Ratzinger, tanto per fare alcuni esempi).
Dove sono i segni di contraddizione in questa perfetta conformazione alle mode del tempo?

Scrive San Paolo ai Romani:

"Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto"
R.

DANTE PASTORELLI ha detto...

La Chiesa è stata pervasa da uno spirito rivoluzionario incompatibile con il Magistero pacelliano in cui confluisce integra la Tradizione.
Inoltre, cara Raffaella, la non cattolica diplomazia: dialogar con gli ebrei significa aderir al disprezzo che gl'ingrati (non tutti) nutrono e voglion che anche i cattolici nutrano, verso uno dei più grandi Papi della storia.
Ci si dovrebbe chieder il perché di tanti santi subito e della stagnazione del processo di beatificazione di Pio XII.