Esercizi spirituali in Vaticano. Padre Léthel: meditazioni sulla testimonianza dei Santi, scintille di Cristo nel mondo
Si tengono da oggi pomeriggio a sabato prossimo, in Vaticano, gli esercizi spirituali con il Papa e la Curia Romana in occasione della Quaresima. Le meditazioni saranno proposte da padre François-Marie Léthel, dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, professore presso la Pontificia Facoltà Teologica Teresianum, sul tema: “La luce di Cristo nel cuore della Chiesa – Giovanni Paolo II e la Teologia dei Santi”. Gli esercizi iniziano alle 18.00 nella Cappella “Redemptoris Mater” del Palazzo Apostolico, con la Celebrazione dei Vespri. Durante la settimana sono sospese tutte le udienze pontificie, compresa quella generale di mercoledì 16 marzo. Amedeo Lomonaco ha chiesto a padre Léthel con quale spirito si sia preparato per questi esercizi spirituali:
R. - Mi sono immerso nella preghiera, ho detto di sì. Il grande avvenimento era la Beatificazione di Giovanni Paolo II, e dunque dovevo impostare questo corso di esercizi come una preparazione spirituale alla Beatificazione di Giovanni Paolo II. Per me, dunque, questa è una missione, una cosa che viene da Dio. Mi sento molto piccolo dinanzi a questo, ma mi affido al Signore ed anche alla Madonna.
D. – Perché ha scelto come tema degli esercizi “La luce di Cristo nel cuore della Chiesa, Giovanni Paolo II e la teologia dei Santi”?
R. - Da tanti anni studio i Santi. Questo tema della santità è da sempre stato al centro di tutta la mia ricerca teologica. I Santi sono i grandi testimoni della santità della Chiesa e dunque, attraverso la loro testimonianza, la loro riflessione, la loro esperienza, risplende la luce di Cristo. Giovanni Paolo II è il Papa della santità e la sua Beatificazione è il riconoscimento ufficiale della sua santità. E’ il Papa che ha proclamato più Santi e Beati. E’ il Pontefice che ha presentato i Santi non solo come esempi di perfezione cristiana, ma anche come teologi nel senso più alto, come conoscitori di Dio. Li ha presentati come portatori, nel mondo di oggi, di questa luce di Cristo.
D. - Come si svilupperanno le sue meditazioni?
R. - Già la Tipografia vaticana ha preparato, per i partecipanti, un libretto molto bello ed ha messo sulla copertina un dipinto del Beato Angelico, che rappresenta il girotondo dei Santi. I Santi del cielo si danno la mano l’un l’altro. Per me quest’immagine è l’icona di questi esercizi. Si parte quindi da Giovanni Paolo II: è lui che, nella grazia della sua Beatificazione, guida questo girotondo e dà immediatamente la mano ai due Santi più legati a lui. Innanzitutto a San Luigi Maria Grignion di Montfort, che ha ispirato il suo “Totus Tuus”. Subito dopo dà la mano a Santa Teresa di Lisieux, che Giovanni Paolo II aveva proclamato “Dottore”, esperta della scienza dell’amore. Santa Teresa di Lisieux dà la mano ai due grandi Dottori della scienza della fede, che sono Anselmo e Tommaso, che Giovanni Paolo II citava nella “Fides et Ratio”. Ho voluto anche integrare con due Sante della fine del Medioevo: Santa Caterina da Siena e Santa Giovanna d’Arco che hanno vissuto un momento molto drammatico per il mondo e per la Chiesa. C’erano allora tanti problemi, tante ferite. Ci saranno poi due laiche: la venerabile Concita Armida de Cabrera, una grande mistica, e la Beata Chiara Luce Badano, morta nel 1990, che è anche la prima Beata del Movimento dei Focolari. Finiremo con la Festa di San Giuseppe, il 19 marzo. L’ultima meditazione è proprio dedicata a San Giuseppe, il patrono del Battesimo del Papa. Il girotondo si concluderà con lui.
D. - Quanto è importante questa sua esperienza per la comunità dei Carmelitani scalzi?
R. - Questa scelta del Papa di certo mi ha toccato personalmente, ma è stata anche motivo di grande gioia per i miei confratelli. E’ dunque una cosa che viviamo in comunità. Tutto l’Ordine del Carmelo, le Carmelitane, pregano per il Papa ma anche per il predicatore carmelitano. E’ una cosa che coinvolge veramente tutta la famiglia carmelitana.
D. - Coinvolge tutta la famiglia carmelitana e coinvolge tutta la comunità di fedeli. Cosa augura ai fedeli per questa Quaresima 2011?
R. - Auguro di prendere una più viva coscienza della loro vocazione alla santità. Troppe volte i fedeli pensano che i Santi siano un po’ come gli extraterrestri, cioè persone senza difetti, mentre invece non è così. I Santi erano persone come noi, con i loro limiti, le proprie ferite, avevano commesso anche loro dei peccati, ma ad un certo punto hanno deciso di seguire Gesù fino in fondo. Questo è ciò che auguro a tutto il popolo di Dio, per prepararsi anche a questo grande avvenimento che sarà davvero un qualcosa di grande per tutti: la Beatificazione di Giovanni Paolo II. Ci si deve preparare prendendo più coscienza della vocazione personale alla santità e facendo dei passi avanti nella preghiera, nella vita cristiana, nella carità verso gli altri. (vv)
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