Scola a un passo dalla nomina
Primo nodo il futuro del Toniolo
di Sabrina Cottone
Conto alla rovescia per l’arrivo a Milano del nuovo arcivescovo, il cardinale Angelo Scola. La riunione della Congregazione dei vescovi di giovedì scorso ha segnato un ulteriore passo avanti del patriarca di Venezia verso il Duomo.
Oggi il dossier è atteso sulla scrivania del Papa, che potrà così approfondire nei dettagli i contenuti della discussione e più in generale delle consultazioni avviate nel febbraio scorso dal nunzio in Italia, Giuseppe Bertello. Sarà il prefetto della Congregazione per i vescovi, il cardinale Marc Ouellet, a consegnare il plico a Benedetto XVI.
Il Pontefice, in linea teorica, potrebbe capovolgere le indicazioni della Congregazione e decidere per un altro candidato, ma la sua stima per Angelo Scola è nota e tutto lascia pensare che la scelta finale cadrà sull’uomo con cui ha condiviso l’esperienza di Communio, la rivista teologica nata nel post Concilio per difendere l’«ermeneutica della continuità» da coloro che interpretavano il Vaticano II come una specie di rivoluzione.
Il Papa ha voluto che la decisione sull’erede di Tettamanzi fosse il più possibile condivisa e ha portato la discussione alla Congregazione dei vescovi, a differenza di quanto accade di solito per le nomine episcopali. A questo punto la sua decisione è attesa come un via libera finale che tutti ritengono praticamente certo.
Il cardinale Scola si troverà subito ad affrontare una questione piuttosto spinosa, ovvero la presidenza dell’Istituto Toniolo, la «cassaforte» dell’Università cattolica. Oggi presidente del comitato permanente e del consiglio d’amministrazione del Toniolo è il cardinale Dionigi Tettamanzi. A volerlo in quel posto era stato Giovanni Paolo II, deciso a correggere una gestione laica che non aveva dato frutti soddisfacenti.
Nel febbraio scorso, però, il segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, aveva scritto a Tettamanzi per chiedergli le dimissioni dall’incarico, sollevando perplessità sulla gestione. L’arcivescovo era andato dal Papa che, dopo avere ascoltato e accolto le sue ragioni, ha deciso di congelare la questione a dopo la nomina del successore.
Adesso la questione torna d’attualità e, quando sarà ufficializzata la nomina di Angelo Scola, il nuovo arcivescovo sarà l’interlocutore naturale per decidere il futuro dell’Istituto. Nei mesi scorsi si è parlato di una candidatura del giurista Giovanni Maria Flick, ex ministro della Giustizia del governo Prodi.
Il cardinale Scola arriva in una città che ha appena eletto un sindaco della sinistra radicale, Giuliano Pisapia, che a sua volta ha voluto come numero due Maria Grazia Guida, direttrice della Casa della carità e molto vicina a don Colmegna, il sacerdote noto per le sue battaglie sui campi rom, con posizioni a volte ritenute oltranziste anche dalla Curia di Milano, che non ha certo simpatie di centrodestra.
Il cardinale Scola dovrà poi preparare l’accoglienza per il Papa, a Milano per l’Incontro mondiale delle famiglie, in calendario dal 30 maggio al 3 giugno del 2012. Per Scola sarà la seconda visita del Papa nel giro di un anno: come patriarca di Venezia lo ha accolto in terra veneta proprio un mese fa.
© Copyright Il Giornale, 11 giugno 2011 consultabile online anche qui.
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