Il Papa ai giovani di Pennabilli:" Non cedete a logiche individualistiche ed egoistiche"
Benedetto XVI oggi in visita nella diocesi di San Marino-Montefeltro. Per la seconda volta - a quasi 30 anni dallo storico viaggio di Giovanni Paolo II - un Papa è giunto nella più antica Repubblica del mondo, accolto dalle autorità ecclesiali e civili e con tanta gioia da migliaia di fedeli, 22 mila, arrivati anche dalle regioni vicine, raccolti nello Stadio di Serravalle per la Santa Messa e l’Angelus. Nel pomeriggio l’incontro ufficiale con le autorità. Ribadita la centralità della famiglia, la tutela della vita, e la via per una sana laicità, quindi la venerazione nella Basilica delle Reliquie di San Marino. Dopo lo spostamento a Pennabilli per l'abbraccio con i giovani. Nel telegramma di sorvolo verso Pennabilli il Papa ha espresso ai Capitani Reggenti di San Marino la sua gratitudine per la calorosa accoglienza. Un cordiale saluto è stato rivolto anche al presidente Napolitano, al rientro in Vaticano, al quale il Papa nel telegramma inviato questa mattina, ha auspicato "il progresso spirituale civile e sociale della diletta Italia". Il capo dello Stato italiano ha ricambiato il saluto ribadendo la sua stim.a. Salvatore Sabatino:
Una giornata festosa, iniziata con la grande celebrazione eucaristica nello Stadio di Serravalle, a cui hanno assistito 22mila fedeli. Occasione importante per questo piccolo Stato, che attendeva la visita di Benedetto XVI da settimane. E che aspettava parole di speranza dal Pontefice; perché questa realtà, che affonda le propri radici cristiane in 1700 anni di storia, si è trovata ad affrontare - e lo ha sottolineato anche il Papa nell’omelia -profonde e rapide trasformazioni culturali, sociali, economiche, politiche, che hanno determinato nuovi orientamenti e modificato mentalità, costumi e sensibilità.
Anche qui, infatti, come altrove, non mancano difficoltà e ostacoli, dovuti soprattutto a modelli edonistici che ottenebrano la mente e rischiano di annullare ogni moralità. Si è insinuata la tentazione di ritenere che la ricchezza dell’uomo non sia la fede, ma il suo potere personale e sociale, la sua intelligenza, la sua cultura e la sua capacità di manipolazione scientifica, tecnologica e sociale della realtà.
Ha fatto poi cenno, il Pontefice, alla crisi di non poche famiglie, aggravata dalla diffusa fragilità psicologica e spirituale dei coniugi, come pure alla fatica sperimentata da molti educatori nell’ottenere continuità formativa nei giovani, condizionati da molteplici precarietà, prima fra tutte quella del ruolo sociale e della possibilità lavorativa.
Esorto tutti i fedeli ad essere come fermento nel mondo, mostrandovi sia nel Montefeltro che a San Marino cristiani presenti, intraprendenti e coerenti.
Un appello forte, quello di Benedetto XVI, che ha insistito ancora una volta sulla storia di questa repubblica, la più antica del mondo.
Cari Sammarinesi, rimanete saldamente fedeli al patrimonio costruito nei secoli sull’impulso dei vostri grandi Patroni, Marino e Leone.
A seguire il pranzo nella Casa San Giuseppe, a Valdragone, dove il Papa ha incontrato gli organizzatori locali della visita e i membri della Fondazione internazionale Giovanni Paolo II.
Poi la salita sul Monte Titano, cuore istituzionale della Repubblica di San Marino. Accolto dai Capitani reggenti, è entrato con loro nel Palazzo pubblico, dove ad attenderlo c’erano i membri del Governo, del Congresso ed una rappresentanza del Corpo diplomatico. A Loro il Pontefice ha ribadito la centralità della famiglia e la necessità della tutela della vita dal suo inizio alla fine naturale.
Rivolgendomi oggi a voi, mi rallegro del vostro attaccamento a questo patrimonio di valori e vi esorto a conservarlo e a valorizzarlo, perché esso è alla base della vostra identità più profonda, un’identità che chiede alle genti ed alle istituzioni sammarinesi di essere assunta in pienezza
Il Santo Padre si è poi recato nella Basilica capitolina, dove ha venerato le reliquie di San Marino; quindi ha proseguito la sua visita nella parte italiana della Diocesi, trasferendosi in elicottero a Pennabilli, in provincia di Rimini, sede vescovile. Qui ad attenderlo 4.000 giovani, dei quali si è fatto portavoce il 25enne, Marco Angeloni:
Santità, ci aiuti a capire il senso della nostra vita, il valore dell'esperienza, per sentire vibrare il nostro io e non subire i meccanismi del potere che ci circonda nelle sue varie forme.
Poco prima era stato il vescovo Mons. Luigi Negri a presentare al Papa i problemi dei giovani della sua Diocesi:
Santità, i giovani sono il punto più debole della nostra Chiesa e della società; sono vittime di operazioni o dí manipolazioni condotte su di loro dalla cattiva cultura e dai cattivi maestri che hanno dominato nell'ultimo secolo e mezzo la vita della nostra società e delle nostre istituzioni
Parole forti, alle quali il Papa ha risposto sottolineando che è nell’apertura alla verità intera di noi stessi e del mondo che scorgiamo l’iniziativa di Dio nei nostri confronti. Egli –ha detto - viene incontro ad ogni uomo e gli fa conoscere il mistero del suo amore
In Lui, in Cristo potete trovare le risposte alle domande che accompagnano il vostro cammino, non in modo superficiale, facile, ma camminando con Gesù, vivendo con Gesù. L’incontro con Cristo non si risolve nell’adesione ad una dottrina o una filosofia, ma ciò che Lui vi propone è di condividere la sua stessa vita e così imparare a vivere, imparare che cosa è l’uomo e che cosa sono io
Poi un appello forte da parte del Santo Padre:
Non cedete a logiche individualistiche ed egoistiche. Vi conforti la testimonianza di tanti giovani che hanno raggiunto la meta della santità: pensate a santa Teresa di Gesù Bambino, san Domenico Savio, santa Maria Goretti, il beato Pier Giorgio Frassati, il beato Alberto Marvelli – che è di questa terra! – e tanti altri, a noi sconosciuti, ma che hanno vissuto il loro tempo nella luce e nella forza del Vangelo e hanno trovato la risposta a come vivere? Cosa devo fare per vivere?
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