domenica 10 luglio 2011

I familiari dei marittimi in ostaggio dei pirati incontrano il Papa: rassicurati dalle sue preghiere, ci porta nel suo cuore (R.V.)

I familiari dei marittimi in ostaggio dei pirati incontrano il Papa: rassicurati dalle sue preghiere, ci porta nel suo cuore

Al termine dell’Angelus, Benedetto XVI ha incontrato una rappresentanza internazionale delle famiglie dei marittimi tenuti in ostaggio dai pirati. Un incontro breve, durato una decina di minuti, ma intenso, in cui il Papa ha manifestato la sua vicinanza ai parenti delle persone sequestrate. Don Giacomo Martino, direttore dell’Apostolato Marittimo della “Fondazione Migrantes” della Conferenza Episcopale Italiana, presente all'evento, ha detto - ai nostri microfoni - che "il Papa ha dato tanta serenità ai parenti degli ostaggi, commossi e rassicurati di poter contare sulle sue preghiere". "Un incontro - ha spiegato il sacerdote - "cuore a cuore con il cuore della Chiesa, attraverso il Santo Padre. Una Chiesa che ha mostrato ancora una volta la sua universalità, la sua vicinanza ai problemi e alle sofferenze dell'umanità. I familiari dei sequestrati - ha concluso - ora sanno che Benedetto XVI continuerà a portarli nel suo cuore".

La pirateria – ricordiamo - ha raggiunto il suo massimo storico l’anno scorso con 445 attacchi, 53 navi sequestrate e 1.181 marittimi catturati. A tutt’oggi questo fenomeno non accenna a diminuire, considerando che finora sono stati denunciati 214 nuovi episodi, con 26 navi ancora ostaggio dei pirati. Anche se gran parte degli attacchi sono registrati al largo delle coste della Somalia, di fatto – afferma un comunicato dell’Apostolato Marittimo della Cei - la pirateria rimane una sfida mondiale che richiede una risposta globale, poiché il miraggio di guadagni facili e immediati ha attratto anche le organizzazioni criminali internazionali. In sintonia con il comunicato del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, l’Apostolato Marittimo della Cei esprime rivolge un appello accorato:

“Ai Governi e alle Organizzazioni internazionali, affinché attivino tempestivamente gli opportuni canali per riportare sani e salvi alle loro case i marittimi sequestrati e trovino soluzioni a questo problema, considerando che occorre agire sulle radici profonde del fenomeno, quali ad esempio l’ineguaglianza nella distribuzione di beni tra i Paesi e lo sfruttamento delle risorse naturali”.

“Agli armatori, affinché adottino misure preventive per garantire la sicurezza non solo delle navi e del loro carico, ma anche dei marittimi. Nel tragico caso di un sequestro, abbiano un atteggiamento di apertura e di sostegno alle famiglie dei sequestrati e garantiscano loro assistenza immediata, al fine di ridurre gli effetti traumatici a lungo termine”.

“A tutti i marittimi sequestrati, affinché non perdano la speranza di riunirsi presto ai loro cari e rimangano forti nella loro fede. Ad essi l’Apostolato del Mare desidera far pervenire tutta la sua solidarietà”.

“Ai familiari dei marittimi sequestrati, affinché non esitino a rivolgersi ai Centri Stella Maris per conforto e assistenza. In tali drammatiche situazioni, le Stellae Maris più che mai possono essere per loro un porto sicuro e un faro di speranza. I marittimi sappiano che i cappellani e i volontari dell’Apostolato del Mare sono al loro fianco per affrontare i lunghi mesi di incertezza e di paura”.

“Alle comunità cristiane, affinché preghino Maria, Stella del Mare, di proteggere la gente di mare da ogni possibile pericolo e di sostenere quanti, a causa della pirateria, stanno attraversando un momento buio e difficile della loro vita”.

“Ai pirati, affinché mettano fine a tali azioni criminose, prendano coscienza del grande dramma che provocano ai marittimi (e alle loro famiglie), e li trattino con rispetto e umanità”.

La disponibilità del Papa ad accogliere la rappresentanza internazionale delle famiglie dei marittimi – prosegue il comunicato - è un forte segnale e una richiesta di sensibilizzazione a questo problema ancora sconosciuto dalla maggior parte dell’opinione pubblica ma anche una dura condanna a questa “razzia” fatta contro la gente del mare. In questo momento il fenomeno colpisce (dati del sito www.saveourseafarers.com) circa 800 marittimi sequestrati e spesso maltrattati dai pirati. Con questo incontro il “fenomeno pirateria” si è trasformato in un incontro con delle persone, i familiari, che, con profonda dignità, vivono in grande sofferenza e grave disagio il distacco dai propri cari. Viene infine espressa gratitudine al Santo Padre che – conclude il comunicato - pur nella guida universale della Chiesa, ha, anche nella sua pausa estiva, il cuore grande di ascoltare, accogliere e pregare con queste famiglie affinché nessuno si senta solo e tutti si sentano pensati ed amati anche da questo “piccolo grande gesto”.

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