Clicca qui per leggere un articolo esemplificativo di un certo atteggiamento.
Sembra che ci si sia gia' dimenticati quanto accaduto lo scorso anno: la sofferenza del Papa, il suo esempio, le nuove norme e la Lettera circolare di maggio.
Leggo per esempio:
"E chiamato pesantemente in causa sulla questione è monsignor John Magee, già segretario di ben tre Papi".
Quali Papi? Perche' non si fanno i nomi lasciando al lettore sprovveduto l'impressione che si stia parlando anche di Benedetto XVI? Precisione, giornalisti!
Magee e' ancora vescovo nella sua diocesi? Non risulta! E chi l'ha fatto dimettere? Quale Papa?
"Ma l'attacco giunto da Dublino, proveniente dallo stesso primo ministro è un affondo senza precedenti. Sia Enda Kenny che il Parlamento hanno infatti severamente censurato la Chiesa di Roma. E mai prima d'ora il capo di un governo irlandese aveva parlato con tanta forza contro il Vaticano".
Questo significa che gli abusi sono recenti? Non risulta! L'attacco del premier irlandese e' rivolto contro questo Pontificato? Se fosse cosi' sarebbe grave visto tutto il lavoro di Papa Benedetto che pero', nell'articolo, non viene mai citato. Come mai?
Questo atteggiamento mi dispiace davvero moltissimo perche' sembra che si debba sempre ricominciare tutto dall'inizio.
In tutto cio' tuttavia il Vaticano ha colpe gravissime perche' poteva prevedere un possibile attacco sulla lettera del 1997 e' invece si e' cullato fra due guanciali poiche', tanto, ci pensa il Papa a togliere le castagne dal fuoco a tutti quanti.
Il Vaticano non puo' pretendere di agire come uno Stato (con una propria legislazione, una curia, una marea di nunzi apostolici, ambasciatori di diversi Paesi, cene e cenette di rappresentanza con questo o quel politico) se poi non ha la struttura per difendersi dagli attacchi esterni, se non riesce a reagire tempestivamente alle accuse, magari prevedendole, se si fa cogliere impreparato come uno scolaretto che viene interrogato senza preavviso.
Si assuma un esercito di avvocati che sappiano stoppare ogni frecciata non provata, si costituisca una lega antidiffamazione. Insomma: non si resti con le mani in mano.
Da quanti anni facciamo questo ragionamento? Ormai non si contano piu' e ogni volta esce fuori la solita "crisi" facilmente gestibile se presa per tempo.
Parlo molto chiaramente: secondo me la risposta vaticana all'Irlanda non servira' a nulla perche' o verra' ignorata o usata come boomerang.
Anche in questo caso chi e' causa del suo mal pianga se stesso visto che una risposta, per definizione, deve essere tempestiva almeno quanto la domanda.
In ogni caso stavolta mi aspetto che il Vaticano elenchi per filo e per segno tutto il lavoro di Papa Benedetto altrimenti dovro' pensare che proprio questo e' il problema.
Vedremo...intanto i giorni passano e le polemiche in Irlanda aumentano.
Raffaella
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2 commenti:
Molto furbescamente Ansaldo si limita a riferire gli avvenimenti nudi e crudi evitando di aggiungere ciò che potrebbe. Beh, Raffa, traiamo una minuscola consolazione dal fatto che il lavoro è già fatto e basterà semplicemte riproporlo.
Mi aspetto poco o nulla dal Vaticano, purtroppo. Se potessero credo farebbero carte false per cambiare la data della famosa lettera e per dimostrare che non è stata scritta dalla congregazione del clero. Però in questi mesi qualcosa si è mosso, ci sono uomini nuovi nei posti strategici, speriamo si dimostrino all'altezza.
Grazie al cielo c'è mons. Martin per il quale ammetto di non andare pazza, ma che ha il grande merito di dire le cose come stanno. Quello che manca è un Navarro-Valls.
Mah, ormai siamo ai corsi e ricorsi storici, l'affaire Cloyne viene come una ciliegina per stornare l'attenzione dalla grave crisi internazionale. Quantomeno quella degli irlandesi, per ora.
Alessia
Infatti le prime pagine dei giornali irlandesi parlano solo del Vaticano, un po' come da noi in cui si parla solo di processi e di autorizzazioni a procedere.
R.
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