martedì 14 giugno 2011

Benedetto XVI ha aperto in Laterano il convegno diocesano invitando ogni battezzato ad annunciare il Vangelo (O.R.)

Benedetto XVI ha aperto in Laterano il convegno diocesano invitando ogni battezzato ad annunciare il Vangelo

Una nuova stagione di evangelizzazione per Roma

In questo momento storico ogni battezzato è chiamato ad annunciare il Vangelo. Questo annuncio «deve risuonare nuovamente nelle regioni di antica tradizione cristiana». Nessuno è escluso da questo compito fondamentale che Benedetto XVI ha affidato a tutti i membri della Chiesa e in particolare ai fedeli di Roma. Lo ha fatto aprendo il convegno della diocesi, lunedì sera, 13 giugno, nella basilica di San Giovanni in Laterano.
«L’evangelizzazione — ha detto — ci fa sapere che Dio è vicino: Dio ci è mostrato». Si è rivelato nell’incarnazione di Cristo, dove ha svelato all’uomo il suo vero volto. C’è sempre il rischio, infatti, di ridurre la persona di Gesù a un uomo sapiente, affievolendo se non negando così la sua divinità. «Questo modo di pensare — ha sottolineato il Papa — impedisce di cogliere la novità radicale del Cristianesimo, perché se Gesù non è il Figlio unico del Padre, allora nemmeno Dio è venuto a visitare la storia dell’uomo, abbiamo solo idee umane di Dio». È il momento, quindi, di farsi carico, ha spiegato il Pontefice, della missione che il Signore ci affida: «annunciare la permanente novità del Vangelo, come Pietro e Paolo quando giunsero nella nostra città». Ciò significa portare la «luce di Dio all’uomo del nostro tempo, con coraggio, con convinzione, con gioia».
Molti sono quelli che ancora non hanno incontrato il Signore, verso i quali Benedetto XVI ha chiesto di rivolgere una speciale cura pastorale. A cominciare dagli adulti che «non hanno ricevuto il battesimo, o che si sono allontanati dalla fede e dalla Chiesa».
Se ogni battezzato è chiamato a prendere su di sé l’impegno di trasmettere «la conoscenza della verità e la pienezza dell’amore donati da Cristo», i genitori lo sono in modo particolare quando si tratta di accompagnare i figli nel cammino di fede. Per i bambini e i ragazzi di famiglie cristiane, infatti, tutti i papà e le mamme «sono chiamati a cooperare con Dio nella trasmissione del dono inestimabile della vita, ma anche a far conoscere Colui che è la Vita e la vita non è realmente trasmessa se non si conosce anche il fondamento e la fonte perenne della vita». Rivolgendosi poi ai genitori, il Papa ha aggiunto che la Chiesa «come madre premurosa, intende sostenervi in questo vostro fondamentale compito. Fin da piccoli, i bambini hanno bisogno di Dio, perché l’uomo dall’inizio ha bisogno di Dio, ed hanno la capacità di percepire la sua grandezza; sanno apprezzare il valore della preghiera — del parlare con questo Dio — e dei riti, così come intuire la differenza fra il bene e il male». Da qui l’invito ad accompagnare i piccoli nell’itinerario dell’iniziazione cristiana sin dalla più tenera età.

(©L'Osservatore Romano 15 giugno 2011)

1 commento:

sonny ha detto...

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