Un ispettore del Papa alla curia di Trapani
SALVO PALAZZOLO
DA ALCUNI mesi, ormai, è una girandola di accuse e polemiche all' interno della diocesi di Trapani. Da una parte, il giovane direttore dell' ufficio amministrativo diocesano, Ninni Treppiedi, arciprete della chiesa madre di Alcamo e amico del senatore Antonio D' Alì. Dall' altra, il vescovo Francesco Miccichè.
Sono entrati in contrasto più volte, e sui temi più diversi. La chiesa trapanese si è spaccata. Chi si schierava con l' uno, chi con l' altro. Fra continue lettere anonime e denunce incrociate. Intanto, un giornale locale chiamava in causa addirittura il vescovo per un presunto ammanco di oltre un milione di euro nella gestione di due fondazioni della curia. La storia è finita presto all' attenzione della Procura di Trapani, che ha delegato alcuni accertamenti alla sezione di polizia giudiziaria della Finanza. Il giovedì santo, è arrivata un' altra sorpresa. Don Treppiedi è stato sospeso "a divinis" dal vescovo, con un' accusa pesante: «aver commesso gravi illeciti amministrativi». Qualche giorno dopo, il vescovo si è presentato in Procura per consegnare i risultati della sua indagine interna. Adesso, si muove il Vaticano per cercare di riportare serenità.
La segreteria di Stato della Santa sede ha nominato il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, «visitatore apostolico» a Trapani: nei prossimi giorni inizierà dunque una sorta di ispezione, che dovrà chiarire quanto sta avvenendo. «L' intervento è ben accolto - dice Miccichè - ed è stato anche auspicato, affinché si possano finalmente chiarire alcuni gravi fatti di tipo amministrativo che nei mesi scorsi hanno portato alla dolorosa decisione della sospensione "a divinis" di un presbitero diocesano». Nel suo comunicato, Miccichè non fa alcun cenno alla questione del presunto ammanco. Ma nelle scorse settimane il vescovo aveva addirittura convocato una conferenza stampa per mostrare gli estratti conto delle fondazioni. «Tutte le somme sono nella disponibilità della fondazione Auxilium», è scritto in un comunicato dell' ufficio stampa della diocesi diffuso all' inizio di marzo. Adesso, sarà l' ispettore inviato dal Papaa fare chiarezza sulle polemiche. Intanto, la magistratura sta già esaminando le carte della fusione per incorporazione della fondazione "Campanile" con la "Auxilium", avvenuta il 27 dicembre 2007. Due anni dopo, Miccichè chiamò a guidare la "Auxilium" suo cognato. «Avevo bisogno di una persona fidata, niente altro», ha sempre spiegato il vescovo. Oggi, dice: «Rimetto nelle mani della saggezza della Chiesa la necessità di fare chiarezza e ridare serenità alla chiesa trapanese in questi mesi ferita da illazioni, ma anche da fatti oggettivamente gravi».
© Copyright Repubblica (Palermo), 8 giugno 2011 consultabile online anche qui.
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