BENEDETTO XVI: APPELLO PER I RIFUGIATI, NON CESSI LA “NECESSARIA ASSISTENZA”
Nuovo appello di papa Benedetto XVI per tutti coloro che sono costretti a fuggire dal loro Paese “spesso senza speranza” e perché non cessi “la necessaria assistenza all’emergenza”.
Lo ha lanciato questa mattina accogliendo in udienza i membri della Roaco, la “Riunione delle Opere in Aiuto alle Chiese Orientali” durante la quale si è parlato con i diretti testimoni della situazione dei cristiani in Terra Santa e dei profondi cambiamenti che stanno avvenendo nei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente e che sono – ha detto il Santo Padre – “causa di preoccupazione per il mondo”.
“Il Papa – ha poi aggiunto parlando in lingua inglese - desidera esprimere la sua vicinanza, anche attraverso di voi, a coloro che soffrono e a coloro che cercano disperatamente di fuggire, aumentando così il flusso migratorio che rimane spesso senza speranza.
Prego che continui la necessaria assistenza all’emergenza, ma soprattutto prego che sia esplorata ogni possibile forma di mediazione, in modo che cessi la violenza e che l'armonia sociale e la convivenza pacifica possano essere ripristinate, in rispetto dei diritti degli individui e delle comunità”. Poco prima, in lingua francese, il Papa aveva fatto riferimento alla situazione dei cristiani in Terra Santa e in Medio Oriente.
Rivolgendosi ai partecipanti alla Riunione, ha quindi rivolto un altro appello: “Vi domando di fare tutto il possibile – anche interessando le autorità pubbliche con le quali siete in contatto a livello internazionale – perché in Oriente, dove sono nati, i pastori e i fedeli di Cristo possano vivere non come degli stranieri ma come concittadini che testimoniano Gesù Cristo, come lo hanno fatto prima di loro i santi del passato, figli essi stessi delle Chiese orientali. L’Oriente è giustamente la loro patria terrestre.
E’ là che sono chiamati ancora oggi a promuovere, senza fare distinzioni, il bene di tutti, attraverso la loro fede. Deve pertanto essere riconosciuta una eguale dignità e una reale libertà ad ogni persona che professa questa fede, permettendo anche una fruttuosa collaborazione ecumenica e interreligiosa”.
In lingua tedesca, Benedetto XVI ha ricordato l’attacco di “violenza insensata” alla cattedrale siro-cattolica di Baghdad a cui sono seguiti altri incidenti in altri luoghi.
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