PAPA: TENTAZIONE POTERE E FRAGILITA' LEGAMI ATTENTANO A FEDE
Salvatore Izzo
(AGI) - San Marino, 19 giu.
Come l'intera penisola italiana e tutta l'Europa, la piccola Repubblica del Titano e' chiamata a "confrontarsi con profonde e rapide trasformazioni culturali, sociali, economiche, politiche, che hanno determinato nuovi orientamenti e modificato mentalita', costumi e sensibilita'".
Ed "anche qui come altrove, non mancano difficolta' e ostacoli, dovuti soprattutto a modelli edonistici che ottenebrano la mente e rischiano di annullare ogni moralita'".
Benedetto XVI ha voluto sottolinearlo nell'omelia della messa celebrata questa mattina nello stadio di Serravalle, gremito dalla popolazione del piccolo Stato.
"Si e' insinuata - ha osservato il Papa - la tentazione di ritenere che la ricchezza dell'uomo non sia la fede, ma il suo potere personale e sociale, la sua intelligenza, la sua cultura e la sua capacita' di manipolazione scientifica, tecnologica e sociale della realta'.
Cosi', anche in queste terre, si e' iniziato a sostituire la fede e i valori cristiani con presunte ricchezze, che si rivelano, alla fine, inconsistenti e incapaci di reggere la grande promessa del vero, del bene, del bello e del giusto che per secoli i vostri avi hanno identificato con l'esperienza della fede".
Tra le ombre della societa' attuale, Papa Ratzinger ha ricordato anche "la crisi di non poche famiglie, aggravata dalla diffusa fragilita' psicologica e spirituale dei coniugi, come pure la fatica sperimentata da molti educatori nell'ottenere continuita' formativa nei giovani, condizionati da molteplici precarieta', prima fra tutte quella del ruolo sociale e della possibilita' lavorativa".
Nel mondo - ha ricordato il Pontefice teologo nella sua omelia - c'e' il male, c'e' egoismo, c'e' cattiveria e Dio potrebbe venire per giudicare questo mondo, per distruggere il male, per castigare coloro che operano nelle tenebre. Invece Egli mostra di amare il mondo, di amare l'uomo, nonostante il suo peccato. Gesu' e' il Figlio di Dio che e' nato per noi, che e' vissuto per noi, che ha guarito i malati, perdonato i peccati, accolto tutti". A San Marino, ha continuato, "la varieta' delle diverse etnie - romani, goti e poi longobardi - che entravano in contatto tra loro, qualche volta anche in modo molto conflittuale, trovarono nel comune riferimento alla fede un fattore potente di edificazione etica, culturale, sociale e, in qualche modo, politica". Da questo patrimonio comune si e' sviluppato "un progetto di civilizzazione" e "a ragione, dunque, si puo' dire che la ricchezza di questo popolo e' stata ed e' la fede, e che questa fede ha creato una civilta' veramente unica".
"Voi - ha spiegato il Papa rivolto ai sanmarinesi - siete giustamente fieri e riconoscenti di quanto lo Spirito Santo ha operato attraverso i secoli nella vostra Chiesa. Ma voi sapete anche che il modo migliore di apprezzare un'eredita' e' quello di coltivarla e di arricchirla". E dunque "siete chiamati a sviluppare questo prezioso deposito in un momento tra i piu' decisivi della storia". "Cari amici - ha poi scandito Ratzinger - conosco bene l'impegno di ogni componente di questa Chiesa particolare nel promuovere la vita cristiana nei suoi vari aspetti. Esorto tutti i fedeli ad essere come fermento nel mondo, mostrandovi sia nel Montefeltro che a San Marino cristiani presenti, intraprendenti e coerenti". A conclusione dell'omelia, Benedetto XVI si e' infine rivolto ai giovani e alle famiglie del piccolo Stato ricordando "l'urgenza di una ripresa delle vocazioni sacerdotali e di speciale consacrazione: faccio appello - ha detto - alle famiglie ed ai giovani, perche' aprano l'animo ad una pronta risposta alla chiamata del Signore. Non ci si pente mai ad essere generosi con Dio".
"A voi laici - ha concluso - raccomando di impegnarvi attivamente nella Comunita', cosi' che, accanto ai vostri peculiari compiti civici, politici, sociali e culturali, possiate trovare tempo e disponibilita' per la vita pastorale, rimanete saldamente fedeli al patrimonio costruito nei secoli sull'impulso dei vostri grandi Patroni, Marino e Leone".
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IMMIGRATI: PAPA, GARANTIRE ACCOGLIENZA SICURA A RIFUGIATI
Salvatore Izzo
(AGI) - San Marino, 19 giu.
Bendetto XVI ha lanciato oggi un appello affinche' "le Autorita' civili ed ogni persona di buona volonta'" si impegnino "a garantire accoglienza e degne condizioni di vita ai rifugiati, in attesa che possano ritornare in Patria liberamente e in sicurezza". Lo ha fatto al termine della celebrazione nello Stadio di Serravalle, primo atto dell'odierna visita pastorale alla Repubblica di San Marino.
Il Papa ha voluto infatti ricordare che "domani ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato e in tale circostanza, quest'anno si celebra il sessantesimo anniversario dell'adozione della Convenzione internazionale che tutela quanti sono perseguitati e costretti a fuggire dai propri Paesi".
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PAPA: OGGI DIVENTA BEATA UNA SUORA GHIGLIOTTINATA DAI GIACOBINI
Salvatore Izzo
(AGI) - San Marino, 19 giu.
Al termine della messa celebrata allo stadio di Serravalle gremito dalla popolazione di San Marino, il Papa ha voluto ricordare che quest'oggi a Dax, in Francia, viene proclamata beata Suor Marguerite Rutan, Figlia della Carita', che, ha detto, "nelle tragiche persecuzioni seguite alla Rivoluzione Francese, fu condannata a morte per la sua fede cattolica e la fedelta' alla Chiesa".
Questa religiosa, ha aggiunto, "nella seconda meta' del secolo diciottesimo, lavoro' con grande impegno nell'Ospedale di Dax". Suor Marguerite Rutan nacque a Metz nel 1736, ottava di 15 fratelli. Suo padre intagliava la pietra, era maestro muratore e architetto. La madre, profondamente cristiana, diede a ogni figlio un'educazione religiosa seria e l'esempio di una vita di dedizione. Nel 1757, a 21 anni, inizio' il noviziato presso la casa madre delle Figlie della Carita' a Parigi.
Nel 1779 assunse come superiora la direzione di un ospedale a Dax e divenne rapidamente una pioniera dell'azione sociale, con opere come l'apertura di una scuola e l'accoglienza di bambine abbandonate. Quando giunse il periodo del Terrore, le monache dell'ospedale restarono recluse nel convento di Carmas, trasformato in carcere per le donne, mentre quello dei Cappuccini serviva da carcere per gli uomini e il palazzo episcopale da tribunale rivoluzionario. Nel 1792 le religiose furono accusate di furto, e nel 1793 suor Marguerite venne denunciata e arrestata la vigilia di Natale. Venne condannata a morte dal tribunale rivoluzionario il 9 aprile 1794 e ghigliottinata lo stesso giorno per non aver voluto abiurare dalla sua fede. Un anno dopo, ricorda oggi il sito cattolico Zenit.org, il Direttorio lamento' che la donna fosse stata "sacrificata in modo disumano per motivi la cui prova deve ancora essere acquisita".
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domenica 19 giugno 2011
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