venerdì 3 giugno 2011

Vaticano-Cina, Mons. Hon: Santa Sede favorevole ad eventuali beatificazioni. Il prelato chiede di rinunciare ad una nuova ordinazione illecita (Izzo)

VATICANO-CINA: HON, S.SEDE FAVOREVOLE A EVENTUALI BEATIFICAZIONI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 giu.

La Santa Sede e' favorevole all'ipotesi che le diocesi della Cina promuovano cause di beatificazione di personalita' che hanno mantenuto integra la fede cattolica nei decenni del regime comunista.
Lo afferma monsignor Savio Hon, segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli, in un'intervista ad AsiaNews, l'agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere. "Spetta alle diocesi cinesi, cioe' alla Chiesa locale, raccogliere - ricorda il presule originario di Hong Kong - la documentazione e presentarla alla Congregazione dei santi. Se questo avviene, senz'altro il Vaticano prendera' in considerazione l'istanza". Il presule salesiano cita in proposito la figura del cardinale Ignazio Gong Pinmei, creato cardinale in pectore da Giovanni Paolo II e deceduto nel 2000. "Nel caso del cardinale Gong - spiega monsignor Hon - essendo lui il vescovo di Shanghai, c'e' forse il problema di mettere d'accordo la comunita' sotterranea e quella ufficiale di Shanghai. Ma non e' impossibile". "Lo stesso - assicura il presule - vale per i tanti martiri del periodo comunista, morti nei lager o in prigione o di stenti, durante questi ultimi decenni. Se ogni diocesi raccoglie la documentazione su questi martiri, vale la pena inviarla a Roma e iniziare il processo formale per la beatificazione. Noi saremmo felici".

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VATICANO-CINA: HON CHIEDE DI RINUNCIARE A ORDINAZIONE ILLECITA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 giu.

Il 9 giugno prossimo potrebbe esserci una nuova ordinazione episcopale illecita ad Hankow nella regione cinese dell'Hebei.
Il candidato sarebbe padre Shen Guoan, del quale non e' chiaro se accettera' di prestarsi a un atto che rappresenerebbe una nuova lesione dei rapporti tra la Chiesa ufficiale cinese e la Santa Sede.
"Questa notizia - afferma monsignor Savio Hon, segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli - mi preoccupa, preoccupa il Papa e soprattutto tutta la Chiesa di Cina. Da quello che so, i fedeli di Hankow hanno reagito e con in mano il codice di diritto canonico hanno chiesto al Governo e all'Associazione patriottica di non compiere questo gesto ed evitare questa ordinazione.
Ma purtroppo in questi tempi non abbiamo molte notizie su cosa pensa il candidato". "Da fratello a fratello - rivela il presule ad AsiaNews - voglio dire a padre Shen: 'ho fiducia in te, perche' tu agisca nel modo giusto. E non c'e' altro modo giusto se non rifiutarsi di accettare'".
"Da quel che si vede, e' chiaro - sottolinea monsignor Hon nell'intervista - che sacerdoti e vescovi sono sotto pressione. Ma questa pressione mi sembra meno forte di quella che altri nostri fratelli hanno subito negli scorsi decenni: oggi non si rischia i lavori forzati, la prigione, la morte. Il governo di oggi non fa queste cose".
Il segretario del dicastero vaticano competente sulla Cina ammette pero' che "se i vescovi e i preti non si sottomettono, saranno certo puniti in vari modi. Ad esempio, si possono perdere le sovvenzioni dello Stato per la diocesi; si creano ostacoli al lavoro pastorale quotidiano; vi sono penalizzazioni nella carriera (e cioe' non li si promuove nell'assemblea consultiva del governo); o non ricevono permessi per andare all'estero o di girare all'interno della Cina; o li costringono a subire corsi di rieducazione".
Nell'intervista, il numero due di Propaganda Fide, da diversi mesi nel suo nuovo ruolo in Vaticano, esprime solidarieta' ai vescovi e ai sacerdoti sottomessi a pressioni e a minacce, ma chiede loro di rifiutarsi di obbedire alle pretese del regime che vuole costituire una Chiesa "indipendente" dalla Santa Sede e totalmente sottomessa allo Stato. Mons. Hon racconta anche che coloro che si sono ribellati al volere del Partito, come mons. Li Lianghui, ora subiscono "isolamento e sessioni politiche" (cioe' un vero e proprio "lavaggio del cervello"). Ma ribadisce che i sacerdoti e i vescovi cinesi devono tenere "la schiena diritta" di fronte a tutte le pressioni, per amore all'unita' della Chiesa e nel solco lasciato da tanti eroici testimoni della fede negli scorsi decenni.
La Commissione vaticana per la Chiesa in Cina sta elaborando alcune direttive per salvaguardare la Chiesa cinese dalla divisione e dallo scandalo provocato ai fedeli. E in merito il presule salesiano denuncia la leggerezza con la quale teologi americani ed europei parteggiano per una Chiesa "indipendente" e diffondono in Cina il germe della divisione.
Rivela inoltre che da diversi mesi il Vaticano chiede la liberazione dei vescovi in prigione (mons. Giacomo Su Zhimin di Baoding; mons. Cosma Shi Enxiang di Yixian), ma il governo di Pechino non da' risposta. Infine il presule prende posizione a favore della beatificazione del cardinale Ignazio Gong Pinmei, nominato cardinale in pectore da Giovanni Paolo II e morto nel 2000.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Basta che qualcuno venga scomunicato, e i fedeli cinesi sanno da che parte sta il Papa...
Lefrevbe fu scomunicato perché non aveva mandato papale e lo stesso accadde per i vescovi ordinati.

Jacu