sabato 25 giugno 2011

Secondo Peloso la candidatura di Scola a Milano sarebbe stata praticamente orchestrata da una accorta campagna stampa. Evidentemente Peloso non conosce Benedetto XVI!

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Gia' il titolo e' tutto un programma: non dovrebbero esistere due chiese ma un'unica Chiesa Universale, Cattolica, Apostolica e Romana con a capo il Santo Padre, ma sorvoliamo sul punto.
Come si puo' dire che una accorta campagna stampa ha lanciato il nome di Scola? Forse si pensa che il Papa sia stato influenzato nella sua decisione dai mass media? Evidentemente non si conosce Benedetto XVI che ascolta tutti ma poi decide per conto suo.
E' compito dei giornalisti fare analisi e anche riferire indiscrezioni se la fonte e' attendibile, ma affermare che Scola goda di appoggi mediatici significa guardare da una sola parte.
A fronte di articoli positivi sul Patriarca di Venezia, ne abbiamo letti molti contrari, alcuni anche offensivi.
Ultima annotazione: non so se il card. Bagnasco fosse fra i candidati, ma sicuramente la vicenda Seppia non l'ha bruciato, anzi! Ricordiamoci sempre che questo sacerdote era stato segnalato alla curia anni fa e che il card. Bagnasco ha la sola colpa di essere l'attuale arcivescovo che si deve caricare anche di responsabilita' non sue. Diciamoci la verita': il caso Seppia poteva essere un "bocconcino prelibato" per la nostra stampa, un'ottima occasione per screditare la chiesa italiana, ma poi, forse, si e' compreso che non conveniva indagare troppo a fondo ed andare troppo lontano nel tempo.
E' una mia impressione?

R.

12 commenti:

mariateresa ha detto...

eviterei di fare domande troppo intelligenti.

www.andreatornielli.it ha detto...

Interessante articolo, davvero. Dunque, Scola sarebbe stato "suggerito" e quindi imposto al Papa (che non lo conosce e non aveva affatto idea di nominarlo) da alcuni vaticanisti grazie a "un'accorta campagna di stampa".

Mea culpa! Nei miei articoli degli ultimi sei mesi, prima sul Giornale e poi su La Stampa, sono stato tra quelli che hanno sempre scritto che Scola era in pole position, o comunque un candidato forte. Mentre altri invece scrivevano 1) che era una candidatura mediatica; 2) che non aveva possibilità. Riconosco dunque tutta la mia responsabilità, anche se condivisa con un paio di valenti colleghi.

Trovo davvero interessante, nell'articolo sul Riformista, anche il passaggio su Bagnasco. Se non erro proprio l'autore del pezzo scrisse per primo e senza ombra di dubbio che "il Papa voleva Bagnasco" a Milano. A me risultava che non fosse vero (il Papa stima molto Bagnasco, ma lo vuole dov'è e lo intende riconfermare alla guida della Cei). Ma certo non mi son mai sognato di scrivere che c'erano "accurate campagne di stampa" per favorire la nomina dell'arcivescovo di Genova.

In ogni caso il mondo - anche quello giornalistico - è bello perché è vario, e ognuno scrive ciò che vuole. Poi tocca sempre ai lettori valutare l'attendibilità delle fonti e delle analisi messe in pagina da noi scribacchini. Una lettura retrospettiva degli articoli degli ultimi mesi sulla nomina di Milano potrebbe risultare alquanto divertente.

Comunque, se la nomina di Scola, come leggiamo sul Riformista, è frutto di "un'accorta campagna di stampa", come suggerisce l'autore dell'articolo, ed è stata "attribuita con enfasi" la scelta al Papa, mentre invece il Papa - come sembra trasparire dall'articolo - non c'entra nulla in queste nomine, beh, vorrei qui fare un annuncio ringraziando Raffaella per l'ospitalità: per il patriarcato di Venezia - tra qualche giorno vacante - comincerò a lanciare la candidatura del cappellano della mia parrocchia di Chioggia. Presumo che il Papa non ci pensi proprio. Ma confido, grazie, a un'accorta campagna di stampa, di riuscire a farlo nominare...

andrea tornielli

Anonimo ha detto...

Ma chi lo conosce veramente il Papa?? Già i cattolici non si mettono d'accordo sul come recitare il Padre nostro figurarsi sul Papa. Ognuno dice la sua: chi gli piace quello di oggi, chi quello di ieri, chi lo vede come un illuminista, chi come un restauratore. Buonanotte.
Che si sia parlato tanto e troppo di Milano è vero.

Raffaella ha detto...

Il Papa e' Benedetto XVI. Piaccia o non piaccia a certi cattolici.
R.

Anonimo ha detto...

Io proteste di piazza contro le decisioni di Benedetto non ne ho viste, qualcuno sarà contento di Scola qualcuno no, come con Martini e Tettamanzi.
Contenti gli uni scontenti gli altri. però quante chiacchiere e quanti articoli come se ci fossero vescovi e vescovi e diocesi e diocesi.

Raffaella ha detto...

Beh, ci mancano le proteste di piazza e poi le abbiamo viste tutte.
R.

Anonimo ha detto...

Ovviamente era una battuta.

Anonimo ha detto...

Secondo Peloso, Scola e Nosiglia sarebbero dei conservatori? Evidentemente non li conosce affatto! Si tratta di due progressisti, magari un pò moderati, ma pur sempre progressisti!

gemma ha detto...

questo misurare l'orientamento dei cattolici a seconda dei risultati elettorali è semplicemente patetico. Siccome si è andati a votare al referendum, i cattolici sarebbero tutti progressisti . Quando solo pochi anni fa si sono astenuti evidentemente erano tutti conservatori..praticamente delle banderuole
E chissà che scandalo i vescovi moderati, mamma mia!

nonno ha detto...

Tettamanzi, che per molti è un progressista, è stato al dicastero per la famiglia, vice del cardinale Trujillo Lopez, perfettamente allineato al magistero della Chiesa su questioni inerenti la famiglia. E' stato segretario Cei ai tempi di Ruini, e non mi pare che fosse particolarmente rivoluzionario quando ha ricoperto ruoli curiali. Poi, dopo i disordini del g8 di Genova e da quando è a Milano, la stampa lo ha trasformato in progressista, pensando che uno così da papa avrebbe rivoltato la dottrina. L'esempio di Paolo VI evidentemente non è bastato, progressista da vescovo, e, naturalmente come deve essere, conservatore della dottrina da Papa.

Ambrosiano, ma cattolico ha detto...

Il card Tettamanzi è stato un predicatore di moralismo e di sociologismo, il che sarebbe anche andato bene, se non fosse stato che egli ha dimenticato di mettere Cristo avanti a tutto: per questo andava bene a tutti perchè, ascoltandolo, non lo avresti distinto da un BUON musulmano, un buon ebreo, un buon buddista!
Non per niente, gli stessi ambienti (laici e clericali) che hanno demonizzato l'attuale papa, contrapponendogli il card Martini, oggi pongono dubbi ed ostacoli al card Scola, temendo che Milano torni al cattolicesimo, a Cristo e all'unità con il Santo Padre.
Tutto questo sulle spalle del popolo che non ha voce!

Anonimo ha detto...

Peloso non ne azzecca mai una. E' sempre iroso e saccente quando tratta questi argomenti. Non spreco più tempo a leggere i suoi articoli