Chiesa ortodossa russa più forte avvicina incontro Papa-Patriarca
Kirill al nuovo Nunzio Apostolico: nuova fase sviluppo rapporti
Mosca, 21 giu. (TMNews)
La chiesa ortodossa russa si rafforza e questo avvicina la possibilità del tanto desiderato incontro Papa-Patriarca. Almeno nell'ottica moscovita. Nota è infatti la propensione al dialogo ecumenico del patriarca Kirill, ma anche la sua preoccupazione per il risalto tributato dai media e la severità dello sguardo di parte delle gerarchie ecclesiastiche russe, che non condividono tale propensione. Secondo una fonte di TMNews, "se Kirill sentisse la Chiesa Ortodossa unita e forte, sarebbe molto più tranquillo in tal senso" e la propaganda sulla stampa costituirebbe un problema meno centrale. Negli ultimi tempi ci sono stati molti segnali che indicano un rafforzamento e un sostegno crescente dello stato. Persino il potente sindaco di Mosca, Sergey Sobyanin, si è accollato l'onere del restauro di numerose chiese oltre alla costruzione veloce di 200 templi prefabbricati. Con chiara soddisfazione del Patriarca.
Contemporaneamente Kirill ha parlato di "nuova fase di sviluppo per le relazioni cattolico-ortodosse in Russia" accogliendo venerdì scorso il nuovo Nunzio Apostolico nella Federazione Russa, monsignor Ivan Jurkovic. Quest'ultimo era stato nominato due giorni l'udienza papale per il presidente della Federazione Russa, Dmitri Medvedev, il 17 febbraio scorso.
Inoltre i rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e lo Stato italiano hanno fatto un salto di qualità quando il Patriarca di Mosca espresse piena solidarietà al premier italiano Silvio Berlusconi sulla sentenza di Strasburgo che vietava il crocefisso nelle scuole. E domani presso l'ambasciata italiana a Mosca viene presentata l'edizione del libro del giurista italiano Carlo Cardia "L'identità religiosa e culturale europea. La questione del crocefisso". La prefazione dell'edizione russa è stata scritta dal Metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca.
La chiesa ortodossa si rafforza e questo avvicina la possibilità del tanto desiderato incontro Papa-Patriarca. Almeno nell'ottica moscovita. Nota è infatti la propensione al dialogo ecumenico di Kirill, ma anche la sua preoccupazione per il risalto tributato dai media e la severità di sguardo di certa parte delle gerarchie ecclesiastiche russe, che non condividono tale propensione. Secondo una fonte di TMNews "se Kirill sentisse la Chiesa Ortodossa unita e forte, sarebbe molto più tranquillo in tal senso" e la propaganda sulla stampa costituirebbe un problema meno centrale. Negli ultimi tempi ci sono stati molti segnali che indicano un rafforzamento e un sostegno crescente dello stato. Persino il potente sindaco di Mosca, Sergey Sobyanin si è accollato l'onere del restauro di numerose chiese oltre alla costruzione veloce di 200 templi prefabbricati. Con chiara soddisfazione del Patriarca.
Contemporaneamente Kirill ha parlato di "nuova fase di sviluppo per le relazioni cattolico-ortodosse in Russia" accogliendo venerdì scorso il nuovo Nunzio Apostolico nella Federazione Russa, monsignor Ivan Jurkovic. Quest'ultimo era stato nominato due giorni dopo che Benedetto XVI aveva dato udienza al presidente della Federazione Russa, Dmitri Medvedev, il 17 febbraio scorso. Inoltre i rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e lo Stato italiano hanno fatto un salto di qualità quando il Patriarca di Mosca espresse piena solidarietà al premier italiano Silvio Berlusconi, sulla sentenza di Strasburgo che vietava il crocefisso nelle scuole. E domani presso l'ambasciata italiana a Mosca, viene presentata l'edizione del libro del giurista italiano Carlo Cardia "L'identità religiosa e culturale europea. La questione del crocefisso". La prefazione dell'edizione russa e' stata scritta dal Metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca.
L'incontro del secolo - al quale lavora la diplomazia vaticana e ortodossa - potrebbe in realtà accadere in qualsiasi momento, anche apparentemente per caso. In precendenza si era parlato di possibilità in un paese che non fosse né la Russia, né il Vaticano. E si sarebbero già presentate delle occasioni, successivamente sfumate. Il Patriarcato va infatti con i piedi di piombo a causa dei forti sommovimenti al suo interno. La situazione in Siberia, in Moldova o in Ucraina ha già visto alcuni sacerdoti fermi su posizioni fortemente conservatrici e talora molto critiche rispetto alle scelte di Mosca. E da costoro, difficilmente verrebbe capito un incontro tra il Benedetto XVI e Kirill.
Da parte sua papa Ratzinger ha più volte lanciato messaggi per il dialogo ecumenico. Nel febbraio 2009 il Pontefice aveva affidato una lettera al Cardinale Kasper per Kirill, dove indicava "stima e vicinanza spirituale" e ribadiva l'auspicio per "buoni rapporti" di reciproca accoglienza. Nel libro-intervista "Luce del mondo" manifesta chiaramente la speranza di vedersi con il Patriarca di Mosca: "Matura sempre più il contesto in cui potrà avvenire l'incontro". E si compiace per il gesto compiuto da Kirill che nel quinto anniversario del suo pontificato ha promosso un concerto diretto dal metropolita Hillarion, presidente del Dipartimento delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca.
Quest'ultimo ha espresso il proprio "desiderio che si possa arrivare ad un incontro non tra un qualsiasi Papa e un qualsiasi Patriarca, ma proprio tra papa Benedetto XVI e il Patriarca Kirill". Lo stesso Kirill ha detto al cardinale Koch di volere l'incontro e di volerlo con questo Pontefice, che è stimato. Ma vuole anche che sia ben preparato e la mentalità dei fedeli sia pronta.
Nel frattempo, fa notare un'altra fonte di TMNews, "il Patriarca sta rafforzando la propria posizione a due anni dalla sua investitura", ma mettere in programma un incontro con il Papa risulterebbe "bizzarro", prima di far visita "in Siria e Libano alle diverse Chiese ortodosse sorelle". Doveva andarci il 6 novembre 2010 ma poi il programma è cambiato. "Dissero che la situazione non era stabile, ma quando lo è a Beirut?"
Insomma la questione della forma e dei ruoli va a scontrarsi con la sostanza. Tanto più che di fatto quando era ancora il Metropolita di Smolensk e Kaliningrad, Kirill venne ricevuto tre volte da Papa Benedetto XVI. E ancora prima conobbe personalmente nel lontano 1974 Joseph Ratzinger, all'epoca professore universitario in Germania. Ora manca soltanto un nuovo incontro. Il più importante. E quando si terrà, sarà da scrivere nei libri di storia.
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2 commenti:
Nel momento in cui il Papa e il patriarca moscovita dovessero incontrarsi cosa cambierebbe? E' cambiato qualcosa dopo che innumerevoli papi si sono più volte incontrati con patriarchi di Costantinopoli, arcivescovi di Canterbury e via dicendo? Gli scismi si sono ricomposti? I fratelli separati hanno accettato il primati di Pietro?
In realtà, dopo l'effetto "novità" di un eventuale incontro la routine ecumenica prenderà il sopravvento e tutto resterà come prima. Ovvio e scontato.
La situazione della nostra Chiesa cattolica è così drammatica ,una nave che fa acqua da tutte le parti, per cui penso che solo l'Ortodossia,fedele a Cristo nei secoli,riuscirà a salvarci...
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