domenica 19 giugno 2011

A San Marino Benedetto XVI riafferma le radici cristiane della civiltà perché qui "la fede ha rappresentato storicamente un collante tra le diverse etnie ed un elemento di civilizzazione" (Galeazzi)

"Accogliete i rifugiati"

Benedetto XVI ha deciso di farsi carico dell' emergenza-precari evidenziando anche la "fatica sperimentata da molti educatori nell'ottenere continuità formativa nei giovani, condizionati da molteplici precarietà, prima fra tutte quella del ruolo sociale e della possibilità lavorativa".

Giacomo Galeazzi

VATICANISTA DE LA STAMPA

INVIATO A SAN MARINO

A San Marino Benedetto XVI riafferma le radici cristiane della civiltà perché qui "la fede ha rappresentato storicamente un collante tra le diverse etnie ed un elemento di civilizzazione". Nella sua omelia davanti a 20mila fedeli il Papa ha ripercorso le vicende storiche della comunità e della chiesa di San Marino, ricordando "l'evangelizzazione di questa terra". Oggi "bisogna garantire ai rifugiati accoglienza e degne condizioni di vita, in attesa che possano ritornare in Patria liberamente e in sicurezza". Anche la piccola Repubblica sente la crisi economica, con calo delle imprese, aumento dei disoccupati, deficit di bilancio. Critica l'Italia per la mancata firma dell'accorso contro le doppie imposizioni, che secondo il Titano ha lasciato aperte una serie di incertezze operative tra le imprese dei due Paesi e ha contribuito al mantenimento di San Marino nella cosiddetta black-list fiscale delle persone fisiche. Anche lo scudo fiscale, secondo San Marino, ha comportato una flessione della raccolta bancaria per circa un terzo del suo valore complessivo. Critiche arrivano anche al cosiddetto decreto incentivi, che avrebbe aggravato l'incertezza nei rapporti economici tra i due Stati, facendo scendere i fatturati dell'industria sanmarinesi verso l'Italia."Troppi giovani precari. La laicità sana sta in una società attenta alla vita e alla famiglia. Il potere civile è autonomo e la Chiesa collabora nella difesa dei valori".
Il Papa teologo sale sul Monte Titano per lanciare il monito al denaro che cancella l'etica. Nella capitale dell'off-shore mette in guardia dall'edonismo e dalla smania di potere che ottenebrano la mente e rischiano di annullare ogni moralità. Lungo il corteo papale occhieggiano ovunque sportelli bancari. Dal paradiso fiscale "all'italiana", Benedetto XVI tuona contro "la tentazione di ritenere che la ricchezza dell'uomo non sia la fede, ma il suo potere personale e sociale, la sua intelligenza, la sua cultura e la sua capacità di manipolazione scientifica, tecnologica e sociale della realtà". Parla dalla Rocca resa opulenta da 12 banche e 60 finanziarie spuntate in così poco tempo da far ipotizzare all'Ocse un porto delle frodi: società anonime, segreto bancario, 8 miliardi di euro nascosti nei forzieri da evasori italiani. Ora che anche qui gli standard internazionali esigono trasparenza, il Pontefice invoca più etica nella finanza e ripropone l'allarme per il lavoro, rafforzando il grido d'allarme del presidente della Cei: "Il problema dell'occupazione si è accresciuto e sono giustificati i timori per il futuro". Il Papa ricorda i "giovani in crisi per la precarietà" e stigmatizza un potere immorale che lascia in affanno e senza prospettive le nuove generazioni.
"Nell'attuale fase storica e sociale- raccomanda il Papa- non vanno dimenticate la crisi di non poche famiglie, aggravata dalla diffusa fragilità psicologica e spirituale dei coniugi". La visita a San Marino offre al Pontefice l'occasione per mettere in rapporto le difficoltà del lavoro e l'affermarsi di un potere privo di moralità. All'origine del monito papale ci sono due anni di studi del Pontificio consiglio della Giustizia e della Pace sullo "scandalo dei paradisi fiscali e delle banche off shore, che sono tante e diffuse». A giudizio degli "sherpa" vaticani, i guasti di un sistema basato sull’idolatria del denaro e sull’egoismo oscurano la ragione e la volontà dell’uomo conducendolo su strade sbagliate. Nella bufera dei mercati, la crisi è l’occasione per ripensare l’economia tenendo conto delle esigenze di tutti gli strati della società. Per uscire dalla palude occorre non solo riattivare i sistemi finanziari dei Paesi sviluppati ed emergenti, ma anche bloccare la volatilità dei capitali e lo scandalo dei paradisi fiscali e delle banche off shore. Tutto l'opposto,insomma, delle nazioni che tuonano contro i paradisi fiscali ma, invece di sopprimerli, li ospitano e li adoperano. Benedetto XVI ha deciso di farsi carico dell'emergenza-precarievidenziando anche la "fatica sperimentata da molti educatori nell'ottenere continuità formativa nei giovani, condizionati da molteplici precarietà, prima fra tutte quella del ruolo sociale e della possibilità lavorativa". Una scelta netta, dettata dalla necessità di porre al centro dell'agenda politica il problema dell'occupazione e della precarietà. In un Paese come l'Italiain cui un giovane su quattro é senza lavoro, la Santa Sede e la Cei sollcitano un'occupazione duratura e non precaria.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=242&ID_articolo=4850&ID_sezione=&sezione=

Nessun commento: