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Odifreddi ribadisce ciascuna delle critiche mosse in passato al Papa ed alla Chiesa, ma cio' che e' mutato e' il tono. Il matematico ammette di essersi deciso a "scrivere" a Benedetto XVI dopo avere letto "Introduzione al Cristianesimo". Mette ben in chiaro che gli interessa un "dialogo" con "questo" Papa che, essendo teologo, e' quanto di piu' vicino ad un matematico.
Odifreddi dimostra di avere letto piu' di un testo del Papa e questo dovrebbe essere di insegnamento a tanti Cattolici, vescovi, preti e cardinali compresi. La Chiesa colga anche l'occasione per porsi una domanda seria: come mai il mondo laico, se non ateo, e' affascinato solo da Joseph Ratzinger? Odifreddi e' solo l'ultimo dei tanti intellettuali e/o scienziati che, pur criticando aspramente il Papa, cercano di misurarsi con il suo pensiero. Non ho apprezzato molto l'intervento di Silvia Ronchey che, da storica, non penso possa giudicare il pensiero teologico altrui.
In sostanza mi ha colpito molto il tono della discussione. Penso sia una novita' positiva.
R.
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15 commenti:
Non mi piace Odifreddi. Difetto mio, lo ammetto, ma lo vedo come un vanitoso, il quale (come tutti i vanitosi ad iniziare da me) ha bisogno innanzitutto di uno specchio che confermi la sua bella immagine.
Papa Benedetto XVI è ancora e sempre di più quello che era prima: il "pastore tedesco". Bello, fedele, coraggioso, sprezzante di sé, totalmente affidato al suo Padrone, bisognoso di Amore, capace di donare amore, attento ai bisogni del gregge che gli è stato affidato, indifferente ai suoi bisogni, libero.
il punto è che, adesso, se ne stanno accorgendo tutti.
Finalmente anche noi.
La statura etica ed intellettuale di un cristiano è solo ed unicamente nel servizio.
Benedetto XVI lo sta dimostrando ogni giorno, senza clamore.
Poi è anche un buon scriba, ovviamente, che tira fuori dalla sua borsa cose vecchie e cose nuove.
Ma non mi piace la sottolineatura del ruolo del Papa come ruolo principalmente "intellettuale".
Ovviamente lo è; ma la forza della sua cultura NON viene dai libri scritti o letti, ma unicamente dalla forza d'amore della fede che nel suo corpo-vita di cristiano e di vescovo Dio manifesta liberamente e come vuole Lui, il Santo.
Ma questo Odifreddi non lo legge.
Ancora.
ciao
r
Odifreddi dovrebbe insegnare ai Cardinali e ai vescovi??? Andiamo bene.
Beh, almeno si e' letto i discorsi sul Papa sulla natura e "Introduzione al Cristianesimo".
Interroghiamo qualche vescovo?
R.
Raffa, che lo abbia letto, ci posso credere, ma mi domando..... ha capito qualcosa??? sai, visti i trascorsi......
Beh, caro don Marco, su questo non posso dire nulla :-)
R.
credo che raffaella intenda dire che che confutare parole e testi del Papa così come fa Odifreddi, significa averli letti attentamente. Non credo sia cosa che fanno tutti gli uomini di chiesa.
Discutere con un ateo non significa cedere alle sue convinzioni e viceversa. D'altronde, da cardinale Ratzinger ha molto discusso con non credenti, mi vengono in mente Habermas e, ancora più distante, Flores D'Arcais. Probabilmente se fosse ancora cardinale raccoglierebbe anche la sfida di Odifreddi, ma da Papa, vincolato dal Magistero, non credo che potrà accadere. Potrebbe farlo Ravasi e la sua irriverenza secondo me non può essere considerata un limite. Non è che Umberto Eco in fondo sia mai stato tanto accondiscendente con la Chiesa e rispettoso con il Papa, eppure pare siano amici, lui e Ravasi
Caro passante, mettere sullo stesso piano habermas e odifreddi lo trovo decisamente eccessivo.
Ma infatti ma qualcuno se lo ricorda quando rimpiangeva i soviet??
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200806articoli/33769girata.asp
@don marco
e odifreddi e flores d'arcais? Mi pare ci sia vicinanza tra i due, o no?
Comunque, se legge bene, don marco, per flores d'arcais ho scritto più distante, intendendo distante in tutti i sensi
Come giustamente osserva Passante, discutere non significa passare dalla parte dell'interlocutore.
Odifreddi restera' sempre sulle sue posizioni, ma personalmente apprezzo che abbia detto di avere avuto dei pregiudizi verso il "Ratzinger intellettuale e teologo" e di essersi ricreduto dopo avere letto "Introduzione al Cristianesimo".
Non condivido le sue idee, ma apprezzo lo sforzo.
R.
A tutti è data la possibilità di cambiare, e se la Grazia tocca il cuore di convertirsi.
Odifreddi ammetto di non seguirlo e anzi, di evitarlo accuratamente quando è in tv per non farmi venire il mal di pancia, per cui non ho visto l'intervista di cui si parla (nè ho voglia di perdere tempo a vederla), ma gli auguro con tutto il cuore il cambiamento, perchè possa trovare l'amore e la gioia nel cuore.
non facciamone una questione, è una notizia come un'altra quella data da raffaella, e in fondo anche Accattoli ha recensito il libro di Odifreddi stamattina sul corriere. Gli atei esistono e non si possono ignorare e non sono gli unici ad irriderci. Personalmente mi sento molto più irrisa da tanti cattolici alternativi, quelli filo don Gallo o scuola bolognese per esempio, dai quali mi sento dire: "ma tu stai dietro al Papa??? Hai ignorato Giovanni Paolo e ora stai dietro a Ratzinger???"
Ci sono tanti modi per disprezzare chi crede e il modo in cui crede, non solo dando apertamento del cretino
Speriamo che il Papa non abbocchi alla trappola laicista. Odifreddi è tutto fuorché uno scienziato...
La proposta di Odifreddi è semplicemente dettata dalla voglia di notorietà e dal desiderio di spillar quattrini alla gente attraverso la diffusione dei suoi libri, avulsi da ogni rigore scientifico e infarciti da feroci pregiudizi laicisti.
Odifreddi secondo me se vuole interloquire col Papa veramente, deve smetterla di considerarlo come una specie di "impostore" che teorizza l'immaginario ingannando le persone, perchè è questo quel che in fondo ipotizza sulla religione, dove il credente è solo un credulone, al di là di recenti dichiarazioni in cui sostiene di porsi con rispetto. Tutta energia intellettuale sprecata, quella dei teologi, a sentir lui. E allora, di cosa si parla quando ci si incontra?
La questione è la definizione di "fede", cari amici.
Se si tratta, come vuole tutto il filone soggettivistico/luterano, di un moto dell'animo che corrisponde a un'approvazione divina (Dio mi guarda con favore, QUINDI mi rende "credente"), allora al "credente" si oppone subito l' "intellettuale", cioè chi idolatra la propria mente.
Se invece, come dice la Chiesa, "fede" è adesione certissima a Dio Rivelante ("affidarsi pienamente a Dio e accogliere la sua Verità, in quanto garantita da Lui, che è la Verità stessa": Compendio del CCC), allora essa è preferire la solida realtà ai mille vaneggiamenti del mondo.
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