L’intenzione di preghiera del Papa per il mese di marzo: l’America Latina sia fedele al Vangelo e progredisca nella giustizia sociale e nella pace
“Perché le nazioni dell’America Latina possano camminare nella fedeltà al Vangelo e progredire nella giustizia sociale e nella pace”: è l’intenzione generale di preghiera di Benedetto XVI per il mese di marzo. Un binomio, quello della fedeltà al Vangelo e della giustizia sociale, che è stato al centro del viaggio apostolico in Brasile, nel maggio 2007 in occasione della V Conferenza generale dell’episcopato dell’America Latina e dei Caraibi. Il servizio di Alessandro Gisotti:
L’America Latina ha bisogno di cristiani fedeli al Vangelo per affrontare i tanti problemi sociali che affliggono il Continente: è l’invito costante che il Papa rivolge in occasione di incontri con gli episcopati dei Paesi latinoamericani. Un’esortazione che ribadisce, con forza, incontrando i membri delle Pontificia Commissione per l’America Latina:
“Para el futuro de la Iglesia en Latinoamérica y el Caribe es importante…”
Per il futuro della Chiesa nell’America Latina e nei Caraibi – evidenzia – è importante che i cristiani approfondiscano e assumano lo stile di vita proprio dei discepoli di Gesù: semplice e allegro, con una fede solida radicata nella parte più intima del cuore e alimentata dalla preghiera e dai sacramenti”. (Udienza alla Pontificia Commissione per l’America Latina, 20 gennaio 2007)
Anche in risposta al proliferare delle sette e dei movimenti pseudo religiosi, il Papa chiede ai cattolici latinoamericani di far sì che il messaggio evangelico “impregni le radici della cultura”. E sottolinea come la fedeltà a Cristo sia la migliore garanzia per proteggere la dignità umana, la giustizia sociale e la convivenza pacifica:
“Se ha de reconocer y defender siempre la dignidad…”
Si deve – afferma - riconoscere e difendere sempre la dignità di ogni essere umano come criterio fondamentale dei progetti sociali, culturali ed economici, che aiutano a costruire la storia secondo il disegno di Dio”. (Udienza alla Pontificia Commissione per l’America Latina, 20 gennaio 2007)
Del resto, avverte il Pontefice, di fronte all’avanzare anche in America Latina del secolarismo edonista e consumistico, va salvaguardato il ruolo della famiglia naturale:
“Occorre ribadire che il matrimonio e la famiglia hanno il loro fondamento nel nucleo più intimo della verità sull’uomo e sul suo destino; solo sulla roccia dell’amore coniugale, fedele e stabile, tra un uomo e una donna si può edificare una comunità degna dell’essere umano”. (Udienza ai rappresentanti pontifici in America Latina, 17 febbraio 2007)
La Chiesa latinoamericana, constata il Papa, è figlia di “un’epopea missionaria” straordinaria. Quindi, nel suo viaggio apostolico in Brasile, a San Paolo ed Aparecida, nel maggio del 2007, esorta i cattolici a far sì che l’America Latina sia davvero “il Continente della Speranza”. Nei tanti incontri di quel viaggio, culminato con l’apertura della V Conferenza del Celam, uno in particolare viene dedicato al tema della giustizia sociale. Si tratta della toccante visita nella “Fazenda da Esperanca”, comunità di ispirazione cristiana per il recupero di giovani tossicodipendenti. In questa significativa cornice, Benedetto XVI rivolge un vibrante appello agli spacciatori affinché convertano il loro cuore:
“Digo aos que comercializam a droga …”
“Agli spacciatori - è il suo forte richiamo - dico che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiederà conto di ciò che hanno fatto”. E ribadisce che “la dignità umana non può essere calpestata in questo modo”. Quindi, aggiunge parole di incoraggiamento:
“Onde a sociedade nao ve mais futuro …”
“Dove la società non vede più alcun futuro o speranza – afferma il Papa - i cristiani sono chiamati ad annunciare la forza della Resurrezione”. Proprio nella “Fazenda da Esperanca”, rileva, “dove risiedono tante persone giovani, che cercano di superare il problema della droga e dell’alcool” si testimonia “il Vangelo di Cristo in mezzo a una società consumistica lontana da Dio”.
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