Vaticano in ansia per la crisi morale e il precariato: «Giovani a rischio»
di Redazione
San Marino
L’edonismo e la smania di potere che erodono la morale; e soprattutto i giovani precari e le famiglie alle prese con la crisi. È andato prima di tutto a loro il pensiero del Papa, venuto a San Marino e a Pennabilli per una visita pastorale divisa tra il piccolo Stato incastonato all’interno dei confini italiani e il paese arrampicato sui colli della Romagna, centro della diocesi di San Marino-Montefeltro.
Una visita breve, di un solo giorno, che ha toccato un territorio tradizionalmente ricco come la Repubblica del Titano, che negli ultimi anni, però, ha conosciuto anch’esso le conseguenze della crisi.
Ieri mattina sono arrivati circa in ventimila allo stadio sammarinese per ascoltare Benedetto XVI. Il forte vento soffiato la sera prima e nella notte aveva creato un pò di apprensione, visto che il Papa ha viaggiato in elicottero, ma la mattina c’era il sole: a parte qualche lieve malore per il caldo, tutto è filato liscio. Nel pomeriggio, prima in piazza della Libertà e poi nel Palazzo Pubblico, l’incontro con le autorità civili di San Marino. Quindi Benedetto XVI si è spostato a Pennabilli, dove ha incontrato circa quattromila giovani.
Proprio i giovani e il loro stato di precarietà, anche sul lavoro, sono stati al centro della riflessione del Pontefice fin dall’omelia pronunciata alla messa. In stretta consonanza, tra l’altro, con il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che da Genova ha espresso il suo forte timore per l’aumento della disoccupazione. Nell’attuale fase storica e sociale - ha detto il Papa - non vanno «dimenticate la crisi di non poche famiglie, come pure la fatica sperimentata da molti educatori nell’ottenere continuità formativa nei giovani, condizionati da molteplici precarietà, prima fra tutte quella del ruolo sociale e della possibilità lavorativa». Proprio la crisi rende più fragili ed esposte le nuove generazioni, che vivono in un contesto in cui dominano edonismo e desiderio di potere.
© Copyright Il Giornale, 20 giugno 2011 consultabile online anche qui.
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