PAPA: AI GIOVANI, IMPEGNATEVI PER IL BENE COMUNE
(AGI) - Pennabilli (Rimini), 19 giu.
Impegnatevi per il bene comune. Lo ha chiesto il Papa a 4mila giovani della diocesi di San Marino-Montefeltro riuniti a Pennabilli, sede italiana della chiesa locale. "Lasciatevi illuminare da Cristo e - ha spiegato Benedetto XVI - potrete portare nei diversi ambienti quella novita' che puo' cambiare le relazioni, le istituzioni, le strutture, per costruire un mondo piu' giusto e solidale, animato dalla ricerca del bene comune. Non cedete - ha raccomandato - a logiche individualistiche ed egoistiche".
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PAPA: TRAMONTA ILLUSIONE CHE SCIENZA RISOLVA TUTTI I PROBLEMI
(AGI) - Pennabilli, 19 giu.
Sembra ormai tramontare "una delle illusioni prodotte nel corso della storia, quella di pensare che il progresso tecnicoscientifico, in modo assoluto, avrebbe dato risposte e soluzioni a tutti i problemi dell'umanita'".
Infatti, ha detto questo pomeriggio il Papa ai 4mila giovani della diocesi di San Marino-Montefeltro, "i dati scientifici e gli strumenti tecnologici non possono sostituirsi al mondo della vita, agli orizzonti di significato e di liberta', alla ricchezza delle relazioni di amicizia e di amore".
"In realta' - ha rilevato - se anche cio' fosse stato possibile, nulla e nessuno avrebbe potuto cancellare le domande sul significato della vita, perche' queste sono scritte, per cosi' dire, nell'animo umano e oltrepassano la sfera dei bisogni".
Infatti, in ogni tempo e quindi "anche nell'era del progresso scientifico e tecnologico, l'uomo rimane un essere aperto alla verita' intera della sua esistenza, che non si ferma alle cose materiali, ma si apre ad un orizzonte molto piu' ampio".
"Tutto questo - ha osservato Benedetto XVI rivolto ai ragazzi radunati nella piazza centrale di Pennabilli - voi lo sperimentate continuamente ogni volta che vi domandate: 'perche'?'; quando contemplate un tramonto, o una musica muove in voi il cuore e la mente; quando provate che cosa vuol dire amare veramente; quando sentite forte il senso della giustizia e della verita'". "Cari giovani - ha ricordato il Pontefice - l'esperienza umana e' una realta' che ci accomuna tutti, ma ad essa si possono dare diversi livelli di significato. Ed e' qui che si decide in che modo orientare la propria vita e si sceglie a chi affidarla, a chi affidarsi". Il rischio paventato nel discorso di oggi pomeriggio "e' sempre quello di rimanere imprigionati nel mondo delle cose, del relativo, dell'utile, perdendo la sensibilita' per cio' che si riferisce alla nostra dimensione spirituale". "Non si tratta affatto - ha concluso Ratzinger - di disprezzare l'uso della ragione o di rigettare il progresso scientifico, tutt'altro; si tratta piuttosto di capire che ciascuno di noi non e' fatto solo di una dimensione 'orizzontale', ma comprende anche quella 'verticale'".
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PAPA AI GIOVANI: NON SI PUO' VIVERE SENZA DIMENSIONE SPIRITUALE
Salvatore Izzo
(AGI) - Pennabili, 19 giu.
"Guardando in noi stessi con verita', con coraggio, intuiamo la bellezza, ma anche la precarieta' della vita e sentiamo un'insoddisfazione, un'inquietudine che nessuna cosa concreta riesce a colmare. I grandi interrogativi che portiamo dentro di noi: 'chi siamo?', 'da dove veniamo?', 'per chi viviamo?', sono il segno piu' alto della trascendenza dell'essere umano e della capacita' che abbiamo di non fermarci alla superficie delle cose".
Benedetto XVI ha fotografato con queste parole efficaci la ricerca di senso che accomuna in ogni tempo tutte le generazioni ma che i ragazzi avvertono forse con piu' urgenza, come testimonia l'episodio evangelico del "giovane ricco", dal quale ha preso spunto per proporre una straordinaria riflessione sul senso della vita ai coetanei di oggi di quell'interlocutore di Gesu', che rinuncio' poi a seguirlo. "Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredita' la vita eterna?", aveva chiesto al Messia e, ha rilevato nel suo discorso il Papa, "dentro questo interrogativo possiamo vedere racchiusa l'ampia e variegata esperienza umana che si apre alla ricerca del significato, del senso profondo della vita". "La 'vita eterna' alla quale fa riferimento quel giovane del Vangelo non indica solamente la vita dopo la morte, ma manifesta l'esigenza che l'esistenza quotidiana trovi la sua pienezza: l'uomo - infatti - non puo' vivere senza questa ricerca della verita' su se stesso; verita' che spinga ad aprire l'orizzonte e ad andare al di la' di cio' che e' materiale, non per fuggire dalla realta', ma per viverla in modo ancora piu' vero, piu' ricco di senso e di speranza".
"Cari amici - li ha esortati rispondendo cosi' anche al vescovo Luigi Negri che aveva lamentato l'opera devastante dei 'cattivi mestri' - vi invito a prendere coscienza di questa sana e positiva inquietudine, a non aver paura di porvi le domande fondamentali sul senso e sul valore della vita".
"Non fermatevi pero' - ha raccomandato il Pontefice ai ragazzi - alle risposte parziali, immediate, certamente piu' facili e piu' comode, che possono dare qualche momento di felicita', di esaltazione, di ebbrezza, ma che non vi portano alla vera gioia di vivere, quella che nasce da chi costruisce non sulla sabbia, ma sulla solida roccia. Imparate allora a riflettere, a leggere in modo non superficiale, ma in profondita' la vostra esperienza umana: scoprirete, con meraviglia e con gioia, che il vostro cuore e' una finestra aperta sull'infinito". "Cari giovani - e' stata quindi l'indicazione del Papa teologo - e' proprio nell'apertura alla verita' intera di noi stessi e del mondo che scorgiamo l'iniziativa di Dio nei nostri confronti. Egli viene incontro ad ogni uomo e gli fa conoscere il mistero del suo amore. A quel giovane, che Gli aveva chiesto che cosa fare per entrare nella vita eterna, Gesu' risponde, invitandolo a distaccarsi dai suoi beni e aggiunge: 'Vieni! Seguimi!'. Non temete di affrontare le situazioni difficili, i momenti di crisi, le prove della vita, perche' il Signore e' con voi: trasformati dallo Spirito Santo potrete sperimentare l'autentica liberta', che e' tale quando e' orientata al bene. In questo modo la vostra vita, animata da una continua ricerca del volto del Signore e dalla volonta' sincera di donare voi stessi, sara' per tanti vostri coetanei un segno, un richiamo eloquente a far si' che il desiderio di pienezza si realizzi nell'incontro con il Signore Gesu'".
Il Papa ha citato in proposito "la testimonianza di tanti giovani che hanno raggiunto la meta della santita': santa Teresa di Gesu' Bambino, san Domenico Savio, santa Maria Goretti, il beato Pier Giorgio Frassati, il beato Alberto Marvelli, che e' di questa terra, e tanti altri, a noi sconosciuti, ma che hanno vissuto il loro tempo nella luce e nella forza del Vangelo" ed ha affidato i ragazzi "alla Vergine Maria, Madre della Chiesa". "Come Lei, possiate pronunciare e rinnovare - ha infine auspicato - il vostro 'si'' e magnificare sempre il Signore con la vostra vita, perche' Lui vi dona parole di vita eterna! Coraggio allora cari giovani e care giovani, nel vostro cammino di fede e di vita cristiana anche io vi sono sempre vicino e vi accompagno con la mia Benedizione".
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